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© Verlag DAS WORT GmbH La mia vita. La vita che io stesso ho scelto

La vita che ho scelto - testo - LIBRI E PUBBLICAZIONI · mi fu mostrato come l’avrei vissuta, e vidi preoccupazioni ed afflizioni, c’erano pene e un fardello di sofferenze, vidi

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La mia vita.La vita che io stesso ho scelto

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La mia vita.La vita che io

stesso ho scelto

Gabriele

Vita Universale

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1a edizione italianadicembre 2010

© Gabriele-Verlag Das Wort GmbHMax-Braun-Str. 2, 97828 MarktheidenfeldTel. 09391/504-135, Fax 09391/504-133

Internet: http://www.das-wort.com

Edizione italiana a cura di:Vita Universale.- C.P. 16068

20158 Milano

Titolo originale tedesco:„Mein Leben, das ich selbst wählte“

Per quanto riguarda il contenutofa testo l’edizione in lingua tedesca

Tutti i diritti sono riservati

Stampato nel mese di dicembre 2010 presso:Santec Studio und Druckerei GmbH,

Marktheidenfeld - Germania

ISBN 978-88-96860-06-9

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Indice

Premessa ................................................. 7

La vita che io stesso ho scelto ..................... 11

“La mia vita” – il modo di considerarele cose di ogni singolo uomo. Dio nonparla di una Sua vita “personale” ............. 13

Dio è la vita stessa, eterna ed infinita,dalla quale è scaturito l’universo ............... 14

La responsabilità che l’uomo ha per il propriocomportamento, per i propri valori e il propriosviluppo - conseguenze per il suo destino,e anche per la sua anima nell’aldilà.......... 20

La legge causale - il principio dicompensazione nel pro e contro della vitaterrena e dell’“aldilà”............................... 26

Per Dio o contro Dio - l’amore per Dioe per il prossimo il principio satanico“Io sono il prossimo di me stesso“? .............. 31

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Comprendere ed esaminarele indicazioni che ci vengono datedall’energia della giornata ....................... 33

Utilizzate le vostre giornate terrene!La rivelazione della forza di Dionella natura parla di unità, dell’amoreper Dio e per il prossimo ............................. 40

Rispetto per la vita - esistono ancora isentimenti e la coscienza? Il degradodell’uomo non ha limiti ............................ 45

Il tempo è maturo; la verità viene alla luce.Le persone che hanno raggiuntola coscienza della vera vita sarannodi esempio per molti ................................... 56

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Premessa

“La mia vita” – comunque essa sia – l’ho

scelta io stesso.

Gabriele, la profetessa e messaggera di Dio

per la nostra epoca, in una trasmissione

televisiva ha dato indicazioni e spiegazioni

su questo tema che vengono ora riportate

per iscritto in questo libro.

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La vitache io stesso ho scelto

Una poesia che invita a riflettere:“La vita che io stesso ho scelto”.

Prima che io venissi in questa vita terrena,mi fu mostrato come l’avrei vissuta,e vidi preoccupazioni ed afflizioni,c’erano pene e un fardello di sofferenze,vidi i vizi che mi avrebbero preso,gli errori che mi avrebbero tenuto prigioniero,l’ira affrettata e il rancore,l’odio, l’orgoglio, la presunzione e la vergogna.

Ma c’erano anche le gioie di quei giornipieni di luce e sogni,senza alcun lamento, né sofferenza,e ovunque doni zampillanti dalla fonte.Dove l’amore, a chi è ancoralegato nella veste terrena,dona la beatitudine dell’essere libero da tutto,

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dove l’uomo, libero da ogni sofferenza umana,si considera come un eletto da sublimi spiriti.

Mi venne mostrato il male e il bene,mi vennero indicate tutte le mie mancanze,la ferita che mi avrebbe fatto sanguinare,e mi venne palesato l’aiuto degli angeli.E alché vidi così la mia vita futurasentii un essere che mi chiesese avevo il coraggio di viverla,poiché ormai era giunta l’ora di decidere.

E soppesai ancora una volta tutte le cose peggiorie poi risposi con voce decisa:“Questa è la vita che voglio vivere”e mi caricai in silenzio del mio nuovo destino.Così nacqui in questo mondo,e così avvenne che entrai nella nuova vita.Non mi lamento, se spesso non mi piace,

perché l’ho accettata già prima di nascere.”*

* Autore sconosciuto - viene attribuita a Hermann HesseTraduzione a senso del testo tedesco in rima.

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“La mia vita” – il modo di considerarele cose di ogni singolo uomo.

Dio non parla di una Suavita “personale”

Cari lettori, quante volte parliamo o sentia-mo parlare della nostra vita! Si dice, peresempio: “Nella mia vita ho avuto succes-so”, oppure: “Nella mia vita ci sono statitanti alti e bassi”, o ancora: “Non posso la-mentarmi della mia vita”, o a volte anche:“La mia vita è stata una vita difficile; sonostato spesso malato e lo sono ancora”, oancora: “La mia vita è stata segnata dal de-stino”, oppure: “Nella mia vita mi sonomancati coraggio e costanza”, e ancora: “Du-rante la mia vita sono stato spesso solo, misentivo abbandonato e infelice”, oppure:“Ora la mia vita sta per finire; il mio corpoè esaurito e vecchio”, oppure: “Se potessiessere di nuovo giovane, imposterei la mia

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vita in modo diverso”, e ancora tante altrecose del genere ...Ogni uomo ha la propria vita individuale.La scala di varianti della vita sperimentatedalle singole persone potrebbe continuareall’infinito, poiché ogni uomo potrebbe rac-contare tanti dettagli caratteristici della pro-pria esistenza terrena. Nel corso di innume-revoli generazioni, ogni uomo ha avuto lapropria vita che, a seconda del tempo in cuiha vissuto, è stata caratterizzata più dallagioia o più dalla sofferenza – e due momentideterminanti di questa vita sono sempre statila nascita e la morte. Per generazioni ogniuomo ha quindi avuto la propria vita terre-na, e ciò continua anche oggi. E ogni sin-gola persona afferma che si tratta della sua

vita, alla quale crede.Non sarebbe forse strano, se lo Spirito eter-no e universale, che in Occidente chiamiamoDio, parlasse a noi uomini di una vita “per-

