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Cetefil 2016 1 REPORT 2016

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Cetefil 2016 1

REPORT 2016

Direttore del CentroAlessandra BeccarisiEdificio Parlangeli - Via Stampacchia, 45 73100 LECCETel: 0039 0832 294694Fax: 0039 0832 [email protected]://sites.google.com/site/philosophiamediaevi/home

Elaborazione graficaMarco Maniglio ([email protected])

In memoria del prof. Thomas Ricklin, studioso del Medioevo e del Rina-scimento, uomo di grande umanità e cultura, svizzero di nascita ma italiano di vocazione. CETEFIL si stringe attorno alla famiglia e alla moglie Sandra Plastina.

Der Garten trauert, kühl sinkt in die Blumen der Regen. Der Sommer schauert still seinem Ende entgegen. Golden tropft Blatt um Blatt nieder vom hohen Akazienbaum. Sommer lächelt erstaunt und matt in den sterbenden Gartentraum. Lange noch bei den Rosen bleibt er stehn, sehnt sich nach Ruh. Langsam tut er die müdgewordnen Augen zu.(Hermann Hesse)

INDICE

Presentazione del centro e delle attività . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6

Attività di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .81. Programmi di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8

1.1. Programmi nazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .81.2. Programmi internazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12

2. Altri progetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .133. Edizioni critiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .164. Progetti editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .205. Dottorati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23

5.1. Dottorato internazionale trilaterale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .235.2. Dottorati in cotutela . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .285.3. Dottorato a.r.t.e.s. EUmanities . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .315.4. Altri dottorati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32

Eventi e formazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33

Pubblicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35

Membri del centro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38

Cetefil’s english version . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40

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PRESENTAzIoNE DEL CENTRo E DELLE ATTIVITà

Il Centro per l’edizione di testi filosofici medievali e rinascimentali nasce dalle attività della prima Unità di Ricerca leccese partecipante al PRIN 1997, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR). Il titolo del progetto era “Filosofia e scienze della natura nel Medioevo” ed esso coinvolgeva anche le Università di Firenze, Bari e Napoli (l’orientale). Il Centro viene fondato nell’anno 2000 per iniziativa di Loris Sturlese, al fine di coordinare e promuovere l’attività editoriale di pubblicazione di testi medievali e rinascimentali inediti e rari, sia in latino che in volgare. Negli anni successivi, il Centro ha ospitato diversi programmi di ricerca, finanziati dal MIUR:

- PRIN (1999, 2002, 2004, 2007, 2009, 2012 in corso);- FIRB (uno nel 2009, due nel 2012 in corso);- Marie Curie ITN (2007), finanziato dall’UE;- CUIS (2014), progetto del Consorzio Universitario Interprovinciale

Salentino, sponsorizzato dal Comune di Tricase (Le).Il principale ambito di ricerca di CETEFIL è la filosofia medievale, in

particolare la filosofia e teologia tedesca dei secoli XIII e XIV. Tra le sue più recenti pubblicazioni vale la pena menzionare una serie di studi specifici sulle fonti di Meister Eckhart e la ricezione del suo pensiero.

Una delle priorità di ricerca del Centro è la preparazione di edizioni critiche di testi filosofici medievali. Sotto il patrocinio del Centro sono stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi completamente inediti. Il più importante progetto editoriale, rappresentativo dell’interesse di CETEFIL in questa particolare area di studi medievali, è la pubblicazione in corso della serie del Corpus Teutonicorum Philosophorum Medii Aevi (CPTMA), che ha reso Lecce un punto di riferimento per la ricerca sui teologi e filosofi tedeschi.

Recentemente CETEFIL ha esteso i propri ambiti di ricerca verso nuove aree, nuove geografie e nuovi linguaggi, in particolare la divinazione naturale e le pratiche magiche, l’etica, la meteorologia.

Attualmente sono state avviate le edizioni critiche del Dux Neutrorum di Mosè Maimonide (versione latina), del Sapientiale di Tommaso di York,

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della Geomantia attribuita a Guglielmo di Moerbeke e dell’anonimo trattato Estimaverunt Indi.

Dal 2002 al 2006 ha organizzato le attività della “Editorenschule” (Scuola di edizioni) in cooperazione con l’Albertus Magnus Institut di Bonn e il Mittellateinisches Institut dell’Università di Monaco di Baviera. Nel 2009, 2010 e 2015 ha organizzato tre edizioni della “Summer School” dell’EGSAMP (European Graduate School for Ancient and Medieval Philosophy). Parte integrante dell’attività del Centro è inoltre l’organizzazione di seminari (Intersezioni, con già quattro edizioni all’attivo) e laboratori sulla filosofia medievale e le sue pratiche (Scuola di paleografia ed edizione di testi).

Sin dal 2006 CETEFIL ha sviluppato progetti di dottorato in cotutela con altri centri di eccellenza o università straniere, in particolare con il Thomas-Institut di Colonia (INTERLINK 2006), l’Universidad de San Martìn di Buenos Aires (CooPERLINK 2009), la Ludwig-Maximilian Universität di Monaco di Baviera e la Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo (Germania).

Inoltre, dal 2013 il Centro, insieme al centro di studi cartesiani dell’Università del Salento (coordinatrice Prof.ssa Giulia Belgioioso) è partner di un Dottorato internazionale trilaterale in Filosofia: Forme e storia dei saperi filosofici con l’Université Paris-Sorbonne e la a.r.t.e.s. Forschungsschule dell’Università di Colonia.

Alessandra Beccarisi

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ATTIVITà DI RICERCA

1. Programmi di ricerca

1.1. Programmi nazionali

1.1.1. PRIN 2012 (Loris Sturlese - Coordinatore nazionale)L’universalità e i suoi limiti: meccanismi di inclusione ed esclusione nella storia della filosofia e nei dibattiti filosofici contemporanei.

Il progetto intende studiare il ruolo che la filosofia e la sua storia possono svolgere in rapporto alla crisi dell’universalismo che sembra caratterizzare lo scenario contemporaneo. Fin dall’antichità, la tradizione filosofica ha sempre cercato di elaborare modelli ‘inclusivi’ fondati sull’universalità della ragione o su modelli antropologici di carattere generale, esponendosi d’altra parte al rischio di rinchiudersi, proprio in virtù di questa stessa tendenza, in una logica identitaria e totalitaria, e di rovesciarsi così in un discorso votato alla soppressione, all’inglobamento o alla dimenticanza di ciò che è differente o altro. oggi - in un momento in cui la semplice appartenenza all’umanità e il possesso di una natura umana ‘astratta’ appaiono sempre più insufficienti a garantire in modo appropriato tanto la coesione di una società quanto la salvaguardia dei diritti individuali, e in cui la stessa universalità dei diritti umani è diventata oggetto di discussione - la filosofia è chiamata da una parte a riflettere sul carattere storicamente determinato dei modelli e delle strategie di inclusione ed esclusione che essa ha di volta in volta elaborato dalle origini greche fino al Novecento, e dall’altra a proporre alle scienze sociali e alla politica un approccio diverso - intensivo e non estensivo, rispettoso delle differenze e non omologante - alla questione dell’universalismo. In altri termini, proprio in quanto ha sempre fatto storicamente esperienza dell’ambiguità che inerisce a ogni processo di universalizzazione, la filosofia appare ancora pienamente legittimata a prendere la parola contro la violenza e i meccanismi di esclusione in atto nella nostra realtà. Il progetto nasce così espressamente dall’intento di raccogliere e concentrare le ricerche filosofiche in atto in diverse Università italiane - evitandone l’eccessiva frammentazione - intorno a uno degli obiettivi di fondo di Horizon 2020: la costruzione di

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società più inclusive, innovative e sicure. A tal fine, il progetto si articola in due livelli sinergici e complementari:1) la ricostruzione storico-filosofica dei modelli universalistici e delle strategie teoriche di inclusione ed esclusione all’interno della tradizione occidentale;2) la considerazione dei modi in cui tali modelli continuano ad agire nelle discussioni contemporanee e la possibile elaborazione di nuovi approcci all’universalismo. Il progetto può contare sulla partecipazione (in qualità di Responsabili di Unità locali) dei Presidenti delle tre società di settore di ambito storico-filosofico (relative rispettivamente al pensiero antico [SISFA], a quello medievale [SISPM], e alla storia della filosofia generale [SISF]), nonché del Presidente (in qualità di Coordinatore nazionale) e del Vicepresidente (in qualità di responsabile di Unità locale) della Société Internationale pour l’Étude de la Philosophie Médiévale (SIEPM).Unità operative:1. Sturlese Loris (Università del Salento - Coordinatore nazionale)2. Porro Pasquale (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”)3. Piaia Gregorio (Università degli Studi di Padova)4. Cacciatore Giuseppe (Università degli Studi di Napoli “Federico II”)5. D’onofrio Giulio (Università degli Studi di Salerno)6. Rossi Pietro (Università degli Studi di Torino)7. Pozzo Riccardo (Direttore di Istituto di EPR C.N.R.)8. Bertolacci Amos (Scuola Normale Superiore di Pisa)9. Tabarroni Andrea (Università degli Studi di Udine)10. Longo Mario (Università degli Studi di Verona)11. Gembillo Giuseppe (Università degli Studi di Messina)12. Cattanei Elisabetta (Università degli Studi di Cagliari)13. Letterio Mauro (Università degli Studi di Genova)14. Natali Carlo (Università “Ca’ Foscari” Venezia)

1.1.2. FIRB 2012 (Alessandra Beccarisi, Alessandro Palazzo)Prevedere gli eventi e controllare la natura: modelli di razionalità operativa e circolazione dei saperi nel Medioevo arabo, ebraico e latino. Edizione di testi e studi dottrinali.

Il Progetto intende ricostruire la trasmissione e circolazione tra le diverse culture mediterranee delle strategie scientifiche finalizzate a prevedere e a modificare gli effetti terrestri della causalità celeste, per poi considerare il dibattito che nell’occidente latino si sviluppò, a partire da questi presupposti, intorno alle questioni di divinazione e mantica fra la fine del XIII e gli inizi

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del XIV secolo. In particolare ci si propone di approfondire questo ambito di studi su due livelli complementari.

Il primo di essi consiste nell’elaborare articoli e monografie di carattere storico-dottrinale relativi ai seguenti ambiti tematici:

- la trasmissione di modelli teorici e operativi di previsione e controllo degli eventi (divinazione, mantica e soprattutto geomanzia) fra il mondo arabo, ebraico e latino;

- le grandi questioni che costituiscono lo sfondo problematico e la cornice teorica della divinazione naturale nel Medioevo (il rapporto tra fato e provvidenza, l’alternativa tra determinismo e libero arbitrio, la definizione di profezia naturale e profezia rivelata, ecc.), così come vengono discusse negli scritti di alcuni teologi e filosofi medievali (Alberto Magno e Tommaso d’Aquino in primo luogo, ma anche Ruggero Bacone, Sigieri di Brabante, Enrico Bate, Cecco d’Ascoli);

- il dibattito sulla causalità celeste in rapporto alla celebre condanna del 1277: molti degli articoli censurati dal vescovo Tempier (ad esempio, gli artt. 102-106 nella numerazione di Mandonnet e Hissette, corrispondenti agli artt. 21, 142, 143, 207 e 206 nella numerazione del Chartularium Universitatis Parisiensis) riguardano infatti direttamente le implicazioni del determinismo astrale, mentre nel Prologo della condanna si fa esplicita menzione di un trattato di geomanzia (l’Estimaverunt Indi).

Il secondo livello consiste nella realizzazione dell’edizione critica di tre testi fondamentali (ancora del tutto inediti o accessibili solo in edizioni provvisorie e parziali), relativi a una delle tecniche medievali più diffuse, ma meno indagate a livello storiografico, di divinazione naturale: la geomanzia. Sviluppata essenzialmente dagli Arabi (pur essendo attestata anche nell’Antichità), la geomanzia è una tecnica che insegna a trarre figure dai punti tracciati casualmente sulla terra o sabbia (ma anche sulla carta) e a prevedere, in base ad esse, gli eventi futuri: il geomante, che si riteneva venisse guidato nella sua operazione dall’influsso naturale degli astri, era così capace di rispondere alle domande che gli venivano poste su specifiche questioni. Nell’ambito di questo progetto saranno analizzati tre testi di geomanzia, la cui edizione critica rappresenta ormai da tempo un desideratum della comunità scientifica internazionale.

L’Ars geomantiae di Ugo di Santalla, che, oltre ad essere forse il primo esempio della letteratura geomantica nell’occidente latino, mostra concre-tamente l’affermarsi di un nuovo paradigma di razionalità operativa, a seguito della traduzione della letteratura filosofico-scientifica araba (l’Ars geomantiae

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è infatti molto probabilmente la versione latina di un trattato arabo non ancora identificato);

- L’Estimaverunt Indi, che costituisce ugualmente la traduzione di un originale arabo perduto, e che come già si accennava fu censurato da Tempier nel Prologo della condanna del 1277;

- La Geomantia, trattato attribuito a Guglielmo di Moerbeke, peni-tenziario papale e celebre traduttore delle opere di Aristotele.

Coordinatore nazionale: Marienza Benedetto (Università “A. Moro”- Bari)Unità di Ricerca di Lecce: Alessandra BeccarisiUnità di Ricerca di Trento: Alessandro Palazzo

1.1.3. FIRB 2012 (Fiorella Retucci)IAELW - L’impatto dell’etica aristotelica sull’Occidente latino (1240- 1290): le radici medievali di un nuovo approccio all’agire umano, ai diritti individuali e al bene comune. Edizioni critiche di testi e studi storico-dottrinali.

