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Die Malereien von Samarra. III Band by Ernst Herzfeld Review by: Ugo Monneret de Villard Aegyptus, Anno 8, No. 3/4 (Dicembre 1927), p. 371 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41213955 . Accessed: 15/06/2014 04:07 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aegyptus. http://www.jstor.org This content downloaded from 62.122.76.60 on Sun, 15 Jun 2014 04:07:37 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

Die Malereien von Samarra. III Bandby Ernst Herzfeld

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Die Malereien von Samarra. III Band by Ernst HerzfeldReview by: Ugo Monneret de VillardAegyptus, Anno 8, No. 3/4 (Dicembre 1927), p. 371Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/41213955 .

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RECENSIONI E BIBLIOGRAFIA 371

Ernst Herzfeld, Die Malereien von Samarra. Die Ausgrabungen von Samarra, III Band, in-4, pp. Ill con 83 ill. nel testo e 88 tavole, Berlin, Verlag Dietrich Reimer-Ernst Vohsen, 1927.

Il nuovo volume dello Herzfeld porta, come ogni altra opera di questo geniale archeologo, un contributo preziósissimo agli studi dell'arte orientale del primo medioevo. Mettendo a nostra disposizione le ripro- duzioni delle pitture di Samarra in tavole sia a nero sia a colori che rappresentano il massimo della perfezione tecnica oggi raggiunta, com- mentándole con un testo serrato e denso, abbondando nei richiami ad ogni antecedente delle forme e dei tipi, egli non solo ci fa conoscere una pagina nuova della storia dell'arte, ma ci fornisce ancora i mezzi di studio insperati riguardo a molti problemi d'origine e di sviluppo di tante espressioni artietiche diffuse dall'Egitto all'Asia centrale. Si può dire che in ogni campò della storia dell'arte, la scoperta di Samarra ha rinnovato le nostre idee, sia per quanto riguarda il perseverare di forme ellenistiche nel mondo orientale, sia per l'importanza, che si scopre sempre più grande, dell'arte sâeânide.

Dopò una rapida esposizione delle scoperte, lo Herzfeld espone le conclusioni alle quali oggi la scienza può giungere riguardo alle rappre- sentazioni figurate nell'islamismo e ai precedenti della storia della pittura nell'Iraq; Sâlifoiyya, Qusaír 'Attira, quanto noi sappiamo delle pitture sâsânidi: ecco i precedenti. Dopo di che passa all'esame delle pitture scoperte. Debbo notare che la maggior parte di esse e le più importanti, provengono dall'harem del Oausaq, alcune dalla sala del trono о dal Serdâb, e solo una piccola parte dai bagni о dalle case private. Questo ci mostra come siamo davanti ad un'arte prevalentemente aulica; e la grande massa delle pitture può essere datata fra Tanno 836 e l'anno 839. Alcune pitture sono firmate: abbiamo così il nome di Ahmad ìbn Mûsâ, un'altra che può essere di un cristiano aramaico, come su alcuni schizzi troviamo dei graffiti greci. Anche tutto ciò ci mostra la complessità della cultura che si svolgeva nella capitale e le diverse fonti alle quali si abbeverava,

Non ci è possibile certo entrare qui in una dettagliata analisi del- l'opera, anche perché ci dovrebbe condurre ad un'analisi di argomenti abbastanza lontani dal programma di questa Rivista; ma voglio richiamare l'attenzione specialmente sul capitolo XI che tratta delle rappresentazioni delle stoffe e dei tessuti A questo capitolo sono collegati quattordici disegni e otto tavole. L' argomento è di primaria importanza e i docu- menti raccolti portano un contributo notevolissimo allo studio delle molte stoffe che si trovano nelle necropoli egiziane che generalmente si classi- ficano col nome di copte, solo per la loro epoca. È tutto un materiale che ancora attende un'analisi sicura, e i dati raccolti dallo Herzfeld possono già servire ad una discriminazione nel senso di isolare molti tipi di tes- suti asiatici importati in Egitto, ma che nel paese non furono eseguiti. Anche per il coptologo quest'opera ha dunque un interesse fondamentale.

Ugo Monneret de Villard

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