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sonale” dei cieli, anziché della vera vita eter-na? E’ la vita che continua senza interru-zione, che è la legge dell’eterno Essere, laLegge dell’infinito – eterna, poiché Dio èLegge eterna e onnipresente, vita eterna.Lo Spirito eterno e universale non ci parladi una Sua vita personale. La vita che vienerivelata da Dio, l’Eterno – anche nelle cosid-dette Bibbie che contengono ancora spora-diche affermazioni della verità che è Dio - èla vita eterna. Perché quindi l’eterno Spiritouniversale, Dio, parla della vita eterna, men-tre noi uomini parliamo della nostra vita,della vita del singolo?E’ una domanda essenziale e decisiva! Per-ché? Su che cosa si basa questa differenzaeclatante? La risposta è semplice e breve: sitratta semplicemente di una questione dicoscienza.

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Dio è la vita stessa, eterna ed infinita,dalla quale è scaturito l’universo

Molte persone non considerano i dettaglidella loro esistenza in un contesto più ele-vato; per questo motivo parlano della pro-pria vita, della “mia vita” – esprimendosicosì dalla prospettiva della loro coscienzaumana ristretta. Per molti la coscienzacosmica non è ancora dischiusa, perché nonhanno ancora compiuto i passi di evolu-zione spirituale, dato che manca l’orienta-mento sui Dieci Comandamenti di Dio esul Discorso della Montagna di Gesù.Lo Spirito eterno, Dio, non deve andare allaricerca della coscienza cosmica, la coscienzapiù elevata, poiché è Lui stesso questa co-scienza. Egli è la coscienza universale cheabbraccia tutto ciò che esiste.Dio è la Legge dell’universo, la vita eterna.Dio ha dato forma a se stesso dalla Legge

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dell’infinito. Per questo Egli è l’Essere spiri-tuale più elevato nel Regno di Dio tra i Suoifigli e le Sue figlie che sono a loro voltaesseri spirituali. Egli è il Dio-Padre-Madre eil Dio-Padre-Madre è anche nostro Padredei cieli, poiché nel profondo della nostraanima, dentro di noi, siamo esseri spiritualiprovenienti dal Regno di Dio. Nostro Padredei cieli non parla quindi della vita di unsingolo essere spirituale – ma, per mezzodei Suoi messaggeri, tramite i profeti e leprofetesse di tutti i tempi, ci ha sempre in-segnato che la vita è unità.La vita è la sacra Legge eterna, la Legge asso-luta, dalla quale sono scaturite e scaturi-scono tutte le forme pure.Tramite i messaggeri dei cieli dell’AnticoTestamento, Dio, l’Eterno, ci ha insegnatoche la vita è imperitura. E Suo Figlio, il Cri-sto, il Redentore di tutte le anime e di tuttigli uomini, nel Nuovo Testamento ci ha in-

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segnato – come ci insegna anche oggi permezzo della parola profetica – che la vitaeterna ha il proprio ordine e che in tutte leforme di vita si trovano le forze dell’eternoEssere, dell’eterna Legge che è DIO. Questeforze corrispondono alla sacra forza del SuoOrdine, della Sua Volontà, della Sua Sa-pienza, della Sua Serietà, della Sua Pazienza,ossia bontà, del Suo Amore e della Sua Mise-ricordia, ossia mitezza.Le parole dello Spirito di Dio ci vengonoquindi date affinché riflettiamo su di esse.Noi uomini non dovremmo limitarci adascoltarle o leggerle, ma piuttosto rifletteresu di esse, per comprendere ciò che vienedetto; infatti ciò fa parte di noi, riguarda lanostra vera vita eterna.

Noi siamo cristiani liberi, persone che se-guono Gesù, il Cristo. Non abbiamo unareligione esteriore. La Religione Interiore è

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libera. E’ la vita – e in ultima analisi la nostravita eterna. Noi stessi abbiamo scelto la vitaterrena a seguito del nostro comportamen-to. La nostra vita ha preso forma in base aicontenuti dei nostri sentimenti, dei nostripensieri, delle nostre parole e azioni. Abbia-mo quindi in mano noi stessi le redini dellanostra vita. Per questo motivo siamo libe-ri – cristiani liberi che possono decidere del-la loro vita.

Dall’amore di Dio, dal Suo cuore, sono sca-turiti e scaturiscono gli esseri spirituali deicieli. Tutte le forze del vero Essere eternosono contenute in ogni forma di vita; esseesistono quindi anche in ogni uomo, inogni animale, in tutti gli astri, in tutta lanatura. Dato che tutto forma una grandeunità, tutte le sfere dei cieli affluiscono l’unanell’altra come forza e luce. Ciò avviene an-che in tutti gli esseri divini.

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Tutte le forze dei cieli nel loro insieme costi-tuiscono la Legge dell’Essere, la vita. Ogniessere spirituale è Legge eterna compressa,e quindi un essere nella Legge universaleche è la vita dell’essere spirituale e lo com-penetra come soffio, come forza vitale. LaLegge eterna è l’irradiazione della Luce Ori-ginaria che è DIO, la vita eterna. Tutti i pia-neti in tutte le sfere dei cieli e in tutti gliuniversi sono compenetrati dalla Legge eter-na che li mantiene. Essi seguono le lorotraiettorie che vengono stabilite da Dio, ilgrande Spirito che dirige ogni cosa, la Legge.Anche tutte le forme di vita dei regni dellanatura nel Regno di Dio, l’eterno Essere, so-no orientate sulla Luce Originaria, la Leggedella vita. E’ l’amore immutabile per Dio eper il prossimo.