Il progetto consiste in una serie di edizioni critiche e di studi storico-dottrinali, il cui fine è contribuire ad un avanzamento della conoscenza di tematiche etiche collegate all’ingresso dell’Etica Nicomachea di Aristotele nell’occidente latino. Alcuni aspetti della ricezione dell’etica aristotelica hanno già da tempo attirato l’attenzione della critica. I testi oggetto della presente ricerca sono stati tuttavia trascurati. E questo perché le opere coinvolte nel progetto sono inedite e quindi tuttora non accessibili in moderne edizioni critiche.

Una sezione rilevante del progetto consiste nella realizzazione di edizioni critiche di testi ancora inediti, quali:

- la traduzione latina dei commenti bizantini al V e VI libro dell‘Etica Nicomachea;

- il primo libro del Sapientiale di Tommaso di York, testo che rappre-senta la prima forma di ricezione dell’etica aristotelica mediata dai commentatori bizantini;

- le questioni etiche tratte dai Quodlibeta di Servais Du Mont Saint-Michel. Quest’opera rappresenta uno stadio maturo della ricezione dell’etica aristotelica nella Facoltà di Teologia parigina.

Le edizioni critiche saranno accompagnate da studi specifici. Sono previsti:

- uno studio sui commentatori bizantini e sulle teorie etiche che hanno trasmesso al Medioevo;

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- uno studio sul Sapientiale di Tommaso di York e suo inquadramento all‘interno della cultura inglese del XIII secolo;

- uno studio sulla ricezione dell‘etica aristotelica nella facoltà di Teologia di Parigi con particolare riferimento alla filosofia morale di Enrico di Gand.Coordinatore nazionale: Fiorella Retucci (Università del Salento)Unità di Ricerca di Bari: Michele TrizioUnità di Ricerca di Roma (La Sapienza): Marialucrezia Leone

1.2. Programmi internazionali

1.2.1. Durando di San Porciano, Edizione critica del Commento alle SentenzeIl Commento alle Sentenze di Durando di San Porciano occupa una posizione

di primo piano all’interno del dibattito filosofico e teologico dell’inizio del XIV secolo. L’opera è tramandata in tre redazioni distinte. La terza e ultima redazione è stata riprodotta più volte in edizioni cinquecentesche; le prime due redazioni sono sinora rimaste inedite.

L’edizione critica della prima e seconda redazione del Commento alle Sentenze (articolata in 16 volumi) viene condotta nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale tra il CETEFIL (Università del Salento) e il Thomas-Institut (Universität zu Köln), finanziato dalla DFG.Direttore del Progetto: Andreas SpeerCollaboratori: Guy Guldentops, Thomas Jeschke, Thomas Meyer, Massimo

Perrone, Fiorella Retucci, Sara Ciancioso, Christoph Burdich, Federica Ventola

Sito Internet: http://durandus.phil-fak.uni-koeln.de

1.2.2. L’edizione critica del Dux neutrorum di Maimonide (D. Di Segni)La Guida dei Perplessi, la principale opera filosofica di Mosè Maimonide,

conobbe una notevole ricezione nel Medioevo latino. La traduzione latina di quest’opera, nota con il titolo Dux neutrorum, fu infatti letta nel corso del XIII secolo da autori quali Alberto Magno, Tommaso d’Aquino e Meister Eckhart. Il progetto si pone come obiettivo l’analisi della tradizione manoscritta del Dux neutrorum al fine di presentare la prima edizione critica di questo testo.

La Guida dei Perplessi fu composta originariamente in giudeo-arabo al termine del XII secolo, e fu poi tradotta due volte in ebraico. Nel 1204, il traduttore provenzale Shmuel Ibn Tibbon redasse la prima versione ebraica

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intitolata Moreh nevukim; in un secondo momento - ma la data esatta non è nota - il poeta Yehuda al-Harizi compose un’altra traduzione, dallo stile maggiormente letterario. La traduzione latina fu composta attorno alla metà del XIII secolo principalmente sulla base di questa seconda versione, sebbene le indagini condotte sino ad ora portino a ritenere che il testo fu anche confrontato con un’altra versione.

La tradizione manoscritta non trasmette alcuna informazione in merito alla data di composizione né al committente del Dux neutrorum. Sino ad ora gli studiosi hanno formulato diverse ipotesi riguardo il luogo di composizione dell’opera, che potrebbe essere stata composta alla corte di Federico II oppure in Francia. Tuttavia, alcune caratteristiche linguistiche emerse nel corso delle più recenti ricerche hanno rilevato la possibilità che il testo possa essere stato redatto da un traduttore di lingua spagnola. Sebbene il Dux neutrorum sia caratterizzato da uno stile estremamente parafrastico, la traduzione nel suo complesso può essere considerata come abbastanza fedele rispetto all’originale ebraico.

Il testo è trasmesso da tredici codici, alcuni dei quali risalenti al XIII secolo. La tradizione manoscritta è stabile e trasmette un testo abbastanza omogeneo. In vista dell’edizione critica, l’intera tradizione è stata presa in considerazione; tuttavia, in una seconda fase del lavoro sei codici sono stati eliminati. Ad oggi è disponibile una pubblicazione digitale del testo critico relativo al Dux neutrorum I, corredato di apparato delle fonti e delle varianti.

Una sezione del progetto è inoltre dedicata alla descrizione codicologica della tradizione manoscritta, per la quale, nella maggior parte dei casi, poche informazioni sono disponibili nei cataloghi o nella letteratura secondaria.

2. Altri Progetti

2.1. Storia dello stoicismo nel Medioevo (N. Bray)Il progetto consiste nella ricostruzione della recezione dello Stoicismo nel

Medioevo in autori compresi tra il V e il XIV secolo. Condotto sulla base del metodo dossografico lo studio si propone di correggere la tesi sostenuta da G. Verbeke (The Presence of Stoicism in Medieval Thought, 1983), secondo cui la recezione medievale dello stoicismo fu per gli intellettuali del tutto inconsapevole e, in generale, di contribuire al ripensamento dell’idea, comunemente condivisa, secondo cui la lettura medievale degli autori classici avvenne solo per il tramite di florilegi.

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I risultati fondamentali conseguiti sono almeno tre. Il primo consiste nell’individuazione dei principali testimoni della

recezione della filosofia stoica, presentati in tre distinte sezioni: Agostino, Boezio e Calcidio per la prima sezione (V-VIII sec.); Abelardo e Giovanni di Salisbury per la seconda sezione (IX-XII sec.); Alberto Magno, Tommaso di York, Ruggero Bacone e Meister Eckhart per la terza sezione (XIII-XIV sec.).

Il secondo risultato consiste nell’acquisizione dei principali temi di discussione: monoteismo, provvidenzialismo, determinismo, fiducia nella ragione umana, dominio delle passioni, fratellanza universale, teoria della connessione delle virtù e dell’equivalenza dei peccati e, in particolare, questione della natura divina della ragione umana.

Il terzo e più importante risultato riguarda infine l’interpretazione: lungi dal citare dai florilegi e dall’utilizzare le dottrine senecane, ciceroniane e stoiche in modo meramente esornativo, i testimoni della recezione medievale dello stoicismo sono veramente consapevoli di cosa la filosofia stoica sia: per tutti una sorta di platonismo radicale, per alcuni una lettura erronea della filosofia di Aristotele. Si delineano così nella coscienza storiografica della cultura medievale l’esistenza di tre grandi scuole (sectae) filosofiche – platonica, peripatetica e stoica–, e si valuta la validità dei loro contenuti dottrinali: la più alta posta in gioco della discussione riguarda il filosofema della possibile perfezione della ragione umana, della sua natura divina.

2.2. Storia della meteorologia medievale (E. Rubino)Nell’ambito degli studi sulla meteorologia medievale nel 2010 è stato

pubblicato un volume nella serie dell’Aristoteles Latinus. La pubblicazione ha restituito agli studiosi contemporanei la più antica traduzione medievale della Meteorologia di Aristotele, che Enrico Aristippo realizzò attorno al 1150, dal greco in latino. L’edizione critica della Translatio Henrici, sebbene circoscritta al IV libro dell’opera aristotelica, ricostruisce un pezzo importante della storia dell’aristotelismo nel Medioevo. Stabilisce l’ingresso dei Meteorologica nel mondo latino. Definisce meglio l’attività e il ruolo del traduttore siciliano.

Un testimone manoscritto, conservato presso la Bibliothèque Carnegie di Reims e considerato poco importante dagli studiosi, in particolare, ha permesso di fare luce sulla nascita della raccolta che diffuse la meteorologia di Aristotele, e che tutti i commentatori medievali conobbero come Liber Metheororum.

La raccolta è un testo composito, che mette insieme tre traduzioni: i primi tre libri dei Meteorologica di Aristotele, tradotti da Gerardo da Cremona

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dall’arabo in latino; il IV ed ultimo libro dell’opera aristotelica tradotto da Enrico Aristippo dal greco; il De mineralibus di Avicenna nella traduzione latina di Alfredo Anglico. Proprio a quest’ultimo, primo commentatore medievale dei Meteorologica, si deve la nascita stessa del Liber Metheororum, raccolta che pertanto possiamo definire Editio Alfrediana.

Considerato il grande successo conseguito dell’opera nel Medioevo, il progetto dedicato alla meteorologia continuerà con lo studio dei commenti latini del Liber Metheororum, rimasti ancora inediti. Primi fra tutti saranno oggetto di studio i commenti di Alfredo Anglico e di Adam di Bockenfield.

2.3. Scritti albertisti e tomisti tra XIII e XIV secolo. Il De summo bono di Ulricus de Argentina e la Lectura Thomasina di Guilelmus Petri de Godino: edizione critica e studio dottrinale (A. Palazzo)

Il progetto si articola in due parti relative alle due opere oggetto di interesse: il De summo bono di Ulricus de Argentina († 1277) e la Lectura Thomasina di Guilelmus Petri de Godino (ca. 1260 – † 1336). Pur nelle reciproche differenze, il De summo bono e la Lectura Thomasina presentano alcuni caratteri comuni che giustificano una loro considerazione parallela e danno unità al progetto. Cronologicamente abbastanza vicini – la composizione del De summo bono è collocata dagli studiosi tra il 1262 ed il 1272, mentre la Lectura Thomasina andrebbe collocata intorno al 1300 –, i due scritti sono opera di due domenicani (Ulrico di Strasburgo e Guglielmo di Pietro di Godino) solitamente considerati figure minori della storia della teologia medievale. Il progetto si prefigge di evidenziare la rilevanza dei due scritti presi in esame come composizioni di scuola e strumenti della diffusione delle dottrine di Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, ma anche di verificare se e quanto essi rielaborarono le dottrine dei due domenicani maggiori, ad esempio combinandole con altre fonti. L’ipotesi di partenza è che le due opere non siano state semplici compendi senza pretese di originalità, ma abbiano tratti originali e abbiano sviluppato sottili strategie di difesa e divulgazione del pensiero dei due grandi maestri, rispondendo a precisi scopi dottrinali, didattici e di politica culturale.

2.4. CUIS (2014): Filosofi e libri di Terra d’Otranto fra eredità greco-bizantina e fermenti culturali del Rinascimento. (L. Rizzo)

Il progetto promuove la conoscenza della Storia della filosofia nella Terra d’otranto attraverso la produzione e la circolazione dei suoi vettori materiali, i libri, con particolare riferimento all’eredità bizantina, al Medioevo e al

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Rinascimento, gettando luce sulla continuità delle testimonianze filosofiche dal XIII secolo al XVI secolo, al fine di divulgare il patrimonio delle opere filosofiche scritte o copiate nel Salento, manoscritte ed edite nelle diverse lingue utilizzate (greca, latina, volgare ed ebraica). Si propone lo scopo di tracciare lo sviluppo della peculiare tradizione filosofica della Terra d’otranto e rendere espliciti i suoi legami con i più prestigiosi circoli accademici del suo tempo, per investigare la relazione tra la cultura greca bizantina ed ebraica, per valutare il contributo della tradizione latina, conoscere e diffondere le dinamiche della trasmissione della conoscenza filosofica nella Terra d’otranto tra il XIII e il XVI secolo. Esso si articola in tre fasi: 1. Censimento e catalogazione delle opere filosofiche prodotte in Terra d’otranto (manoscritte e a stampa). 2. Studio ed analisi della produzione filosofica in lingua greca, latina, volgare ed ebraica e della sua circolazione e diffusione nel milieu otrantino considerate anche all’interno del pensiero mediterraneo. 3. Redazione di schede descrittive e loro digitalizzazione.

Il progetto, promosso dal Comune di Tricase (LE) e finanziato dal CUIS (Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino), è ideato, realizzato e cofinanziato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento.

3. Edizioni critiche

3.1. Guglielmo di Moerbeke, Geomantia, edizione critica e studio critico (Res-ponsabile unità: A. Beccarisi; edizione critica a cura di E. Rubino)

La Geomantia è un trattato di arte geomantica attribuito a Guglielmo di Moerbeke a partire da un insieme di testi tradotti probabilmente già nel XII secolo dall’arabo e dal greco in latino. Conobbe una notevole fortuna, come dimostra la tradizione manoscritta che comprende 15 manoscritti latini (di cui 3 sono stati scoperti nell’ambito della ricerca in corso) e 3 in volgare. Il testo è ancora oggi completamente inedito. Benché non coinvolto esplicitamente nella condanna del 1277, il trattato di geomanzia composto da Guglielmo di Moerbeke è stato spesso accostato all’ Estimaverunt Indi, che ne rappresenta una probabile fonte. è stata già ultimata una prima trascrizione di uno dei più antichi manoscritti della Geomantia, il Clm. 988, conservato nella Staatsbibliothek di Monaco, che ha permesso di mettere in luce interessanti spunti teorici relativi al rapporto tra determinismo e libertà e al ruolo dell’inconscio nella divinazione, elementi già messi in evidenza da Eugenio Garin (1986). Sono emersi inoltre interessanti paralleli con

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alcuni testi significativi di Tommaso d’Aquino (De sortibus, De operationibus occultis naturae, De iudiciis astrorum), Cecco d’Ascoli (L’Acerba) e Enrico Bate (Magistralis compositio astrolabii).

L’edizione critica dell’opera viene condotta nell’ambito di un progetto FIRB (Prevedere gli eventi e controllare la natura: modelli di razionalità operativa e circolazione dei saperi nel Medioevo arabo, ebraico e latino. Edizione di testi e studi dottrinali).

3.2. Estimaverunt Indi. Edizione critica e studio critico (Responsabile unità: A. Palazzo; edizione critica a cura di I. zavattero)

L’Estimaverunt Indi è un trattato anonimo probabilmente composto in arabo nel XII secolo e divenuto presto una fonte importante della tecnica geomantica. Nel 1277 viene nominato, insieme al De amore di Andrea Cappellano, nel Sillabo di Stefano Tempier, che condanna anche testi negromantici e geomantici non meglio precisati. Nonostante l’importanza di questo testo per la storia della cultura, esso è a tutt’oggi inedito.

Il presente progetto si prefigge dunque i seguenti obiettivi:1) Ricostruzione accurata della tradizione manoscritta dell’Estimaverunt

Indi, tenendo conto di eventuali volgarizzamenti del testo e considerando la Mitüberlieferung del trattato;

2) Edizione critica integrale del trattato;3) Studio delle grandi questioni teoriche che fanno da sfondo alla

divinazione naturale sulla base degli scritti di autorevoli testimoni del dibattito tardo-medievale sul fato (Alberto Magno, Ulrico di Strasburgo, Sigieri di Brabante, ecc.);

4) Studio del ruolo giocato dall’Estimaverunt Indi nel dibattito sulla causalità celeste e sulla divinazione naturale, dei contesti di circolazione del trattato e della sua influenza, della relazione con la condanna del 1277.

Il progetto si svolge nell’ambito del FIRB 2012 (Coordinatrice nazionale: Marienza Benedetto, Università di Bari).

3.3. Tommaso di York, edizione critica del Sapientiale (F. Retucci)Tommaso di York è stato un prominente teologo e filosofo attivo

all’Università di oxford tra il 1253 e il 1256. Tra le sue opere più importanti va ricordato il Sapientiale, opera consi-derata da M. Grabmann come il più importante esempio di una metafisica autonoma nell’era dell’alta scolastica.

L’edizione critica dell’opera viene condotta nell’ambito di un progetto FIRB (IAELW - L’impatto dell’etica aristotelica sull’occidente latino

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(1240-1290): le radici medievali di un nuovo approccio all’agire umano, ai diritti individuali e al bene comune. Edizioni critiche di testi e studi storico-dottrinali. Coordinatrice nazionale: Fiorella Retucci; Unità locali: Michele Trizio; Marialucrezia Leone).Volumi in preparazione:

Sapientiale, I, 1-18, ed. F. RetucciSapientiale, I, 19-45, ed. S. TuzzoSapientiale, II, 1-18, ed. M. ManiglioSapientiale, II, 19-33, edd. D. Di Segni, M. MauriègeSapientiale, III, 1-20, ed. A. PunziSapientiale, III, 21-32, ed. A. SanninoSapientiale, IV, 1-18, ed. C. Colomba

3.4. Ulrico di Strasburgo, edizione critica del trattato De iustitia (De summo bono VI, tr. 4, 1-15) - (I. zavattero, C. Colomba)

Il progetto di ricerca prevede l’edizione critica dei capitoli 1-18 del IV trattato del De summo bono e uno studio storico-dottrinale della dottrina della giustizia di Ulrico di Strasburgo in rapporto alle sue fonti. Il volume si inserisce nel progetto editoriale del Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (CPTMA, Meiner Verlag, Hamburg).

Il trattato sulla giustizia di Ulrico di Strasburgo (1220-1277) si colloca nel sesto e ultimo libro del De summo bono, rimasto incompiuto. La struttura di questo libro – ad esclusione del primo trattato dedicato alla grazia dell’innocenza, donata al primo uomo dallo Spirito Santo, e al peccato ori-ginale – rispecchia in modo evidente l’impianto dell’Ethica Nicomachea (EN) di Aristotele. Dopo aver esaminato nel secondo e terzo trattato la suddivisione aristotelica delle virtù in morali e intellettuali, le loro possibili degenerazioni in vizi, l’atto morale, volontario o involontario, e le singole virtù morali, Ulrico illustra nei primi cinque capitoli del quarto trattato la dottrina aristotelica della giustizia distributiva e commutativa contenuta nel libro V dell’EN. I capitoli 12-15, pur nell’unità strutturale della summa ulriciana, rompono col modello aristotelico soffermandosi su questioni di teologia morale e di pastorale: il domenicano tratta dei tipi e dei modi della preghiera, della latria (cap. 12) e della dulia (cap. 13) – ovvero del culto riservato a Dio e quello destinato ai santi, secondo la definizione di Agostino (De civitate Dei, X 1) ripresa dallo stesso Ulrico nel capitolo 12 –, della pietas (cap. 14) e dell’obbedienza dovuta all’autorità secolare e ai prelati ecclesiastici (cap. 15). Nella trattazione Ulrico procede con continui riferimenti vetero e

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neotestamentari, richiami patristici e teologico-dottrinali, ricorrendo anche a fonti filosofiche e giuridiche quando l’argomento lo richieda.

3.5. Ulrico di Strasburgo, De summo bono VI 3, 7-29 (S. Ciancioso) L’edizione critica del VI libro, trattato III, capitoli 7-29, si inserisce

nel progetto editoriale del Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (finanziato dal MIUR come Progetto d’Interesse Nazionale). Dall’edizione critica, pubblicata nel 2015 (Ulrich von Strassburg, De summo bono, Liber 6, Tractatus 3, 7-29, hrsg. von Sara Ciancioso, (CPTMA I, 6-2), Hamburg, Felix Meiner Verlag 2015) sono emerse alcune fonti implicite mai attestate nei libri del De summo bono precedentemente pubblicati. Si tratta di fonti di natura giuridica, che hanno fatto emergere un profilo inedito del pensiero di Ulrico. L’analisi di queste fonti e del pensiero giuridico-economico di Ulrico ha portato recentemente a nuove acquisizioni riguardo alla fortuna del De summo bono: la ricezione del VI libro è più ampia rispetto a quella degli altri libri della Summa e non ha avuto solo una tradizione tedesca. La fortuna del pensiero giuridico-economico di Ulrico non si restringe, infatti, al solo ambiente domenicano renano, ma si estende fino all’Italia e trova spazio nella Summa de casibus conscientiae di Bartolomeo di San Concordio e nella Summa theologiae di Antonino da Firenze. La corposa influenza del pensiero giuridico-economico di Ulrico nelle opere di Bartolomeo e Antonino è attualmente oggetto di studio e dilata la fortuna di Ulrico alla scuola domenicana italiana del XIV-XV secolo.

3.6. Durando di S. Porciano, Commento alle Sentenze IV, 8-13 (S. Ciancioso)

L’edizione critica del IV libro, dd. 8-13, s’inserisce in un progetto di ricerca (Durandus-project) internazionale promosso dal Thomas-Institut dell’Università di Colonia in partnership col CETEFIL dell’Università del Salento.

La tradizione manoscritta del IV libro del Commento è differente rispetto a quella del I e del II libro, non per questo meno complessa. L’edizione della prima parte del IV libro, pubblicata da Guldentops-Pellegrino, dimostra, come Koch credeva, l’esistenza di due differenti redazioni. Completamente differente è la situazione per quel che riguarda la parte finale del IV libro, editata da Jeschke: la tradizione manoscritta di questa parte di testo non mostra alcuno sviluppo redazionale interno alla seconda versione dell’opera, lasciando concludere che una seconda redazione della parte finale del IV libro probabilmente non sia mai esistita. Inoltre dall’edizione di Jeschke è

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emerso che alcune porzioni di testo, relative anche alla parte di cui curo l’edizione, sono da attribuire a redattori successivi.

Alla luce di questa complessa situazione stemmatica la storia della composizione del IV libro del Commento alle Sentenze di Durando resta non chiara e tutta da definire. A tal proposito verrà condotto uno studio specifico presso il Medieval Institute dell’Università di Notre Dame (Indiana), nell’ambito della “Asrik L. Gabriel postdoctoral fellowship in the History of Medieval education”.

4. Progetti editoriali

4.1. CPTMA (Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi) Direzione del Progetto: Loris Sturlese, Kurt Flasch, Ruedi Imbach

Nel 1980 nell’officina di lavoro degli Opera omnia di Teodorico di Freiberg, nasce il C.P.T.M.A. a cui ben presto si unirono anche Ruedi Imbach (Università di Friburgo - Svizzera) e Burkhard Mojsisch (Unversità di Bochum), editore del primo volume degli Opera omnia di Teodorico. Si trattò da subito di un progetto di grande respiro. Nato in Germania, ebbe sin dall’inizio una vocazione internazionale: all’edizione dei testi hanno infatti partecipato numerosi studiosi, come Alain de Libera, Tiziana Suarez Nani, Maria Pagnoni-Sturlese.

Negli ultimi dieci anni il Corpus è infine diventato un progetto italiano di rilevanza nazionale (Fondi PRIN). Una vera e propria translatio studiorum, che ha spostato la sede del progetto da Bochum a Lecce, presso l’Università del Salento. Non è mutato però il programma editoriale del Corpus. Questo ambizioso progetto editoriale ha l’obiettivo di presentare in edizione critica gli scritti dei filosofi che operarono nella Germania medievale, e di rendere accessibili agli studiosi, attraverso una scelta di testi, i principali documenti filosofici prodotti in Germania dal 1245, anno di fondazione dello Studium dei domenicani a Colonia, al 1355, anno dell’ultimo albertista, Bertoldo di Moosburg.

L’edizione di Teodorico di Freiberg fu ben presto affiancata dalle opere di cinque filosofi tedeschi del XIII-XIV secolo: Ulrico di Strasburgo, Giovanni Picardi di Lichtenberg, Enrico di Lubecca, Nicola di Strasburgo, Bertoldo di Moosburg. Sino ad ora sono stati pubblicati presso la casa editrice Meiner di Amburgo 35 volumi.

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4.2. Meister Eckhart opera omnia. Edizione critica delle opere latineA mezzo secolo dalla pubblicazione del primo fascicolo, avvenuta nel

1936 (Kohlhammer, Stuttgart), la monumentale Gesamtausgabe delle opere latine di Meister Eckhart si è trasferita presso l’Università del Salento. Sono qui stati pubblicati tutti i documenti relativi alla vita e al processo di Meister Eckhart (Acta Echardiana, LW V a cura di Loris Sturlese, il completamento dei volumi II, III, la riedizione del volume I dei Lateinische Werke) e la Bibliotheca Echardiana Manuscripta I. Nel 2015 è stata conclusa l’edizione dell’opera latina di Meister Eckhart, con la pubblicazione del vol. LW I,2, che contiene una ampia introduzione sulla tradizione manoscritta dell’Opus tripartitum. è in corso di elaborazione il volume degli indici: il primo fascicolo con l’esame delle fonti bibliche, a cura di Markus Vinzent (King’s College London) e Loris Sturlese è stato pubblicato nel 2015.

Il progetto si svolge nell’ambito del PRIN 2012.

4.3. Lectura EckhardiIl progetto, giunto alla sua terza edizione e pubblicato presso la casa

editrice Kohlhammer di Stoccarda, si prefigge di rendere accessibili ad un pubblico di non addetti ai lavori i risultati più recenti acquisiti dalla Eckhart-Philologie. In particolare intende offrire un commento rigoroso, ma di agevole accesso di alcune delle circa 120 prediche tedesche e delle 100 prediche latine di Meister Eckhart, ormai disponibili in edizione critica.

Fino ad ora sono stati pubblicati tre volumi, per un totale di ventidue prediche tedesche e cinque sermoni latini interpretati e commentati da specialisti della filosofia eckhartiana: n. 1, n. 12, n. 16b, n. 17, n. 18, n. 19, n. 48, n. 52, n. 63, n. 71, n. 101 e il sermone latino n. IV (LE I); n. 1, n. 6, n. 10, n. 37, n. 72, n. 86 e i sermoni latini n. XXV e n. XXIV (LW II); n. 14, n. 39, n. 51, n. 77, n. 112 e i sermoni latini n. XVII e XLIX (LW III). è in corso di stampa la Lectura Eckhardi IV.