Ciò significa quindi che tutti gli astri delRegno di Dio, tutti gli esseri spirituali, tutte

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le forme dell’Essere dei regni della naturasono compenetrati dall’eterna Luce Origina-ria, la Legge eterna. Così com’è nel Regno diDio puramente spirituale e di sostanza diluce, così avviene anche nei mondi semi-materiali e nella materia – dove le forme divita sono avvolte da involucri costituiti daenergia divina trasformata a un livello infe-riore. Tutti gli universi, tutto l’Essere – uo-mini, animali e piante – portano in sé laLegge Universale, DIO.Luce e forza comportano unità; luce e forzasono la sintonia dell’eterna Legge dell’amo-re per Dio e per il prossimo. Da ciò consegueche il vero amore è la sintonia dell’Essereche non conosce ombre. E inoltre: il veroamore è la vera vita eterna totalmente per-vasa di luce.La vita è quindi unità, sintonia in tutta l’eter-nità. Per questo motivo, nessun essere spi-rituale parla della propria vita, poiché lui

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stesso è la vita dell’eternità nella Legge diDio. La Legge di Dio, la vita eterna, è quindianche sintonia in tutti gli esseri divini e neiregni della natura del Regno di Dio.

La responsabilità che l’uomo ha per ilsuo comportamento, per i propri valori

e il proprio sviluppo –conseguenze per il suo destino,

e anche per la sua anima nell’aldilà

Se noi uomini proviamo a immedesimarcie percepire nel profondo di queste brevispiegazioni sul Regno eterno, l’eterno Sé, lavita che è Dio, qualcuno si renderà contoche la vita umana che circola esclusivamenteintorno al concetto della “mia vita” può es-sere soltanto la vita del singolo, ma non lavita eterna, la vita impersonale dell’unità,dell’amore per Dio e per il prossimo.

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Se noi uomini considerassimo la nostra vitaterrena come un corto tragitto, come unabreve fase di sviluppo, riusciremmo a inse-rirci meglio nelle grandi correlazioni co-smiche. Potremmo comprendere e imparareche significato hanno, per esempio, la na-scita e la morte in riferimento al nostro eter-no Essere. Riusciremmo a considerare glieventi e ciò che accade nella nostra vita ter-rena da una prospettiva superiore, e po-tremmo attribuire loro un significato e unvalore completamente diversi.In ultima analisi, ognuno di noi determinail valore della propria esistenza terrena, dellavita di ogni singolo uomo, e ciò avvieneper mezzo del nostro comportamento neiconfronti dei nostri simili, degli animali,delle piante e di tutta la Terra.Il comportamento dell’uomo è costituito daisuoi sentimenti, dalle sue sensazioni, daisuoi pensieri, dalle sue parole e opere, da

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tutto ciò che percepisce, pensa, dice e fa gior-no per giorno. Tutto ciò segna il suo corpoed è anche ciò che egli diviene a poco a poco.E’ ciò che l’uomo sarà e, di conseguenza,che sarà anche la sua anima. Pertanto, l’uo-mo definisce come la “sua vita” tutti gliaspetti positivi e corrispondenti alla volontàdi Dio, oppure meno buoni o addiritturamalvagi, con i quali segna il suo corpo e lasua anima.

La vita terrena dell’uomo è costituita dagliaspetti personali che egli immette, da ciòche pensa e dice, e dalle sue opinioni, peresempio dai suoi concetti di diritto o del-l’aver ragione, fino ad arrivare alla giustizia.Da tutto ciò, nel corso degli anni, si sviluppala sua personalità individuale, che può esse-re definita anche come legge riferita alla per-sona, adattata agli aspetti personali. Ciò èpoi il valore personale dell’uomo che deter-

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mina il suo comportamento e il suo svilup-po personale; ed è ciò che egli definisce la“mia vita”.

Dato che l’uomo, come individuo, memo-rizza e determina il proprio processo di svi-luppo con gli aspetti specifici che immettenel proprio corpo e nella propria anima, nederiva che ciò ha delle conseguenze in basealla legge causale: infatti da ciò dipende ciòche l’uomo sulla Terra, oppure la sua animanei mondi delle anime, dovranno imparareo eventualmente subire. Si tratta della legge“azione uguale a reazione”, chiamata anchelegge di “causa ed effetto” oppure di “seminae raccolta” – in breve quindi legge causale.

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La legge causale – un principio dicompensazione nel pro e contro della

vita terrena e nell’“aldilà”

In base alla legge “azione uguale a reazione”o di “semina e raccolta”, ognuno raccogliesoltanto ciò che ha precedentemente semina-to nel proprio corpo e nella propria anima.Tutti gli svariati eventi che si verificanonell’ambito della sua semina e del suo rac-colto vengono poi definiti dall’uomo comela “sua vita”. Nel corso della vita terrena, daquesto susseguirsi di pro e contro nel pro-cesso di crescita personale di ciascuno, sisviluppano gioia e sofferenza. Sebbene tuttociò sia logico e comprensibile, qualcunopreferirebbe non accettare di essere lui stessoresponsabile per il proprio destino, per sof-ferenze e malattie. In ultima analisi però,non gli resta che ammettere che su di luiricadono soltanto le negatività derivanti

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dagli aspetti personali che lui stesso ha im-messo. Ogni uomo determina quindi da séil percorso che segue, che egli definisce come“la sua vita“. In questo contesto non dob-biamo tuttavia dimenticare che tutto ciò nonriguarda la vita cosmica universale, bensìsoltanto i fatti e le circostanze della sua vitaterrena che, come è già stato detto, vienedeterminata da lui stesso.

Il Divino, l’Essere puro eterno e infinito, lavita dei cieli, è invece immutabile e non èsoggetto all’intervento dell’uomo egoista edi vedute ristrette che cerca di imporre lapropria volontà. Dato che la Legge univer-sale, Dio, l’Assoluto, è totalmente buono,ciò che l’uomo vuole e desidera, che scatu-risce dalla sua volontà umana e dal suoegocentrismo, non può che essere contrarioal bene, vale a dire negativo, ossia malvagioe dannoso.