Il progetto editoriale si svolge nell’ambito del PRIN (Progetto di rilevanza nazionale) con la collaborazione della Katholische Universität di Eichstätt.Responsabili: Loris Sturlese, Georg Steer, Dagmar GottschallCollaboratrici: Nadia Bray, Elisa Rubino

4.4. Studi sulle fonti di Meister EckhartIl progetto affronta la questione delle fonti del pensiero eckhartiano sulla

base di una documentazione sistematica ed esaustiva, che si basa su un indice

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complessivo ancora inedito, ma già disponibile delle opere latine e tedesche pubblicate nell’edizione storico-critica di Stoccarda. La ricerca intende presentare questi materiali in forma commentata, illustrando autore per au-tore ed opera per opera il tipo di testo utilizzato da Eckhart, la traduzione eventualmente usata, la corrispondente diffusione manoscritta e la loro disponibilità nei luoghi ove lavorò, il modo, la frequenza e la precisione della loro utilizzazione, la presenza di eventuali intermediari, e infine i risultati dell’esame comparativo delle citazioni nelle opere latine e in quelle tedesche.

Fino ad ora sono stati pubblicati due volumi, che analizzano le fonti seguenti: Aristotele (De anima), Agostino (De Trinitate), Avicenna, Ps. Dionigi, Libro delle Cause, Proclo, Seneca (I volume, 2008); Aristotele (Metaphysica), Libro dei ventiquattro filosofi, origene, Platone, Cicerone, Mosè Maimonide, Tommaso d’Aquino (II volume, 2013).

I volumi sono stati pubblicati nella collezione Dokimion della Univer-sitätsverlag Freiburg/Schweiz. Il progetto è stato portato a termine nel qua-dro dei lavori PRIN 2007 e 2009 Filosofia della scienza nel Medioevo.Curatore: Loris SturlesePartecipanti: Alessandra Beccarisi, Nadia Bray, Fiorella Retucci, Gianfranco Pelle-

grino, Elisa Rubino, Alessandro Palazzo, Diana Di Segni, Chiara Paladini.

4.5. Manuscripts Ideas Culture. Series directed by Loris Sturlese Storia e Letteratura, Roma

La storia della letteratura, della filosofia e della spiritualità sono orientate primariamente allo studio degli autori e dei testi del canone, oppure dei minori più significativi. In questa ottica, la filologia e lo studio dei codici sono prevalentemente funzionalizzati alla ricostruzione dei testi, sia nella loro forma originale, sia nelle forme che hanno esercitato particolare influenza. Questa serie intende spostare l’attenzione critica sul ruolo che la diffusione materiale dei manoscritti ha avuto nella circolazione delle idee e sulle modali-tà concrete di formulazione, aggregazione e trasmissione dei testi, sia in latino che in volgare, concentrandosi in modo particolare nel periodo del tardo medioevo e incominciando dall’area renana, all’intersezione fra Germania, Belgio, olanda e Francia orientale. Sono previsti studi, prevalentemente in lingua inglese (ma anche in tedesco e italiano), edizioni critiche e inoltre la pubblicazione di trascrizioni critiche (con commento) di manoscritti miscellanei, spesso composti da testi anonimi aggregati e riaggregati con strategie letterarie tutte da studiare, e che hanno giocato un ruolo rilevante per la diffusione delle idee.

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5. Dottorati

5.1. Dottorato internazionale trilateraleIl dottorato internazionale trilaterale in Filosofia: Forme e storia dei saperi

filosofici si innesta sul ragguardevole dottorato internazionale in Forme e storia dei saperi filosofici nell’Europa moderna e contemporanea, che nasce negli anni ‘90 nell’ambito della collaborazione scientifica tra l’Università del Salento (allora Università di Lecce) e l’Università Paris-Sorbonne. Fino al 2012 è stato coordinato da Giulia Belgioioso, direttrice del Centro di Studi su Descartes e il Seicento dell’Università del Salento (www.cartesius.net).

Nel 2012 si è aggiunta una convenzione anche con l’Universität zu Köln. Coordinatore attuale del dottorato internazionale è Loris Sturlese.

Il dottorato internazionale trilaterale, unico in Italia nell’ambito degli studi filosofici, prevede:

- ammissione su concorso presieduto da una commissione internazionale (Italia-Francia-Germania);

- percorso di formazione congiunto con le Università di Paris-Sorbonne e Colonia;

- un soggiorno di studio all’estero obbligatorio di almeno 6 mesi;- collegio docenti internazionale;- titolo valido in Italia, Francia e Germania.

Progetti finanziati nell’ambito del dottorato:

Marco Maniglio (tutors: Alessandra Beccarisi, Andreas Speer) La creazione del mondo nel Sapientiale di Tommaso di York. Edizione critica e studio del Sap. II 1-18

Il Sapientiale di Tommaso di York è stato considerato fino agli inizi del secolo scorso come un commento alla Metafisica di Aristotele.

Gli studi di M. Grabmann (1913) e Longpré (1926) hanno invece evidenziato che si tratti non solo di uno scritto metafisico autonomo rispetto all’opera di Aristotele, ma anche della “prima Summa metafisica del XIII secolo” (Longpré).

Il progetto di ricerca ha come obiettivo l’edizione critica e lo studio del Sap. II 1-18, che ha come tema centrale la creazione e gli enti creati.

Questo progetto possiede almeno tre motivi di interesse:1) Tommaso di York aveva accesso a testi classici e di tradizioni antiche,

che nell’Europa continentale gli altri intellettuali non potevano reperire con

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facilità, in quanto lì non erano ancora diffuse le traduzioni latine di tali testi. In Inghilterra, invece, Roberto Grossatesta (primo punto di riferimento culturale della scuola francescana di oxford) aveva tradotto in latino alcuni fondamentali testi filosofici (si pensi al Commento all’Etica Nicomachea di Eustrazio di Nicea). Attraverso delle attente analisi delle tradizioni filosofiche che emergono dallo studio del Sapientiale si può dimostrare l’importanza rivestita da quest’opera nella riscoperta delle tradizioni antiche, in particolar modo nell’area inglese.

2) Il Sapientiale ha un impianto neoplatonico in opposizione al dominante aristotelismo dell’epoca e in continuità con la tradizione neoplatonica medievale.

3) Nonostante la sua importanza per la storia della filosofia medievale il Sapientiale è del tutto inedito (eccetto pochissime porzioni di testo).

Antonino Rubino (tutors: Fabrizio Lelli, David Wirmer) I sitre Torah in Abraham Abulafia e i commenti alla Guida dei perplessi

Maggiore rappresentante della filosofia ebraica medievale e massimo esponente della corrente aristotelica, Maimonide divenne subito un punto di riferimento fondamentale per tutta la tradizione filosofica ebraica. Il suo capolavoro filosofico, la Guida dei perplessi (Dalālat al-.h ā’irīn - Moreh ha-Nevukhim), suscitò un interesse tale da essere oggetto di numerosi commentari a partire dalla seconda metà del XIII secolo.

Abraham Abulafia (1240 – 1291), fondatore della corrente estatico-profetica della Qabbalah, dedica alla Guida dei perplessi tre commenti, redat-ti in Italia tra il 1270 e il 1280: il Sefer ha-ge’ulah, il Sefer .h ayye ha-nefesh e il Sefer sitre Torah. Abulafia interpreta in maniera originale la Guida dei perplessi di Maimonide ravvisando in essa un complesso sistema di tematiche esoteriche, i sitre Torah, che il filosofo cordovano avrebbe intenzionalmente celato.

I commenti alla Guida di Abulafia elencano e descrivono in modo dettagliato l’insieme dei ‘segreti’ della maggiore opera filosofica maimonidea. In questo modo, Maimonide è inserito all’interno della tradizione esoterica e il suo pensiero interpretato ricorrendo a temi propri della mistica ebraica.

Il progetto di ricerca ha come oggetto l’analisi e lo studio dei commenti alla Guida dei perplessi di Abraham Abulafia – conservati in una cinquantina di manoscritti e di recente editi a Gerusalemme in edizione non critica –, in particolar modo in relazione allo statuto dei sitre Torah.

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Antonio Punzi (tutors: Fiorella Retucci, Andreas Speer) Alle origini della Metafisica scolastica: il Sapientiale di Tommaso di York (studio ed edizione critica del III libro, cap. 1-20)

Il Sapientiale di Tommaso di York, a tutt’oggi inedito, rappresenta da tempo un desideratum della medievistica filosofica. La porzione di testo di cui si propone l’edizione critica (Sapientiale III libro, cap. 1-20) è incentrata sulla metafisica in quanto scienza dell’ente. I primi capitoli sono pertanto dedicati alla nozione di ente e ai vari significati che il termine ente può assumere. Di particolare rilievo è, in questa parte dell’opera, la dottrina dei trascendentali che Tommaso sviluppa a sostegno del suo impianto metafisico.

I pensatori francescani hanno dato un grosso contributo all’elaborazione della dottrina dei trascendentali. La genesi della dottrina si può far risalire alla Summa de bono di Filippo il Cancelliere, opera utilizzata di frequente dall’ordine francescano. Impulso notevole al problema fu dato da due campioni dell’ordine, Alessandro di Hales e Duns Scoto. Sempre in ambito francescano venne formulata la dottrina del supertrascendentale, che avrebbe conosciuto grande eco sino all’età moderna. Nonostante ciò, probabilmente a causa della mancanza di un’edizione critica del Sapientiale, nessuno studio è stato dedicato alla dottrina dei trascendentali in Tommaso di York. Il presente progetto cerca di far fronte a questa lacuna attraverso uno studio ed un’approfondita analisi del pensiero metafisico presentato nell’opera di Tommaso di York e della fortuna che quest’opera ha avuto, con particolare riferimento al domenicano tedesco Bertoldo di Moosburg.

Francesca Bonini (tutors: Alessandra Beccarisi, Andreas Speer) Studio ed edizione critica della Lectura Thomasina (libro I) di Guglielmo di Pietro di Godino (1260 ca.-1336)

Scopo del progetto è l’edizione critica del primo libro della Lectura Thomasina, un commento alle Sentenze di Pietro Lombardo collocabile attorno al 1300, che intende difendere le posizioni di Tommaso d’Aquino dalle accuse dei suoi detrattori e al contempo fornire un quadro unitario del suo pensiero. opera di Guglielmo di Pietro di Godino (1260ca.-1336), uno dei primi tomisti impegnati nella conservazione e diffusione del pensiero dell’Aquinate, questo fortunato testo è oggi tramandato da quindici manoscritti.

Come messo in luce da Bruno Decker, il successo dell’opera è testimoniato anche dalla sua ripresa da parte di molti autori successivi, tra i quali Giacomo di Metz, Ervèo di Nédellec e Durando di S. Porciano. Il testo presenta inoltre

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numerosi paralleli con un anonimo commento alle Sentenze contenuto nel codice 491 della biblioteca civica di Bruges, inizialmente identificato da Josef Koch con il perduto commento alle Sentenze di Meister Eckhart.

L’edizione del primo libro e l’analisi delle fonti, con particolare attenzione al rapporto con i testi di Tommaso, con le critiche dei suoi avversari e con altre opere da cui il testo attinge, permetteranno di indagare il ruolo da esso svolto come momento nella ricezione delle dottrine dell’Aquinate e come importante strumento della loro diffusione.

Eleonora Andriani (tutors: Alessandra Beccarisi, Andreas Speer) Gli studi astrologici alla corte di Federico II: Il Liber Introductorius di Miche-le Scoto (edizione critica del Prologo al Liber Introductorius)

Questo progetto si propone di fornire una nuova edizione del lungo Prohemium al Liber Introductorius, trilogia enciclopedica composta da Mi-chele Scoto verosimilmente tra il 1228 ed il 1235 su richiesta di Federico II.

Secondo Charles Burnett dal Prologo risulta abbastanza chiaro che Michele considerava tutte e tre le parti dell’opera - il Liber quattuor distinctionum, il Liber particularis e il Liber phisionomie - come il Liber Introductorius, vale a dire «il libro che introduce all’astrologia», a cui egli aggiunse una prefazione generale, appunto il Prohemium.

Di questa preziosa e ricca sezione introduttiva (ca. 19 ff.) apparve nel 1978, sotto forma di dissertazione dottorale, l’edizione di Glenn Michael Edwards. Alla luce di uno studio preliminare condotto sul Prologo del Liber nel corso dell’elaborazione della mia tesi magistrale, l’edizione di Edwards ha rivelato carenze significative riguardo all’apparato delle varianti e all’apparato delle fonti. Mentre il primo non risulta congruo ai criteri standard di un’edizione critica moderna, la ricerca delle fonti risulta del tutto inadeguata e parziale per ammissione stessa dell’editore.

Configurandosi come l’enciclopedia medievale più completa del sapere demonologico e magico astrale di impianto ancora cristiano, il Liber Intro-ductorius  ha goduto dell’attenzione di numerosi studiosi, suscitata dalla straordinaria ricchezza delle sue fonti e dalla complessità della sua tradizione.Tuttavia ancora oggi non risulta pervenuta un’edizione critica completa, nonostante l’opportunità e l’urgenza ne siano state più volte espresse ed an-nunciate.

Il progetto di ricerca, avendo come scopo l’edizione critica e l’analisi delle fonti di questa sezione introduttiva generale del Liber, si propone di fornire parallelamente opportuni approfondimenti a nuclei tematici di

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particolare interesse, con l’intento di contribuire da una parte alla definizione dell’opera e della vicenda umana ed intellettuale di Michele Scoto e dall’altra all’approfondimento del rapporto di quest’ultimo con Federico II e la sua società di corte.

Marilena Panarelli (tutors: Pasquale Porro, Andreas Speer)Il De vegetabilibus di Alberto Magno e la sua ricezione nel VII libro della Catena aurea entium di Enrico di Herford

Il progetto di ricerca mira a fornire un’analisi dottrinale del De vegetabilibus di Alberto Magno, corredata da traduzione parziale di alcuni trattati, ed un’edizione critica del VII libro della Catena aurea entium di Enrico di Herford, che rappresenta un’esemplare sintesi del trattato albertino ed un caso significativo della sua ricezione

L’analisi dottrinale intende inquadrare il De vegetabilibus come decisivo momento di sintesi nell’ambito dell’elaborazione del sapere botanico ed isolarne gli apparati concettuali di riferimento, risultanti dalla singolare commistione di fonti cui Alberto fa riferimento.

Lo studio dell’opera e della sua ricezione nell’enciclopedica Catena aurea è di interesse per svariati ambiti di ricerca, quali la Storia della Scienza e la Storia della Tecnica, e intende riconsiderare il ruolo che Alberto ha avuto come promotore delle scienze.

Mario Loconsole (tutors: Pasquale Porro, Andreas Speer)Il De mineralibus di Alberto Magno e la sua ricezione nel VI libro della Catena aurea entium di Enrico di Herford

Il progetto di ricerca concerne il De mineralibus scritto da Alberto Magno probabilmente tra il 1250 e il 1254. Il testo incarna il primo tentativo di combinare, prendendo in considerazione i dettami della scienza aristotelica, l’intera conoscenza medievale sui minerali con l’esperienza diretta ottenuta sul campo.

Esso, grazie alla sua importante diffusione, diventerà punto di partenza per numerosi testi alchemici ed enciclopedici successivi.

Il progetto si propone, quindi, di fornire un’analisi filosofica del terso di Alberto e di provvedere all’edizione critica del libro VI sui minerali della Catena aurea entium, scritta da Enrico di Herford, il quale ricava gran parte del suo materiale dai testi di filosofia naturale di Alberto.

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5.2. Dottorati in cotutela

A) Seminar für Renaissance und Geistesgeschichte (München)

Myrtha Ehlert (tutors: Thomas Ricklin †, Loris Sturlese) La ricezione della Vita Nuova di Dante a Firenze fino alla prima edizione

L’utilizzo del metodo della Rezeptionsgeschichte nell’ambito della storia della filosofia è in questo caso di particolare interesse, in quanto si applica a un testo letterario in volgare che attraverso la relazione tra autore e lettore si inserisce in un contesto filosofico. Lo studio sulla ricezione della Vita Nuova prende inizio da un’analisi del testo dantesco e approfondisce i concetti di testualità, scrittura e lettura, di commento e trasmissione, temi che Dante discute soprattutto nel prologo e nei capitoli V, VII e XVI.

In una seconda parte il progetto prende in considerazione, sulla base di un esame dettagliato dei 40 manoscritti conservati nelle biblioteche fiorentine, la ricezione della Vita Nuova a Firenze, tenendo conto anche della tradizione di trasmissione più antica nei quattro manoscritti trecenteschi che non si trovano a Firenze (Vaticano Chigi L, VIII, 305; Vaticano Chigi, L, V, 176; Biblioteca Capit. di Toledo ms 104,5, Biblioteca Capit. di Verona ms 445).

Questa ricerca permette di correggere la tesi secondo cui vi fu uno scarso interesse per la Vita Nuova nel Quattro- e Cinquecento e offre un importante contributo allo studio della ricezione delle cosiddette opere minori di Dante.

B) Philosophisches Seminar Albert-Ludwigs-Universität (Freiburg)

Luciano Micali (tutors: Maarten J. F. M. Hoenen, Loris Sturlese) Reazioni accademiche a testi mistici in volgare nel tardo Medioevo

La ricerca, nata nell’ambito del progetto MITT – Mobility of Ideas and Transmission of Texts (Marie Curie), si propone di esaminare il rapporto tra letteratura mistica e pensiero accademico nel tardo Medioevo, con particolare riferimento alla Renania del XIV e XV secolo.

La ricerca è condotta essenzialmente su due piani: 1. dal punto di vista filosofico e dottrinale, si tenta di comprendere come il mondo accademico abbia controllato e, per certi aspetti, assorbito le idee provenienti dalla mistica renana; rilevanti casi di studio sono, tra gli altri, quelli di Jean Gerson, Johannes Wenck von Herrenberg e Felix Hemmerlin. 2. Dal punto di vista linguistico, si procede all’analisi del rapporto tra volgare e latino nell’espressione dei concetti teologici e filosofici. In questo senso, l’analisi

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delle traduzioni di testi mistici dal volgare in latino assume una particolare rilevanza per la comprensione delle dinamiche di ricezione e assorbimento di tali testi nell’alveo della tradizione teologica. La dimensione linguistica e formale risulta essere, dunque, funzionale a quella dottrinale e contenutistica.

Il rapporto tra testi e circolazione e assimilazione delle idee, come quello tra mistica e cultura accademica, ha anche ricadute a livello sociale (cura pastorale) e giuridico (controllo delle idee, censura, lotta alle eresie e ai movimenti religiosi non regolari, quali Begardi, Beghine e Lollardi). La presente ricerca ha dunque un taglio interdisciplinare, prendendo in esame fonti filosofiche, teologiche e canoniche.

Giacomo Signore (tutors: Maarten J. F. M. Hoenen, Loris Sturlese) Testi accompagnati da testi nei manoscritti tardomedievali: analisi della trasmissione del sapere filosofico e teologico nelle miscellanee latine

Il progetto intende analizzare le strategie e modalità di trasmissione testuale nel XV secolo, soprattutto attraverso lo studio di manoscritti miscellanei appartenenti alla tarda scolastica. L’interesse per tali manoscritti nasce anche dalla loro estrema mobilità tra i principali centri di produzione del sapere dell’epoca. L’eterogeneità delle fonti così come le differenze specifiche in termini di produzione e compilazione dei testi miscellanei rende la loro analisi particolarmente complessa. D’altra parte, un approccio che tenga conto non solo dell’aspetto propriamente codicologico (e filologico) del materiale, ma anche del contesto storico-filosofico di produzione, ci consente, in alcuni casi, di rivelare i meccanismi di creazione di tali miscellanee. Sarà dunque utile identificare le principali tendenze di produzione e trasmissione testuale nel quindicesimo secolo, sempre tenendo presente che non si tratta di regole “matematiche” da applicare automaticamente.

La biblioteca di Albertus Löffler (1416-1462), prolifico copista e compilatore domenicano attivo a Basilea, si offre come lente attraverso la quale valutare il fenomeno: nella parte centrale del progetto, si dà spazio all’analisi sistematica di vari esemplari di questa biblioteca. L’analisi procede sempre attraverso una combinazione tra lo studio “fisico” dei testi e l’inquadramento delle strategie di trasmissione nel contesto storico-filosofico di riferimento. L’utilizzo di un metodo affine a quello della material philology ci permetterà non solo di ricostruire l’itinerario intellettuale dei creatori materiali del manoscritto miscellaneo (copisti e compilatori), ma anche, più in generale, di identificare i meccanismi di produzione e trasmissione del sapere nel tardo Medioevo.

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Marieke Abram (tutors: Maarten J. F. M. Hoenen, Loris Sturlese) Al crocevia tra teorie latine e vernacolari sull’anima

Per gli storici della filosofia che vogliano guardare oltre i confini dell’università medievale, indagare la circolazione di topoi filosofici nel quindicesimo secolo è senza dubbio molto interessante. Particolarmente adatti a questo tipo di ricerca sono i testi latini e vernacolari che si occupano della contemplazione di Dio, un tema caro sia ai chierici che ai laici. Prendere in esame le diverse concezioni dell’anima in tali testi mistici, ci consentirà di ricostruire la mobilità di topoi e problemi filosofici. Il progetto si concentra in particolare sulla figura del mistico olandese Hendrik Herp (1410-1477) e sul suo Spieghel der volcomenheit [Specchio della perfezione]. La sua opera appare immediatamente rilevante, non soltanto grazie alla presenza d’innumerevoli fonti scolastiche e mistiche riguardanti l’anima e la contemplazione di Dio, ma anche perché si tratta di una sorta di “guida mistica”, molto popolare ed apprezzata sia da chierici che da laici. Lo studio dimostra inoltre che l’opera di Herp riflette diversi tra i dibattiti più significativi del quindicesimo secolo. Svariate sono le questioni filosofiche sull’esperienza mistica che nascono attorno a scuole (ad esempio le bursae degli Albertisti e Tomisti) o autori come Gerson, Cusano, Dionigi Certosino, Petrus Blomevenna: è possibile avere conoscenza delle sostanze separate in hac vita? L’intelletto umano ha forse un ruolo fondamentale nella contemplazione di Dio? Che cosa succede all’anima nel momento in cui essa viene deificata nell’unione con Dio? Il caso dello Specchio della perfezione di Hendrik Herp, in connessione anche con l’analisi di dibattiti contemporanei sulla contemplazione divina, forniranno una chiave di lettura dei problemi e topoi filosofici che circolavano all’interno dei principali centri religiosi del quindicesimo secolo.

C) a.r.t.e.s. Forschungsschule der Universität zu Köln

Federica Ventola (tutors: Andreas Speer, Fiorella Retucci)Prescienza, onnipotenza e provvidenza divina nel Commento alle Sentenze di Durando di San Porciano (con edizione critica del libro I, dd. 36-48).

Il progetto mira a inserirsi all’interno di un progetto internazionale volto a realizzare l’edizione critica del Commento alle Sentenze di Durando di San Porciano. Scopo del progetto di ricerca è, in particolare, l’edizione critica di parte del primo libro dell’opera (Commento alle Sentenze, I libro, dd. 36-48) in cui l’autore prende in considerazione gli atti attribuibili a Dio intrinsece, dei quali fanno parte volontà e conoscenza, ed esamina i modi in cui Dio

Cetefil 2016 31

vuole, conosce e si rapporta a sé stesso e a ciò che è altro da sé. Secondo Joseph Koch, Durando di San Porciano non ha mai scritto una seconda redazione del primo libro. Negli anni ’60, Prospero Stella e, nel 2014, Fiorella Retucci hanno dimostrato che i manoscritti superstiti del primo libro trasmettono il testo della seconda redazione. La realizzazione di una completa edizione critica del primo libro dell’opera (tuttora completamente inedito) è, pertanto, di fondamentale importanza scientifica per fare ulteriore chiarezza nella vicenda. Come Koch ha sottolineato, il Commento di Durando ha avuto una notevole importanza «per lo sviluppo del pensiero di Durando e di quello del Tomismo all’interno dell’ordine».

Nonostante ciò, e probabilmente a causa della mancanza di un’edizione critica, nessuno studio approfondito è stato dedicato alla dottrina sulla conoscenza e sulla volontà divina elaborata da Durando. Il progetto qui presentato cerca di far fronte a questa lacuna attraverso uno studio ed un’approfondita analisi del pensiero presentato nell’opera di Durando, relativamente alle problematiche della prescienza, dell’onnipotenza, della provvidenza e della predestinazione.

5.3. Dottorato a.r.t.e.s. EUmantiesProgramma co-finanziato dall’Unione Europea e dall’Università di

Colonia, nel quadro delle Azioni Marie Skłodowska-Curie (orizzonte 2020: MSCA), rivolto a giovani studiosi che intendono intraprendere un percorso di ricerca di eccellenza nel campo delle scienze umane.

A partire da aprile 2017 a.r.t.e.s. EUmanities fornirà una posizione di dottorato della durata di 36 mesi fino a un massimo di 10 posti come Early Stage Researcher, ogni anno e per tre anni. L’obiettivo del programma è di potenziare le capacità di ogni singolo ESR nell’ambito delle discipline umanistiche al fine di dotarlo degli strumenti necessari per far fronte alle sfide globali che attraversano l’Europa e renderlo cosciente del proprio ruolo fondamentale nel plasmarne il futuro.

I futuri borsisti di a.r.t.e.s. EUmanities saranno in grado di condurre discussioni di ricerca in contesti accademici interdisciplinari e multilingue.

ogni Early Stage Researcher sarà iscritto nel modello di dottorato strutturato di a.r.t.e.s. Graduate School in base a due opzioni di mobilità internazionale:

- a.r.t.e.s. EU, il cui progetto di ricerca suggerisce a.r.t.e.s. Graduate School come istituto ospitante;

32 Cetefil 2016

- a.r.t.e.s. globale, per proporre un progetto di ricerca al di fuori dell’Eu-ropa e scegliere a.r.t.e.s. Graduate School come istituto ospitante per il periodo di rientro obbligatorio della durata di 12 mesi.

Durante i 36 mesi di formazione, i borsisti lavoreranno sia presso l’Università di Colonia sia presso un istituto partner all’interno di un accordo di co-tutela per favorire lo sviluppo del concetto di mobilità.

Da settembre 2016 CETEFIL fa parte della rete mondiale d’istituti partner di a.r.t.e.s. Eumanities (http://artes.phil-fak.uni-koeln.de/27504.html?&L=1).

5.4. Altri dottorati

A) in collaborazione con FiTMU (Università di Salerno)

Vincenzo Restelli (tutor: Alessandra Beccarisi) La cristologia nell’opera latina di Meister EckhartIl progetto di ricerca mira a definire la figura del Cristo, e dunque il concetto di incarnazione, nelle opere latine di Eckhart. Si vuole, pertanto, indagare se sia possibile parlare di una specifica cristologia eckhartiana.