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Il corpo umano può anche essere conside-rato come un involucro provvisorio dell’ani-ma. Da questa affermazione deriva logica-mente la domanda su che cosa avviene altermine del cammino dell’uomo, quandoil suo involucro decede. Dove si troverà poil’anima dell’uomo?Una risposta potrebbe essere: ogni uomodetermina giorno per giorno la direzionedel viaggio della sua anima, che si sfileràdal corpo fisico divenuto rigido e verrà atti-rata dalle sfere dell’aldilà dove l’aspettanole energie derivanti da colpe che non sonostate sciolte. Si tratta delle colpe e dei legamida cui l’uomo avrebbe potuto e dovuto libe-rare la propria anima già nel corso dellasua incarnazione, tramite l’autoconoscenzae sistemando quanto riconosciuto. Ogni uo-mo determina quindi, giorno per giorno,dove si troverà la sua anima dopo la mortedel suo corpo.

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Un’altra immagine per approfondire questoconcetto: l’uomo può essere paragonato aun computer. Ognuno di noi immette, percosì dire, ogni giorno i dati nel computer-uomo. L’uomo e l’anima memorizzano divolta in volta i dati; ci sono tuttavia anchecostellazioni planetarie corrispondenti chememorizzano i dati delle singole persone eli irradiano poi a poco a poco, giorno dopogiorno, verso l’anima e verso l’uomo. Questisperimenta quindi, uno dopo l’altro, questidati, ossia gli aspetti che egli stesso ha pre-cedentemente immesso nel corso della suavita sulla Terra. L’anima priva del corpoverrà poi, a sua volta, stimolata dalle costel-lazioni planetarie ad affrontare e a sistemareciò che l’involucro che essa ha deposto, ossial’essere umano, ha immesso in lei con ipropri pensieri e le proprie parole nel corsodelle incarnazioni. L’anima si trova quindia confronto con i dati negativi immessi dal-

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l’essere umano nel quale era incarnata sullaTerra ed ha ora il compito di sciogliere questinodi energetici negativi.

Indipendentemente dal fatto che, in base aciò che abbiamo immesso, stiamo racco-gliendo gioia o dolore, dovremmo prenderecoscienza di quanto segue: ciò che determinala nostra sorte, nel presente e nel futuro, è ilnostro livello di altruismo e di amore per ilprossimo. Finché l’uomo mira solo ad essereil prossimo di se stesso e si comporta e agi-sce di conseguenza, continua a memorizzarecause su cause. Con questo atteggiamentoegocentrico, qualcuno passa letteralmente“sopra i cadaveri degli altri”.

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Per Dio o contro Dio –l’amore per Dio e per il prossimo

oppure il principio satanico che dice“Io sono il prossimo di me stesso”?

Gesù di Nazareth ci ha insegnato la leggedella libertà, basata sull’amore per Dio eper il prossimo e non sull’amore egoistico,non sul comportamento egocentrico che vie-ne mascherato lapidariamente con le parole“Io sono il prossimo di me stesso”. Questotipo di egoismo è esattamente l’oppostodell’amore per Dio e per il prossimo.

Secondo la legge della libertà che ci è stataportata da Gesù di Nazareth, ogni uomo èresponsabile per i propri pensieri e per ilproprio comportamento, in base al princi-pio riconosciuto anche dall’uomo che dice“azione uguale a reazione”, ossia la legge dicausa ed effetto. Secondo la Legge universa-

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le ciò comporta: o per Dio, la vita eterna,oppure contro Dio, la vita eterna.Colui che è contro la legge della libertà dellavita ha invertito il principio dell’“amore perDio e per il prossimo” nel suo contrario,ossia: “Io sono il prossimo di me stesso”.Dall’inversione dell’amore per Dio e per ilprossimo si è quindi sviluppato a poco apoco il principio “Io sono il prossimo dime stesso” che si basa su mancanza di libertàe comporta un legame per chi ne è coin-volto, secondo il principio: “Lega gli altri esii il prossimo di te stesso”. A causa diquesto atteggiamento basato soltanto sul-l’amore egoistico, soffrono non solo tantepersone, ma soprattutto gli animali inno-centi, le piante, i minerali e tutta la Terra.Prima o poi, anche se avverrà soltanto nel-l’aldilà come anima o in un corpo umanonel corso di successive incarnazioni, l’ani-ma dovrà confrontarsi con ciò che ha im-

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messo, ossia con la responsabilità che haper se stessa. Noi tutti, ciascuno di noi, sia-mo quindi succubi della schiavitù che cisiamo imposti noi stessi e che si può ma-nifestare sotto forma di sofferenza, preoccu-pazioni, pene, malattie e altre contrarietà.

Comprendere ed esaminarele indicazioni che ci vengono date

dall’energia della giornata

Da dove potremmo iniziare per liberarci daquesta giostra di sofferenze, dalla paura checi attanaglia per tutto ciò che il nostro cam-mino sulla Terra potrebbe tenere in serboper noi? Il punto di partenza, che ci scrollaletteralmente esortandoci a riconoscere noistessi, è sempre la nostra giornata, il giornodi ciascuno di noi. Esso ci indica chiara-mente che cosa abbiamo inflitto al nostro

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corpo e alla nostra anima in passato, vale adire quali informazioni abbiamo immessonel nostro corpo, nelle sue cellule e nellanostra anima. Ogni giorno ce ne presentauna parte, affinché elaboriamo ciò chepotrebbe altrimenti provocarci, prima o poi,sofferenza.