B) in collaborazione con l’Institut Catholique de Toulouse

Médéric Saucey (tutor: Loris Sturlese)L’admiratio comme principe herméneutique de l’œuvre thomasienne

C) in collaborazione con l’Universidad Federal Rio do Norte (UFRN, Natal): Cooperação entre PPGFIL-UFRN (Monalisa Carrilho de Macedo) e CE-TEFIL-UNISALENTO (Luana Rizzo)

Titolo: As tessituras da luz como fundamento do projeto epistemológico de Marsilio Ficino numa tripla perspectiva: metafísica, estética e hermética

Cetefil 2016 33

EVENTI E FoRMAzIoNE

A) Eventi organizzati dal centro:

Intersezioni IV (curatrice: A. Beccarisi) D. Mieth, “Bild und Bildung”, “Eckharts Frauenpredigten”, “Luther und

Eckhart” (10, 18, 19 Febbraio 2016)F. Fronterotta, “Scala amoris e visione dell’idea del bello: reminiscenza,

conoscenza intuitiva e proposizionale nel Simposio di Platone” (10-11 Marzo 2016)

A. Bertolacci, “Spiriti magni o eretici? L’attitudine verso l’Islam nella cultura medievale latina e il dialogo interculturale odierno” (14-15 Marzo 2016)

L. Bianchi, “è esistito l’averroismo etico? Filosofia e ‘felicità mentale’ fra XIII e XIV secolo” (14-15 Aprile 2016)

M. Marianelli, “Dialogo interreligioso e umanesimo universalista in Simone Weil” (3 maggio 2016)

J. F. Silva, “Medieval Philosophy of Perception” (11-12 Maggio 2016)F. Amerini, “Tommaso d’Aquino e il mind-body problem (17 Maggio 2016)

Convegno CETEFIL - Napoli “L’orientale” (comitato scientifico: N. Bray, A. Sannino, D. Di Segni)“Socrate, Platone e gli Stoici nelle ‘Atene celestiali’: dal Mediterraneo tardo-antico all’Europa medievale” (Napoli, 26-27/10/2016; Lecce, 18-19/05/2017)

B) Formazione:

Laboratorio per la pratica della terminologia filosofica antica e medievale (curatrice: E. Rubino)I parte. Il Medioevo latino. Lettura e commento di testi filosoficiE. Rubino, “A cosa serve la filologia. La riscoperta del testo” (2 Marzo 2016)S. Ciancioso, “Ladri e usurai nel Medioevo. Fonti e terminologia giuridica

nel VI libro del De summo bono di Ulrico di Strasburgo (2 Marzo 2016)

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F. Bonini, “Tommaso d’Aquino in Guglielmo di Pietro di Godino (3 Marzo 2016)

M. Maniglio, “Autori, testi e contesti: Tommaso di York tra cultura ed erudizione” (3 Marzo 2016)

A. Punzi, “Vadich, id est intelligentia: Bertoldo di Moosburg legge il Liber de causis” (7 Marzo 2016)II Parte. Aspetti della tradizione filosofica medievale in lingua araba ed ebraica. Lettura e commento di testi filosofici.S. Pagani, “Filosofia, teologia e diritto nell’Islam medievale. Il discorso

decisivo di Averroè” (8 Marzo 2016)A. Bertolacci, “Alberto Magno lettore di Avicenna ed Averroè: tracce di una

possibile evoluzione (14 Marzo 2016)F. Gorgoni, “Il commento medio di Averroè alla Poetica: osservazioni sul

metodo di traduzione dall’arabo all’ebraico di Todros Todrosi di Arles” (23 Marzo 2016)

F. Lelli, “L’uso delle fonti filosofiche negli autori ebrei quattrocenteschi” (30 Marzo 2016)

S. Pagani - F. Lelli, “Le traduzioni di testi filosofici dall’arabo all’ebraico: confronti testuali” (31 Marzo 2016)III Parte. Lettura e commento di testi di Martha Nussbaum, esercitazione in lingua inglese (11, 12, 15 Aprile 2016).

Corso di Storia del pensiero politico antico e medievale (A. Beccarisi)D. Di Segni, “La controversia religiosa medievale” (1 Marzo 2016)C. Colomba, “Raimondo Lullo” (8, 11 Marzo 2016)L. Rizzo, “Nicolò Cusano” (18 Marzo 2016)

Lezioni dottorali - Filosofia medievale (coordinatore: L. Sturlese)A. Speer, “Anfangserzählungen – Aitiologische Diskurse in der Philosophie /

origin Stories - Etiological Discourses in Philosophy / Storie di origine - discorsi eziologici di filosofia” (19 Maggio 2016)

A. Speer, “Irrtum und Fortschritt – Mittelalterhistoriographie im Wandel / Error and Progress - Medieval Historiography in Transition / Errori e progresso - la storiografia medievale in transizione” (20 Maggio 2016)

C. Helmig, “Space and Metaspace. Simplicius’ Views on Topos” (20 Maggio 2016)

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PUBBLICAzIoNI PATRoCINATE DAL CENTRo

A. Beccarisi, Ex Germano in rebus divinis. „Spekulative“ und „deutsche“ Mystik im Kontext, in: Quaestio 15 (2016), pp. 169-184.

- Ead., zwischen Averroes, Avicenna und Avicebron. Meister Eckhart und die Noetik im Islam und Judentum, in: Meister-Eckhart-Jahrbuch 10 (2016), pp. 223-240.

S. Ciancioso, New perspectives on Ulrich of Strasbourg’s De summo bono VI: an analysis of the legal sources, in: Freiburger zeitschrift fur Philosophie und Theologie 63,1 (2016), pp. 196-215.

C. Colomba, Commento a “Il libro dell’amico e dell’amato” di Raimondo Lullo, in: Letteratura Francescana V. La mistica, cur. Francesco Santi, Fondazione Valla - Mondadori, Milano 2016 (Scrittori Greci e Latini) (ISBN: 9788804657910), pp. 437-452.

- Ead., Hadewigis de Antwerpia fl. saec. XIII ante med., in C.A.L.M.A. Compendium Auctorum Latinorum Medii Aevi 5.3 (2016) [Hadrianus de Budt - Henricus de Coesveldia] vol. V, Firenze, Sismel - Edizioni del Galluzzo 2016, vol. V 2 p. 243.

D. Di Segni, Moses Maimonides and the Latin Middle Ages. Critical edition of Dux neutrorum I, 1-59. Inauguraldissertation zur Erlangung des Doktorgrades der Philosophischen Fakultät der Universität zu Köln im Fach Philosophie, Digitalpublikation KUPS, 2016.

- Ead., Traces of a Vernacular Language in the Latin Translation of Maimonides’ Guide of the Perplexed, in: Recherches de Théologie et Philosophie médiévales 83,1 (2016), pp. 21-48.

D. Gottschall, L. Sturlese, Altdeutsche Mystik in niederländischer Überlieferung. zu anonymer Traktatliteratur im deutsch-niederlän-dischen Kulturraum, in: D. Klein, H. Brunner, F. Löser (Hgg.), Überlieferungsgeschichte transdisziplinär. Neue Perspektiven auf ein germanistisches Forschungsparadigma, (Wissensliteratur im Mittelalter, 52) Reichert: Wiesbaden 2016, pp. 163-183, ISBN 978-3-95490-140-1.

M. Loconsole, I ‘pagani’ come problema filosofico: un modello di «sintesi storica», in: Quaestio 16 (2016), pp. 215-225. 

- Id., Nuove prospettive sul Convivio dantesco, Quaestio 16 (2016), p. 235-241.

36 Cetefil 2016

A. Palazzo, Ulrich of Strasbourg’s Philosophical Theology Textual and Doctrinal Remarks on De summo bono, in: A. Speer, T. Jeschke (hrsg. v.), Schuler und Meister, Berlin-Boston, de Gruyter, 2016 (Miscellanea Mediaevalia, 39), pp. 205-242.

- Id., Kommentar zu den Predigten 54a: ‘Unser herre underhuop und huop von unden ûf sîniu ougen› und 54b: ‹Haec est vita aeterna›, in: G. Steel, L. Sturlese (hrsg. v.), Lectura Eckhardi IV, Stuttgart, Kohlhammer, 2016, pp. 29-61.

F. Retucci, Die Deutsche Dominikanerschule und Eckharts Verurteilung: der Fall Heinrich Seuse, in S. von Heusinger, E. Fullenbach, W. Senner, K.-B. Springer, Die Deutsche Dominikaner und Dominikanerinnen im Mittelalter, Quellen und Forschungen zur Geschichte des Dominikanerordens 21, Berlin 2016, pp. 207-225.

- Ead., Sententia Procli alti philosophi. Notes on an anonymous Commentary on Proclus‘ Elementatio theologica, in: D. Calma (hrsg.), Neoplatonisme in the Middle Ages. II. New Commentary on the Liber de causis and Ele-mentatio theologica, Studia Artistarum 42.2, Turnhout 2016, pp. 99-180.

L. Rizzo, Il recupero delle fonti classiche della retorica di Aristotele e di Cicerone nella De humana physiognomonia di Giovan Battista Della Porta, in: La “Mirabile” natura. Magia e scienza in Giovan Battista Della Porta (1615-2015), Atti del Convegno Internazionale Napoli - Vico Equense, 13-17 ottobre 2015, a cura di Marco Santoro, Pisa-Roma. Fabrizio Serra Editore, MMXVI, pp. 297-305.

- Ead., La letteratura esoterica nel Rinascimento meridionale: gli Inni orfici, in: Rinascimento meridionale VII (2016), pp. 65-78.

- Ead., Filosofia e impresa: una sfida?, in: Comunicazione Filosofica, Rivista telematica di Ricerca e Didattica filosofica della Società Filosofica Italiana, 36 (2016), ISNN 1128-9082, pp. 154-159.

E. Rubino, Alfredo di Shareshill editore della meteorologia aristotelica, in: Giornale critico della filosofia italiana 94 (2015), pp. 479-496.

- Ead. (a cura di), Henricus Aristippus, in: Compendium Auctorum Latinorum Medii Aevi (C.A.L.M.A) V,3 (2015).

A. Sannino, L. Bianchi (a cura di), Immaginazione e Potere, Sannino, Bibliopolis, Napoli 2016.

- Ead., Il potere dell’immaginazione nel De mirabilibus mundi e nel De occulta philosophia, in: Immaginazione e Potere, a cura di L. Bianchi e A. Sannino, Bibliopolis, Napoli 2016, pp. 21-35.

- Ead., Le ricette Bentaccordi, in: Il tesoro di un povero. Il Memoriale di Francesco Bentaccordi, fiorentino in Provenza (1400 ca.), a cura di S.

Cetefil 2016 37

Brambilla e J. Hayez, Roma 2016, Viella (Scritture e libri del medioevo. Collana diretta da M. Palma, 11), pp. 154-158.

L. Sturlese, E. Rubino (Hgg.), Meister Eckhart, Studienausgabe der Lateinischen Werke, Band I: Prologi in opus tripartitum, Expositio Libri Genesis, Liber Parabolarum Genesis, Stuttgart, Kohlhammer 2016, 448 p., ISBN 978-3-17-029676-3.

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MEMBRI DEL CENTRo

DirettoreAlessandra Beccarisi

Comitato direttivo Loris Sturlese (dir. Em.), Fiorella Retucci (segretaria), Nadia Bray, Elisa Rubino, Dagmar Gottschall, Luana Rizzo.

Comitato scientifico Alessandro Palazzo, Antonella Sannino, Irene zavattero, Diana Di Segni, Sara Ciancioso, Coralba Colomba, Andreas Speer, Pasquale Porro, Thomas Ricklin (†), David Wirmer, Maxime Mauriège, Massimo Perrone.

Dottorandi di ricerca- dottorato internazionale trilaterale (Lecce-Paris IV-Köln):Marco Maniglio (cotutela Uni-Köln), Antonino Rubino (cotutela Uni-Köln), Antonio Punzi (cotutela Uni-Köln), Francesca Bonini (cotutela Uni-Köln), Eleonora Andriani (cotutela Uni-Köln), Marilena Panarelli (cotutela Uni-Köln), Mario Loconsole (cotutela Uni-Köln).- in cotutela con l’a.r.t.e.s. Forschungsschule der Universität zu Köln:Federica Ventola- in cotutela con la Ludwig-Maximilian Universität München:Myrtha Ehlert- in cotutela con la Albert-Ludwigs-Universität Freiburg:Luciano Micali, Giacomo Signore, Marieke Abram- in collaborazione con FiTMU (Università di Salerno):Vincenzo Restelli

Affiliati Ennio De Bellis, Sabina Tuzzo, Ferdinando Fiorentino, Hubert Houben, Vincenzo zara, Giovanni Tateo, Evan King (Cambridge), Gustavo Fernández Walker (UMSA Buenos Aires), Marcela Borelli (UMSA Buenos Aires), Maria

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Mercedes Ruvituso (UMSA Buenos Aires), Giuseppe Franco, oscar Federico Bauchschwitz (Universidade Federal do Northe - Natal).

onorificenzeIl prof. Loris Sturlese, professore ordinario di Storia della Filosofia Medievale presso il Corso di Laurea in Filosofia Università del Salento, è stato nominato Socio corrispondente della prestigiosa Accademia dei Lincei. Si tratta di un riconoscimento importantissimo a uno studioso di fama internazionale, normalista e allievo del grande Eugenio Garin, punto di riferimento per gli studi della filosofia medievale a livello mondiale. Il prof. Loris Sturlese ha deciso di svolgere la sua attività di studio e ricerca presso l’ateneo salentino, fondando una scuola e un centro di ricerca (CETEFIL) riconosciuti in tutto il mondo. Un risultato che riempie di orgoglio il Corso di Laurea in Filosofia dell’Università del Salento.