Facciamo attenzione! E’ possibile che unagiornata inizi in modo sereno e con i nostrisentimenti pieni di sole pensiamo forse diavere davanti a noi una giornata che ci por-terà tante buone cose. Sentendoci colmi diserenità e felicità, diremo forse: “Oggi è unabuona giornata! Sono di buon umore e sere-no”. Dopo alcune ore, l’immagine cambiaperò all’improvviso. Ci capita, per esempio,di incontrare un ex-collega o una ex-collegadi lavoro e di parlare con lui o con lei checitano casualmente una situazione riferitaa quando si lavorava insieme. Tutto ad un

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tratto, il livello del nostro umore gioioso siabbassa. Si profila una sensazione di malu-more, fino ad arrivare a una depressione. Ilcolloquio ha avuto l’effetto di un banco dinuvole che ha rabbuiato i sentimenti pri-ma sereni. Che cos’è accaduto? Si è forsetrattato di un’indicazione proveniente dal-l’energia personale della giornata?Dato che sappiamo che il caso non esiste, ilcolloquio ci ha sicuramente indicato qual-cosa che in passato abbiamo immesso inciò che definiamo il computer dell’anima odell’uomo, dato che essi, come si è detto,sono memorie che registrano tutte le nostresensazioni, i nostri sentimenti, i nostripensieri, le nostre parole e azioni. Ora toccaa noi esaminare questa altalena di sen-timenti che è stata messa in movimento eche ha provocato nel nostro animo una sortadi groviglio di pensieri costituito da tantipro e contro. Che cosa ci vuole dire la gior-

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nata? Che cosa c’è nella memoria del con-scio, del subconscio e anche nella nostraanima che è stato memorizzato da una co-stellazione planetaria e che ora viene irra-diato verso di noi? Che cos’è?

Se credete nello Spirito universale, che inOccidente chiamiamo DIO, abbiate fiduciae rivolgetevi in preghiera allo Spirito di Dioche è la Legge universale dell’amore per Dioe per il prossimo. Chiedete di ricevere aiutoe sostegno. Se preghiamo in modo sinceroe di cuore, dovremmo anche prenderci tem-po a sufficienza per farlo, eventualmente disera, non appena c’è più tranquillità e lagiornata con tutte le attività volge alla fine,lasciando il posto alla sera. Prendere distac-co dagli eventi della giornata aiuta a dischiu-dere il nostro animo e così ci può capitaredi riconoscere all’improvviso qualcosa, per-ché in noi sale un presagimento che ci co-

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munica perché il nostro buon umore è statoturbato da un’ombra di depressione.

Gesù, il Cristo, ci ha insegnato: “Chiedete, evi verrà dato; cercate, e troverete; bussate, evi verrà aperto.” Dio, che è la vita universa-le, ci conosce, poiché Egli è il nostro Padredei cieli.Dio, lo Spirito del nostro Padre dei cieli, èpresente in noi. Egli è la vita. Egli conoscele nostre preoccupazioni ed afflizioni e ci èvicino nei momenti in cui siamo tristi, se cibasiamo su di Lui, confidando che Egli èColui che guida tutto ciò che è bene.La costanza è la via che conduce a Lui, Dioin noi. Proprio nel momento in cui riuscia-mo a comprendere che cos’è la cosa miglioreper noi, essa affluisce verso di noi – even-tualmente nelle prime ore del mattino o inuna situazione della giornata oppure di sera.Ogni volta che siamo in grado di compren-

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derlo facilmente, percepiamo e sperimentia-mo che cosa ci vuole comunicare Dio.Questa esperienza con cui comprendiamod’un tratto qualche cosa si manifesta conuna serie di pensieri e immagini che affio-rano in noi, grazie ai quali possiamo ricono-scere che cosa c’era alla base della nostraafflizione o depressione. In ogni caso, abbia-mo memorizzato nella nostra anima o an-che nel nostro corpo fisico qualcosa di cuil’anima desidera liberarsi prima che il suoinvolucro, ossia l’uomo, debba subire glieffetti di ciò che ha immesso.La nostra giornata ha molti modi per ammo-nirci. Con tante situazioni che si presentanodurante il giorno, desidera mostrarci ciò chedovremmo esaminare e sistemare. La gior-nata è ben disposta nei nostri confronti; ciammonisce in tempo.Tutto, veramente tutto, è energia. Tutto ciòche noi emaniamo è energia che viene me-

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morizzata in base al pro e contro dei nostripensieri, delle nostre parole e delle nostreazioni e che ritorna prima o poi a noi, spessoun pezzetto alla volta. Gli aspetti che abbia-mo memorizzato nel gran numero di giornidella nostra vita terrena, ossia il pro e contro,fanno parte del nostro sviluppo come uo-mini oppure del cammino della nostra ani-ma dopo la morte del nostro corpo.

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Utilizzate le vostre giornate terrene!La rivelazione della forza di Dio

nella natura parla di unità, dell’amoreper Dio e per il prossimo

Il giorno, la nostra giornata, è un buon ami-co. Lo Spirito di Dio, nostro Padre, cercasempre di farci riconoscere in tempo, tramitela nostra giornata, quali sono gli aspetti con-trari al bene, affinché li sciogliamo, primache nel nostro corpo fisico – oppure, dopoche abbiamo lasciato il corpo, nell’anima –si abbatta su di noi ciò che noi uomini de-finiamo come una vita segnata dal destino.Ogni giorno veniamo stimolati in tanti mo-di a riconoscerci nelle situazioni poco pia-cevoli, per imparare e per orientare in tempoil nostro cammino come uomini sui binaridella vita eterna, affinché la nostra animapossa dirigersi verso il cielo non appenaavrà lasciato il suo involucro, il corpo fisico.

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Se l’uomo non utilizza bene le sue giornateterrene e, pur avendo riconosciuto degliaspetti in profondità, non controlla i propripensieri e tutto il suo comportamento, dopola morte del corpo l’anima si metterà dinuovo in cammino nei regni delle anime inbase alle sue colpe, di cui l’uomo l’ha cari-cata con il proprio comportamento. E checosa può derivare da un tale camminodell’anima? Eventualmente la ricaduta sullaTerra, in un’altra incarnazione.L’anima, che si sarà quindi infilata in unnuovo corpo terreno, riprenderà il propriosviluppo come essere umano. Il nuovo uo-mo, con gli aspetti che lui stesso ha memo-rizzato nelle vite precedenti, definisce poi ilsuo nuovo destino, che è lo stesso di untempo, come “la sua vita difficile”. Il cam-mino dell’anima ed eventuali altre incar-nazioni dell’anima in un corpo umano con-tinuano fino a che l’anima e l’uomo si risve-

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gliano nella coscienza del vero significatodella vita.Lo Spirito onnipotente, Dio, che è la vita, èunità. Egli è il Padre di tutti i Suoi figli,inclusi noi uomini. Egli, Dio, è il Creatoredi tutto l’Essere, è la vita in ogni cosa, inogni pietra, in ogni goccia d’acqua, nellanatura, in ogni animale e – come sentiamodire in continuazione – in ogni anima, inogni uomo c’è Dio, la vita. Negli elementi,in tutto ciò che si trova sulla Terra, c’è lavita. La vita è il soffio, Dio, nel respiro del-l’uomo. Tutto vive, perché Dio è la vita. Tuttoè imperituro dentro di sé, poiché la vita èeterna.

Accogliamo ancora quanto segue nella no-stra coscienza: Dio, il Padre di tutti i Suoifigli, è il Creatore di tutto l’Essere. Egli simanifesta in ogni cosa con la parola rivelatache dice: “Io Sono l’Io Sono, la vita“. Dio è

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quindi unità. Dio è amore per tutta la SuaCreazione. L’amore per Dio e per il prossimoè la manifestazione della vita nei minerali,in tutte le piante, in ogni animale. In tuttala varietà della natura c’è lo Spirito univer-sale, Dio, la vita. La vita è quindi unità equindi l’amore per Dio e per il prossimo.

L’uomo che parla della “sua vita“ e che èconvinto di essere la “corona della creazio-ne”, vegeta nel suo “essere il prossimo dime stesso”, che definisce come la sua vita eche considera come la sua corona. E sottoquesta sua corona egli assassina, uccide,esercita violenza e si comporta come un pre-done nel mondo delle piante e come assas-sino e macellaio nel mondo degli animali,di cui alla fine persino si ciba. Con il suocomportamento dettato dagli istinti e dallabramosia, quale cosiddetta “corona dellacreazione“, l’uomo crede di avere il diritto

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di togliere la vita alla natura e agli animali.Spinto dai suoi istinti e dai suoi bassi desi-deri ad agire in questo modo, è convintoche la vita evolutiva, il soffio di Dio presentenella natura e nel mondo degli animali, siainferiore, dato che pensa che queste “creatureinferiori” non abbiano sentimenti parago-nabili a quelli della cosiddetta “corona dellacreazione”, l’uomo.

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Rispetto per la vita – i sentimenti e lacoscienza esistono ancora?

Il degrado dell’uomo non ha limiti

Di fronte a tutto ciò che ci viene presentatodalla società odierna, ci si pone la domanda:la cosiddetta corona della creazione, l’uomo,ha ancora sentimenti che contribuiscono asviluppare la sua coscienza? Cominciamo,per esempio, con il piano dei sentimentidei cacciatori. Il cacciatore caccia le creaturedi Dio – gli animali –, nei boschi e nei campie prova piacere ad abbatterli con il suo fu-cile, ossia li uccide. Il fucile funge quindi dasostituto per i sentimenti e lo sviluppo dellacoscienza. La “corona della creazione”, cheil cacciatore è convinto di essere, priva l’ani-male della vita. Si pone quindi la domanda:è forse lui, l’uomo, che ha donato la vitaall’animale – oppure il Creatore, la vera Co-rona eterna che è la vita? Il motto satanico

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dei cacciatori dice: “Io sono il prossimo dime stesso!” Questa è la bramosia dell’egoumano che non ha nulla a che fare con losviluppo dei sentimenti e della coscienza,ma al massimo con un sentimentalismo,quando, bevendo una birra, il cacciatoreparla del numero degli animali abbattuti.Alcuni egomani sono cattolici o luteranioppure si definiscono come appartenentiad un’altra religione. Cosa potrebbe volerdire loro “san” Girolamo, che scrisse:“Il consumo della carne degli animali era scono-

sciuto fino al diluvio, ma da dopo il diluvio ci è

stata riempita la bocca con le fibre e le linfe

maleodoranti della carne degli animali ... Gesù

Cristo, che apparve quando il tempo fu compiuto,

ha ricollegato la fine con il principio, tanto che

oggi non ci è più permesso di mangiare la carne

degli animali.”

La chiesa cattolica, che ha canonizzato ilpadre della chiesa Girolamo come santo,

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tiene addirittura delle messe il giorno diSant’Uberto per benedire i cadaveri deglianimali uccisi intenzionalmente. Non è for-se uno scherno nei confronti di questo suo“santo”?L’uomo, che è divenuto una macchina peruccidere sia gli uomini, sia gli animali, lanatura e la Madre Terra, definisce questosuo cammino umano e dettato dagli istinticome la sua “vita”. E le cose continuano nel-lo stesso modo con questa cosiddetta “vitaincresciosa“ di cui la mancata corona dellacreazione è addirittura orgogliosa. L’uomo,che si presenta come corona affermando inmodo satanico: “Io sono il prossimo di mestesso”, alleva cosiddetti animali da macelloche sono destinati al macellatore fin dallanascita. La macchina per uccidere si mettein moto già nelle stalle indegne degli ani-mali. E quando gli animali da macello sonopronti per il macello, vengono consegnati

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alla pistola da stordimento del macellatore.Al macello, il macellaio uccide l’animalecon un colpo, ossia lo assassina. Il cadavereviene appeso, aperto e tagliato per lungo, aseconda della grandezza dell’animale, conapposite seghe o con il coltello da macellaio.

A questo punto, una domanda rivolta agliallevatori di animali da macello e ai macel-latori: avete forse dato voi la vita agli ani-mali, dal momento che vi permettete di to-gliere loro la vita?Dio, che è la vita, non vi ha permesso difarlo. Egli è il Creatore degli animali; Egli èColui che ha donato la vita. Chi vi ha quindidato il permesso? Chi!?Colui che è privo di coscienza, che è spintodagli istinti ed è contro la creazione di Dio,il Satana in coloro che agiscono senza alcunsentimento e con bramosia, è l’assassinodegli animali nei confronti di tutte le crea-

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ture di Dio, ma è anche un assassino nelmondo delle piante, poiché Dio è la vitanell’intera natura.