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CETEFIL’S ENGLISH VERSIoN

1. Name and Address:Centro per l’edizione di testi filosofici medievali e rinascimentali

(CETEFIL), Dipartimento di Studi Umanistici, Università del Salento, III Piano Stanza 31D Palazzo Parlangeli, I-73100 Lecce. Tel.: 0039-08 32-294694; FAX: 0039-0832-294607; e-mail: [email protected]

Associated Member of the FIDEM and SIEPM

2. Year of Foundation: 2000 (by Loris Sturlese)

3. Director and Collaborators:Alessandra Beccarisi (director), Loris Sturlese (dir. Em.), Nadia Bray,

Alessandro Palazzo (Trento), Fiorella Retucci, Elisa Rubino, Dagmar Gottschall, Irene zavattero (Trento), Luana Rizzo, Diana Di Segni (Cologne), Sara Ciancioso, Marco Maniglio, Antonino Rubino, Antonio Punzi, Francesca Bonini, Eleonora Andriani, Marilena Panarelli, Mario Loconsole, Antonella Sannino (Neaples), Sabina Tuzzo, Massimo Perrone (Cologne), Federica Ventola.

4. Research Profile4.1. Historical background and overall profile

The Center for the Edition of Medieval and Renaissance Philosophical Texts (CETEFIL) has its origin in the activities of the first Research Project of Relevant National Interest (PRIN) granted by the Ministero dell’Università e Ricerca (MIUR) in 1997. The title of the project was “Philosophy and the Natural Sciences in the Middle Ages”, and it also included the universities of Florence, Bari and Naples (orientale). With its current profile, the CETEFIL was founded in 2000 by Loris Sturlese, in order to coordinate and promote critical editions and studies of medieval and Renaissance texts, most of them rare and unpublished, written in Latin and in the vernacular.

In subsequent years, the CETEFIL has hosted several research programs granted by the MIUR: PRIN (1999, 2002, 2004, 2007, 2009, 2012 currently

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in progress); FIRB (one in 2009, two in 2012, currently in progress); Marie Curie ITN (2007) granted by the EU; CUIS (2014) granted by the Banca Popolare Pugliese. The main area of research of the CETEFIL is medieval philosophy, in particular German philosophy and theology from the 13th and 14th centuries. Among its more recent publications are worth mentioning a series of specific studies on Meister Eckhart’s sources and the reception of his thought.

one of the Centre’s research priorities is the preparation of critical editions of medieval philosophical texts. So far, the CETEFIL edited fifty-six volumes, forty-one of which contain medieval latin philosophical texts until then completely unedited. The most important editorial project, representative of the interest of CETEFIL in this particular area of medieval studies, is the ongoing publication of the series Corpus Teutonicorum Philosophorum Medii Aevi, making Lecce a centre for research on German theologians.

Recently, CETEFIL has broadened its scope of research into new areas and new geographies and languages: in particular natural divination and magic practices, ethics, and meteorology: now in course at the Centre are the critical editions of Moses Maimonides’ Dux Neutrorum (latin version), Thomas of York’s Sapientiale, the Geomantia attributed to William of Moerbecke and the anonymous Estimaverunt Indi.

From 2002 to 2006 the CETEFIL organized the activities of the Editorenschule (Editors School) in cooperation with the Albertus Magnus Institut in Bonn and the Mittellateinisches Institut of the LMU in Munich. In 2009, 2010 and 2015 it also hosted three editions of the “Summer School” EGSAMP (European Graduate School for Ancient and Medieval Philosophy). Part of the Centre’s activities is also the organization of seminars (Intersections, with two editions so far) and workshops on medieval philosophy and its practice (School of Paleography and Edition of Texts).

The following is a detailed survey of the different projects hosted by the CETEFIL, beginning with the current research programs, both national and international (4.2) followed by others projects (4.3), project of critical editions (4.4) and editorial projects (4.5). Finally, there’s an account of the CETEFIL collaborations with other institutions (5).

4.2 Current Research Programs4.2.1. National Programs

CETEFIL is nowadays at the centre of a widespreade national network, joning different major italian universities:

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4.2.1.1. PRIN 2012: Universality and its Limits: Strategies of Inclusion and Exclusion in the History of Philosophy and Contemporary Philosophical Debates (Principal Investigator: L. Sturlese)

The project aims to collate the philosophical research, which is taking place in various Italian universities, in one of the main goals of the EU Horizon 2020 Programme: the creation of more inclusive, innovative and secure societies. The project will comprise, therefore, two stages of collaborative and complementary development: (1) A historical-philosophical reconstruction of universalising models and theoretical strategies of inclusion and exclusion in the Western tradition; (2) An analysis of the ways in which such models continue to operate in contemporary debates and the elaboration of fresh approaches to universalism. In particular, the Lecce unit is focusing on late-medieval German “speculative mysticism” and its anthropologically new universalistic model, both on the background of theological reactions to the case of Meister Eckhart and with reference to Latin as well as vernacular samples of discoursive exclusion mechanisms arising from his inquisition, trial and conviction.

4.2.1.2. FIRB 2012: Foreseeing Events and Dominating Nature: Models of Operative Rationality and the Circulation of Knowledge in the Arab, Hebrew and Latin Middle Ages (Lecce Unit: A. Beccarisi / Trento Unit: A. Palazzo. Principal Investigator: M. Benedetto, Bari)

The project takes into consideration three treatises on geomancy, whose critical editions have long been desired by the international scientific community. These are (in chronological order, corresponding to the three research units): (i) the Ars geomantiae by Hugo of Santalla, which, besides being perhaps the first authoritative example of geomantic literature in the Latin West, embodies a new paradigm of operative rationality arising from the translation of Arabic philosophical and scientific literature (the Ars geomantiae is most probably the Latin version of an Arabic treatise which has not yet been identified); (ii) Estimaverunt Indi, which is also the translation of an original (lost) Arabic treatise, censored by Stephen Tempier, bishop of Paris, in the Prologue of the Condemnation of 1277; (iii) De arte et scientia geomantiae attributed to William of Moerbeke, papal penitentiary and famous translator of Aristotle’s works.

The main characteristics of the project may be summarised as follows: (a) close integration between the Bari, Trento and Lecce research units. Besides having matured individual experience in the fields of critical edition of

Cetefil 2016 43

medieval philosophical texts and the debates on astral determinism and the divinatory arts, the three Unit-heads have already had occasion to cooperate with each other in Italy and abroad; (b) a relevant and well-established international scope of the project, as the past experience (as research-fellows or junior researchers) of each of the Unit-heads shows: Dr.ssa Benedetto in Nijmegen; Dr. Palazzo in Köln and Toronto; Prof.ssa Beccarisi in Bonn, Köln and Munich; (c) a marked inter-disciplinary character, based on the balance between two complementary approaches: one more specialized, aiming at the critical edition of texts, and the other more general, with the objective of investigating, through the use of methodological instruments typical of their research field, the historical development of a society capable of including and assimilating knowledge from other cultures (the analysis of inclusive and innovative society is one of the objectives of the EU Horizon 2020 Programme).

4.2.1.3. FIRB 2012: The impact of Aristotelian Ethics on the Latin West (1240-1290): the Medieval Roots of a New Approach to Human Agency, Individual Rights and the Common Good. Critical Editions of Texts and Historico-doctrinal Studies (Principal Investigator: F. Retucci)

The texts to be examined include (according to the chronological order and the corresponding division of duties among the three Research Units): (a) Robert Grosseteste’s Latin translation of the Greek-Byzantine commentaries on books V (written by an anonymous Late-Antique commentator and Michael of Ephesus) and VI (written by Eustratius of Nicaea) of the Nicomachean Ethics, which are essential loci for determining the impact of Aristotle’s theory of justice and practical wisdom in the West; (b) the first book of the Sapientiale, written by the Franciscan Thomas of York, a work which reflects not only the early reception of Aristotle’s Ethics, but the way the Byzantine commentator Eustratius of Nicaea reconsidered Aristotle’s criticism of the Platonic Good as a homonymous notion from a Christian point of view; (c) the Quodlibeta by Servais du Mont-Saint-Éloi, a secular master, colleague and interlocutor of Henry of Ghent, and probable teacher, together with the latter, of Godfrey of Fontaines. These Quodlibeta reflect a second stage of the reception of Aristotle’s practical philosophy in the Parisian Faculty of Theology, after the process of assimilation and reinterpretation by masters such as Albert the Great and Thomas Aquinas. This second stage focused on the social undertones of Aristotelian doctrines and aimed, for the first time, at elaborating on this ground a theory of subjective and inalienable

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rights. The second level of the project aims at producing historico-doctrinal studies (articles and monographs) which relate to the aforementioned topics (i.e. the Medieval reassessment of Aristotle’s critique of the homonymous notion of the Good; the new interpretation of the nature of justice; the role played by practical wisdom; the relationship between the intellect and the will in moral agency, and the earliest stages of the modern theory of natural individual rights). These studies will demonstrate the importance of the Medieval reception of Aristotle’s Ethics and the Greek-Byzantine commentaries on it for the elaboration of the modern notion of society based on the balance between individual rights, justice, and the common good. In this respect, the project aligns itself with the aims of the EU Horizon 2020 Programme, insofar as it investigates –by means of the approach and research instruments proper to the scientific area of the project– the historical basis of the very idea of inclusive society.

4.2.2. International ProgramsThe CETEFIL is also at the centre of a network of universities financed

by the European community, and sponsors many research projects in collaboration with other national and international universities.

4.2.2.1. Durandus of Saint-Pourçain, Commentary on the Sentences. Critical edition

Durandus of Saint-Pourçain’s Commentary on the Sentences occupies a relevant position within philosophical and theological debates at the beginning of the 14th century. The work is transmitted in three different redactions: the third and last redaction has been reproduced many times in Renaissance editions, whereas the first two remain so far unedited. The critical edition of the first and second redactions of the Commentary on the Sentences (organised in 16 volumes) is now carried within the framework of an international research project between the CETEFIL (Università del Salento) and the Thomas-Institut (Universität zu Köln), financed by the DFG.

4.2.2.2. The critical edtion of Maimonides’ Dux neutrorum (D. Di Segni)The Guide of the Perplexed, Moses Maimonides’ main philosophical work,

had a great influence in the Latin Middle Ages. The Latin translation of this work, known under the title Dux neutrorum, was read in the XIII century

Cetefil 2016 45

by authors such as Albert the Great, Thomas Aquinas and Meister Eckhart. The aim of this project is to study Dux neutrorum’s manuscript tradition, in order to present the first critical edition of this work.

The Guide of the Perplexed was originally composed in judeo-arabic at the end of the XII century and then was translated into Hebrew twice. In 1204 the Provençal translator Shmuel Ibn Tibbon composed the first Hebrew translation under the title Moreh nevukim; later, the poet Yehuda al-Harizi composed another version, more refined in style. The Latin translation was composed around the second half of the XIII century mainly on the basis of al-Harizi’s translation, even though some investigations showed that the text was probably confronted with another version.

The text is transmitted by thirteen manuscripts, and some of them date back to the XIII century. The manuscript tradition is stable presenting a quite homogeneous text. For the critical edition, the whole tradition has been taken into account; however, in a second phase of the work, six codices have been eliminated. A digital publication of the critical edition of Dux neutrorum I is in preparation.

4.3. Other projects

4.3.1. Albertistic and Thomistic texts between the 13th and 14th centuries. Ulricus de Argentina’s “De summo bono” and Guilelmus Petri di Godino’s “Lectura Thomasina”: critical edition and doctrinal study (A. Palazzo)

This project is articulated in two parts, one for each text considered: Ulricus de Argentina’s († 1277) De summo bono and Guilelmus Petri de Godino’s (ca. 1260 – † 1336) Lectura Thomasina (ed. Francesca Nannini) Although they present many differences, the De summo bono and the Lectura Thomasina present some common features that justify their parallel consideration and give unity and cohesion to the project. Both texts are close to each other chronologically –scholars place the date of composition of the De summo bono between 1262 and 1272, while the Lectura Thomasina was composed around 1300–, and both were written by dominicans often considered minor figures within the history of medieval theology.

4.3.2. History of Stoicism in the Middle Age (N. Bray)The project aims to reconstruct the reception of Stoicism in the

Middle Ages in authors between the fifth and fourteenth century. Using a doxographic method the study intends to critically review G. Verbeke’s theory

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(The Presence of Stoicism in Medieval Thought, 1983), according to which the medieval intellectual’s understanding of stoicism was ‘unconscious’. The main results are three:

1. identification of the main protagonists of the reception of Stoic philosophy, presented in three distinct sections: Augustin, Boethius and Calcidius for the first section (V-VIII c.); Abelard and John of Salisbury for the second section (IX-XII c.); Albert the Great, Thomas of York, Roger Bacon and Meister Eckhart for the third section (XIII-XIVc.)

2. selection of the main themes of discussion: monotheism, pro-videntialism, determinism, faith in human reasoning, control of the passions, universal brotherhood, theory of the connection of the virtues and the equivalence of sins and, in particular, the question of the divine nature of human reason.

3. interpretation. Far from using Senecan, Ciceronian doctrine in a merely ornamental way, their books were read carefully in the Middle Ages and the readers were really conscious of the nature of Stoic philosophy: for all of them it was a kind of radical Platonism, and for some an erroneous reading of Aristotle’s philosophy. It can therefore be seen that medieval culture knew of the existence of three main schools of philosophy – Platonic, Peripatetic and Stoic –, and evaluated the validity of their doctrinal content; the highest point of the discussion concerns the idea of the possible perfection of human reasoning, of its divine nature.