Il degrado dell’uomo, il quale è come uningranaggio che funziona all’interno dellasocietà, non ha limiti. Prendiamo coscienzadi come si sentono gli animali che vengonocacciati e inseguiti per essere poi uccisi conil fucile nel bosco o nei campi, o che sonostati o vengono massacrati a colpi di basto-ne. O immedesimiamoci nella condizionein cui si trovano le creature torturate chevengono fatte soffrire e tormentate per laloro carne e sono state e vengono tenutecome animali da macello, in genere in stalleindegne degli animali, per essere poi portateal macello. Hanno tutti paura quando vieneloro tolta la vita in modo violento. Le gridadi paura degli animali e il loro assassiniovanno sul conto dell’anima di coloro che

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perseguitano e uccidono gli animali e anchedi coloro che approvano tutte queste cose.

La carne dei cadaveri degli animali arrivapoi tagliata a pezzi e ben porzionata neibanchi di vendita delle macellerie o deisupermercati. Il consumatore, che si ciba dianimali come un cannibale, acquista unpezzo di carne segnata dalla sofferenza eproveniente dalla macchina per uccidere,presentandola poi in tavola per mangiarla,dopo averla condita in modo gustoso.L’uomo, che definisce la sua vita come “lavita” e si presenta alla grande come la “co-rona della creazione”, la taglia a pezzi nelpiatto con il coltello e la forchetta, sempreche lo faccia e non addenti invece il pezzodi cadavere ben preparato in un panino, onon lo strappi rosicchiando le ossa. E questosarebbe quindi lo “sviluppo dei valori”dell’uomo che definisce come la “sua vita”

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tutto ciò che si basa sulla pretesa satanica:“Io sono il prossimo di me stesso!“ Chiun-que mangia i cadaveri degli animali portauna parte di colpa, in base a quanto ha affer-mato Girolamo che la chiesa ha canonizzatocome santo, ma di cui non rispetta gli inse-gnamenti.

Il cibarsi di animali come cannibali provocaeccessi sempre più grandi, perché è andatoperso il senso per la vita e, di conseguenza,anche la formazione della coscienza. Glistrumenti di tortura e di morte hanno tantinomi. Alcuni di essi sono per esempio fucili,pistole, bastoni, pistola per lo stordimentoe tanti altri ancora. La tortura è costituitadall’allevamento degli animali da macelloe poi dal viaggio che li conduce fino al ma-cellatore. Come si è già accennato, il trofeofatto a pezzi, arrostito e condito viene poipresentato in tavola ai cannibali che si ci-

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bano di animali. E questo è ciò che l’uomodefinisce come la sua “vita”. Da ciò derivatra le altre cose anche il principio: “Io sonoil prossimo di me stesso!“E ciò che ci viene presentato come “miracoloeconomico” nei laboratori di sperimenta-zione sugli animali consiste nel provare su-gli animali vivi ciò che potrebbe eventual-mente servire per il bene della corona sata-nica, per l’uomo. Quando l’animale che èstato tormentato e torturato, apparentemen-te per servire il progresso scientifico, nonserve più, si provvede a eliminare il cada-vere.

Coloro che confondono le idee in base allatradizione ecclesiastica e che trovano ascoltotra molte persone, hanno invertito le affer-mazioni chiare di Girolamo – come si è giàdetto – nel loro contrario. Inoltre, hannofatto credere ai loro fedeli che gli animali

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non avrebbero un’anima, né sentimenti, eche le piante sarebbero soltanto sostanzapriva di vita. A causa di questo modo ingan-nevole di presentare le cose, che è il Coman-damento delle tenebre, anche molti altri ani-mali sono costretti a soffrire. Anch’essi ven-gono massacrati come i loro fratelli e la pel-liccia che viene loro strappata dal corpo vie-ne poi preparata per essere al servizio dellecosiddette “bellezze” che vedono il sensodella loro vita, tra le altre cose, nello sfog-giare cappelli di pelliccia, mantelli e cap-potti di pelliccia e altre cose del genere, nellasperanza di essere le più belle. Tuttavia, pri-ma che la pelle degli animali possa essereconciata, ossia preparata, essi sono stati cat-turati in modo crudele con delle trappole,oppure hanno dovuto vegetare nei cosiddetti“allevamenti di animali da pelliccia”: ciòvuol dire vivere per tutta la vita in un infer-no, in piccole gabbie di metallo.

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La dinastia dei cadaveri, che è l’uomo stesso,adorna in questo modo ciò che definisce la“sua vita”.Tantissime specie di animali che vivono neimari, sulla terra, sotto terra e nell’aria invo-cano il loro Creatore, chiedendo aiuto. An-che la pesca, che arriva a svuotare le acquedai pesci per il bene dell’“Io sono il prossi-mo di me stesso”, fa parte dell’assassinioperpetrato nei confronti del mondo deglianimali.In qualsiasi stagione dell’anno, in prima-vera, estate, autunno o inverno, colui cheuccide la natura per bramosia può abbatteregli alberi a propria discrezione, poiché co-loro che confondono le idee in base allatradizione ecclesiastica affermano che lepiante, come gli animali, non sarebbero crea-ture animate dalla vita. La Terra, vista nelsuo insieme, è quindi lasciata in balìa dicoloro che la saccheggiano e la derubano,

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poiché gli insegnamenti citati riducono tuttele forme di vita a oggetti inanimati, a ecce-zione della cosiddetta promettente “coronadella creazione”, la quale si è assoggettataormai da molto tempo al mondo degli in-feri, che dipinge tutto a tinte fosche, ed èdivenuta succube di ciò che questi le sugge-risce. Questa congrega di persone altolocateche detengono il potere ha insegnato e inse-gna che l’uomo dovrebbe sottomettere laTerra. Ed egli lo ha effettivamente fatto e lofa, nella sua maniera brutale.Ora la Terra, insieme a tutti i suoi esseri ealle sue forme viventi, invoca aiuto e sal-vezza. Quando gli elementi, nei quali agiscetra l’altro anche il Salvatore della vita, lavita stessa, accorrono in aiuto della Terra, siattribuiscono poi addirittura a Dio le conse-guenze delle malefatte e delle mostruositàumane, spiegando che sarebbero i cosiddetti“misteri di Dio”.

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Il tempo è maturo;la verità viene alla luce.

Le persone che hanno raggiuntola coscienza della vera vita saranno

di esempio per molti

Ora è maturo il tempo in cui l’avversario diDio riesce a mettere sempre meno piede sul-la Terra, poiché la Terra è e rimane lo sgabellodi Dio, che non può essere distrutto, perquanto il clan della tradizione ecclesiasticacontinui ad accusare Dio. Il gioco satanicodi morte che viene condotto nella convin-zione di poter sconfiggere Dio sta a poco apoco per finire. Coloro che cercano di pre-sentarsi con una veste candida danno sem-pre più spesso testimonianza di chi sonoveramente. Sempre più persone riconosconoche ciò che finora si è presentato come can-dore si smaschera a poco a poco come in-fausto.

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Quando l’involucro provvisorio dell’animasi staccherà, ossia quando l’uomo decederà,colui che ha commesso tutti questi criminispinto dagli istinti, l’assassino degli animalie della natura, che ha imperversato senzascrupoli sulla Terra, dovrà riconoscere comeanima qual è il significato della vita e chi èla vita. Tutti gli animali che sono stati mas-sacrati, quelli che vivono sotto terra, su diessa o nell’aria e quindi tutti gli animali deiboschi e dei campi, e anche gli animali damacello e quelli che vivono nelle acque, maanche gli animali che si trovano nei labo-ratori di sperimentazione, un giorno si ma-nifesteranno nell’anima come immagini disofferenza e di crudeltà. L’anima non potràsfuggire a queste immagini, dato che essesono le azioni crudeli dell’uomo che egliha immesso nella propria anima e nelle co-stellazioni planetarie che ora sono la dimoradell’anima.

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Alcune anime nell’aldilà pensano: “Ora milibero da questi tormenti e mi avvio ad entra-re di nuovo in una veste umana”. Tuttavia,prima di incarnarsi, un’anima che ha memo-rizzato in sé queste crudeltà riceve delleistruzioni. Le viene spiegato tutto ciò chel’aspetta. La poesia dal titolo “La vita che iostesso ho scelto”, citata all’inizio del libro,diviene realtà per lei ed essa dovrà infinericonoscere che la vita che ha condotto prece-dentemente come essere umano e che è me-morizzata dentro di lei, un giorno le si potràpresentare di nuovo. Nel corso della suanuova esistenza in veste umana si manife-sterà una parte di ciò che lei stessa ha im-messo un tempo, secondo la legge: ciò chel’uomo semina, lo raccoglierà.

Avviene così ciò che deve accadere: l’anima,che si trova di nuovo in veste umana, haportato con sé ciò che non ha espiato. Pri-

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ma o poi subentreranno le giornate nellequali una parte della semina spingerà permanifestare i propri effetti. Si può soltantosperare che, quando l’involucro umano avràraggiunto il suo grado di maturità, l’uomonon continui a comportarsi come ha fattonelle sue incarnazioni precedenti. In ognicaso, queste cause si manifesteranno primao poi, o nell’anima nelle sfere dell’aldilà,oppure nell’anima che è entrata in un nuovocorpo terreno.

Beato l’uomo che sfrutta il tempo nel pro-cesso di crescita come uomo sulla Terra! Bea-to chi riconosce in tempo coloro che si pre-sentano nel loro “candore” in base alla tra-dizione ecclesiastica, e dei quali egli è statoeventualmente succube, e che impara da tut-to ciò! Con l’aiuto del Cristo-Dio potrà svi-luppare il pentimento e riuscire a chiedereperdono. Da quel momento, si opporrà a

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ciò che gli viene suggerito e non ripeteràpiù ciò che non corrisponde al bene.Le persone che prendono in mano la propriavita terrena in questa consapevolezza contri-buiranno a far sì che sempre più uomini sisottraggano alla magia nera e seguano lavia che consiste nel pentirsi e nel sistemarele proprie colpe. Esse si orientano semprepiù sui Comandamenti di Dio e sugli inse-gnamenti del grande Maestro della Sapien-za, Gesù, il Cristo, sul Suo Discorso dellaMontagna, che è la via che conduce a valoripiù elevati. In questo modo possono ricono-scere la vera vita e giungere all’amore perDio e per il prossimo che è l’unità della vita,di cui fanno parte gli animali, la natura, glielementi, in fondo tutta la vita sulla terra,sotto terra e nell’aria. La vita è Dio. SoltantoLui, Dio, è Colui che dona la vita.Solo l’uomo si permette di sottrarre ad altriuomini il diritto alla vita e di togliere la

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vita agli animali e alla natura in modo cru-dele. Chi è che agisce spinto dai bassi istinticontro gli animali e la natura? E’ colui che ècontro il Donatore della vita, Dio. Ed è ap-punto la magia nera, che presenta in modoingannevole tutto ciò che è nero come bian-co. L’appello di molte persone che hannoriconosciuto tutte queste cose dice: svegliati,o uomo, prima che la tua anima deponga ilsuo involucro, perché la legge di semina eraccolta manifesterà prima o poi i suoi ef-fetti.Esamina, o uomo, che cosa hai seminato,perché un giorno sarà il tuo raccolto. E ciòvale per tutti noi.

La giornata di ogni uomo ci segnala ciò cheè buono, meno buono o addirittura malva-gio. Ogni giorno a ognuno di noi si presen-ta ciò che le costellazioni planetarie irra-diano verso l’uomo tramite l’anima.

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Cari lettori, auguro a voi e a noi tutti dicrescere in modo consapevole nell’esistenzaterrena. Noi tutti siamo fratelli e sorellenello Spirito della vita universale, Dio, alquale nel Padre Nostro ci rivolgiamo chia-mandolo “Padre”. Egli è il Creatore dellavita, l’Unico che è la vita stessa.

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