4.3.3. History of Medieval Meteorology (E. Rubino)In the field of medieval metereology, a volume of the series Aristoteles

Latinus edited in 2010 by Elisa Rubino presents the oldest medieval translation of Aristotle’s Meteorologica from Greek into Latin. The critical edition of the Translatio Henrici, composed around 1150 by Henricus Aristippus and circumscribed to book IV of Aristotle’s text, offer new elements to the reconstruction of an important stage of the history of medieval aristotelianism. Not only is it of relevance in determining the way in which Aristotle’s Meterologica entered into the Latin West, but also in reassessing the role played by the Sicilian translator.

A manuscript preserved at the Bibliothèque Carnegie in Reims, usually considered of little relevance by scholars, permitted to shed new light on the origins and composition of the collection that transmitted Aristotle’s meteorology, known to all medieval commentators as Liber Metheororum. This collection is a composite text, putting together three different translations:

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the first three books of Aristotle’s Metereologica, translated from Arabic into Latin by Gerard of Cremona; book IV of the same text translated from Greek into Latin by Henricus Aristippus; and Avicenna’s De mineralibus, in a Latin translation by Alfredus Anglicus (Alfred of Sareshel). Research showed that Alfred, the first medieval commentator of Aristotle’s Meterologica, is responsible for the collection of the Liber Metheororum, hence the definition of Editio Alfrediana to this collection.

Considering the great success of the work in the Middle Ages, the project will continue with the study of unedited Latin commentaries on the Liber Metheororum, beginning with the commentaries of Alfredus Anglicus (Alfred of Sareshel) and Adam of Bockenfeld.

4.3.4. CUIS (2014): Philosophers and Books of Terra d’Otranto between the Byzantine-Greek Heritage and Cultural Ferments of the Renaissance (L. Rizzo)

The chair of History of Renaissance Philosophy (Department of Humanities, Università del Salento), in collaboration with the Centre for Byzantine Studies “Magnaura” in Venice, promotes the research of the history of philosophy in Terra d’otranto, through a detailed analysis of the production and circulation of manuscripts and early printed books. The project aims at tracing the development of the philosophical tradition peculiar to Terra d’otranto and making explicit its links to the most prestigious academic circles of the time.

It also seeks to investigate the relationship between Terra d’otranto and Byzantine-Greek and Jewish cultures, to evaluate the contribution of the classical tradition, and to better understand the dynamics of the transmission of philosophical knowledge in Terra d’otranto between the thirteenth and sixteenth centuries.

4.4. Critical Editions

4.4.1. Thomas of York, Sapientiale. Critical Edition (F. Retucci)Thomas of York was an important philosopher and theologian, active at

oxford between 1253 and 1256. Among his most important works is the Sapientiale, considered by M. Grabmann as the most important attempt at an autonomous metaphysics in High Scholasticism. The critical edition of this work is carried within the FIRB project The impact of Aristotle’s Ethics in the Latin West (1240-1290): medieval roots of a new approach to human agency,

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individual rights and common good. Critical editions of texts and historical-doctrinal studies. (cf. 4.2.1.3).

Volumes in preparation: Sapientiale, I, 1-18, ed. F. RetucciSapientiale, I, 19-45, ed. S. TuzzoSapientiale, II, 1-18, ed. M. ManiglioSapientiale, II, 19-33, edd. D. Di Segni, M. MauriègeSapientiale, III, 1-20, ed. A. PunziSapientiale, III, 21-32, ed. A. SanninoSapientiale, IV, 1-18, ed. C. Colomba

4.4.2. William of Moerbeke, Geomantia. Critical edition and commentary (A. Beccarisi; E. Rubino)

The Geomantia, attributed to William of Moerbeke, was composed from a collection of anonymous texts translated from Arab into Latin probably in the 12th century. The treatise, until now completely unedited, is transmitted in fifteen Latin and three vernacular manuscripts. Even if not expressly involved in the Condemnation of 1277, this work has often been linked to the Estimaverunt Indi, one of its likely major sources.

4.4.3. Anonymous, Estimaverunt Indi. Critical edition and doctrinal study (A. Palazzo; I. zavattero)

Estimaverunt Indi, probably a 12th-century Latin reworking of an Arabic treatise, is perhaps the most authoritative medieval text in the field of geomancy. Not only is it referred to as an auctoritas by several other geomantic writings, but, together with the De amore by Andreas Cappellanus, it is also the only text explicitly mentioned in the Prologue of the Condemnation issued by Stephen Tempier, bishop of Paris, in 1277. The text is transmitted (in its entirety or in part) in nine manuscripts.

4.4.4. Ulrich of Strasbourg, De summo bono. Critical edition (VI, tr. 4, 1-15, edd. I. zavattero and C. Colomba)

This projects contemplates the critical edition of chapters 1-15 of the fourth tract of book VI of Ulrich’s De summo bono, together with a historico-doctrinal study of Ulrich’s doctrine of justice. This volume is part of the editorial project Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (CPTMA, Meiner Verlag, Hamburg) financed by the MIUR as Project of National Interest (cf. 4.4.1).

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The treatise on justice by Ulrich of Strasbourg (1220-1277) is inserted in the sixth and last book of his De summo bono, which remained unfinished. The structure of the book –leaving aside its first tract, devoted to the gift of innocence given to the first man by the Holy Spirit, and to the original sin– clearly reflects the impact of Aristotle’s Nichomachean Ethics (EN).

After having examined in the second and third tracts the aristotelian subdivision of the virtues into moral and intellectual, their possible degeneration into vices, the moral act (both voluntary and unvoluntary), and the single moral virtues, Ulrich illustrates in the first five chapters of the fourth tract the aristotelian doctrine of distributive and commutative justice, taken from book V of EN. To do so, he explicitly quotes Albert the Great’s second comment on EN. However, from the sixth chapter onwards, Ulrich skips EN altogether in order to open a long parenthesis on subjects of moral theology. In particular, he deals with latria and dulia, i. e. those types of servitus that, according to Augustine’s definition (De Civ. Dei, X, ii, 1), indicate, respectively, the cult reserved to God and the honor payed to a saint. Next he analyses pietas, obedientia, gratia, eukaristia, vindicatio, liberalitas, eugnomosine (mercy) and sanctitas. All these are features of justice that are not treated by Aristotle, but by the ethical tradition that preceded the entrance of Aristotle’s Ethics, mainly Cicero and Macrobius, which the german dominican quotes, enriching his treatment with the inclusion of many biblical quotations. Ulrich closes his tract with the discussion of epicheia (equity), returning to Aristotle, who closes book V of EN dealing with this same subject.

4.4.5. Ulrich of Strasbourg, De summo bono VI, 3, 7-29 (S. Ciancioso)The critical edition of Book VI, Treatise III, chapters 7-29, is part of

the editorial project launched by the Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevii (funded by MIUR, as a Project of National Interest). The critical edition, published in 2015 (Ulrich von Strassbourg, De summo bono, Liber 6, Tractatus 3, 7-29, hrsg. von Sara Ciancioso, [CPTMA I, 6-2], Hamburg, Felix Meiner Verlag 2015) has ascertained a considerable number of legal implicit sources (Raymond of Penyafort’s Summa de paenitentia, William of Rennes’s Glossae, Godfrey of Trani’s Summa super articulis Decretalium). These sources are never attested in the other books of the De summo bono previously published. These findings shed light on a new field of the German Dominican tradition, opening up paths of research on Ulrich’s legal and economic thought. The analysis of these legal sources and Ulrich’s moral

discussion has recently brought new results: the reception of Book VI is wider than the other books of the De summo bono. This fortune did not have just only a German tradition, but Ulrich’s moral thought has influenced the discussion of some of the Italian Dominican and Franciscan friars (Bartholomew of S. Concordio, Bernardino of Siena, Antoninus of Florence) during the fourteenth and fifteenth centuries. The analysis of the Italian fortune of De summo bono VI is being studied.

4.4.6. Durand of S. Pourçain, Sentences Commentary, Liber IV, dd. 8-13 (S. Ciancioso)

The critical edition of the IVth book, dd. 8-13, is part of an international research project (Durandus-project) promoted by the Thomas-Institut of the University of Cologne in partnership with CETEFIL of the University of Salento. The manuscript tradition of Durand’s Commentary, Book IV is different compared to the manuscript tradition of Books I and II. The critical edition of the first part of Book IV (dd. 1-7), edited by Guldentops – Pellegrino, confirms the existence of the two different redactions that Koch claimed. The same applies to the critical edition of Book II. The stemmatic situation of the final part of Book IV (dd. 43-50), edited by Jeschke, is completely different: the manuscript tradition of this part of the text leads to the conclusion that a second version of the last part of the fourth book probably never existed. Jeschke argues that some of these manuscripts contain portions of text, which have to be attributed to later redactors.

In light of this complex stemmatic situation the history of the composition of Durand’s Sentences Commentary IV remains unclear and in need of definition. And for this purpose, I intend to conduct a study concerning the history of the composition of Book IV, at the Medieval Institute of University of Notre Dame (Indiana), within the “Astrik L. Gabriel postdoctoral fellowship in the History of Medieval education”.

4.5. Editorial Projects

4.5.1. CPTMA (Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi)The CPTMA started in 1980, with the edition of Dietrich of Freiberg’s

Opera omnia. Soon after, Ruedi Imbach (University of Freiburg, Switzerland) and Burkhard Mojsisch (University of Bochum), editor of the first volume of Dietrich’s Opera omnia, joined the project. From the beginning, it was

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conceived as a long-term project of wide scope. originated in Germany, it presented from the start a true international vocation: in fact, many scholars of different provenances participated in the critical edition of texts, among them Alain de Libera, Tiziana Suarez Nani, and Maria Pagnoni-Sturlese.

In the last ten years, the CPTMA has become an Italian Project of National Relevance (PRIN), a true translatio studiorum, in which the seat of the project passed from Bochum to Lecce, at the Università del Salento. The editorial program of the CPTMA remains the same: this ambitious editorial project aims at presenting critical editions of texts by philosophers who flourished in medieval Germany, thus making accesible for scholars the main philosophical documents produced in Germany between 1245, year of the foundation of the Dominican Studium in Cologne, and 1361, probable year of the death of the last albertist, Berthold of Moosburg.

The edition of Dietrich’s texts in the CPTMA was soon followed by works of other five german philosophers of the 13th and 14th centuries: Ulrich von Strassburg, John Picardi of Lichtenberg, Henry of Lubeck, Nicholas of Strasbourg and Berthold of Moosburg. Until now, forty-one volumes have been edited by the Felix Meiner Verlag in Hamburg. The critical editions of Dietrich von Freiberg and Berthold von Moosburg have been completed.

Volumes in preparation include: Bd. 1,6(2): Ulrich von Strassburg, De summo bono, IV, tract. 3, (7-29). Hrsg. von Sara Ciancioso. Hamburg, Meiner (i. Vb.); Bd. 1,6(3): Ulrich von Strassburg, De summo bono, IV, tract. 4, (1-15). Hrsg. von Irene zavattero und Coralba Colomba. Hamburg, Meiner (i. Vb.); Bd. 5,1: Nikolaus von Strassburg, Summa, liber I. Hrsg. von Ruedi Imbach, Hamburg, Meiner (i. Vb.); Bd. 3,2: Johannes Picardi von Lichtenberg, Quaestiones disputatae, 19-38. Hrsg. von Pasquale Porro und Alessandra Beccarisi, Hamburg, Meiner, (i. Vb.).

4.5.2. Meister Eckhart opera omnia. Critical edition of his Latin works.Sixteen years after its foundation, the prestigious Meister Eckhart’s

Gesamtausgabe, founded at Hamburg by the Felix Meiner Verlag in 1936, has its new editorial location at the Kohlhammer Verlag in Stuttgart, and its centre of study at the Università del Salento. All the documents relative to the life and process of Meister Eckhart (Acta Echardiana, LW V,6 edited by Loris Sturlese) have been edited, together with the Bibliotheca Echardiana Manuscripta I. In course of publication is the last volume of the critical edition of Meister Eckhart’s Latin works (LW I,2) with an introduction on the manuscript tradition of the Opus tripartitum.

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4.5.3. Lectura EckhardiThis project, published at the Kohlhammer Verlag in Stuttgart, aims

at rendering accesible for a wider audience the results of the most recent findings of the Eckhart-Philologie. In particular, it aims at offering a rigorous, yet easily accesible, commentary on some of the almost 120 German sermons and 100 Latin sermons by Meister Eckhart, now available in critical editions. Three volumes have been edited so far, for a total of 22 German sermons and five Latin sermons, interpreted and commented by specialists on Eckhart’s philosophy: n. 1, n. 12, n. 16b, n. 17, n. 18, n. 19, n. 48, n. 52, n. 63, n. 71, n. 101 and the Latin sermon n. IV (LE I); n. 1, n. 6, n. 10, n. 37, n. 72, n. 86 and latin sermons n. XXV e n. XXIV (LE II); n. n. 14, n. 39, n. 51, n. 77, n. 112 and latin sermons n. XVII e XLIX (LE III). In course of publication is the volumen Lectura Eckhardi IV.

4.5.4. Studies on Meister Eckhart’s sourcesThis project deals with the question of the sources of Eckhart’s thought,

based on a systematic and exhaustive documentation comprising an overall idex (yet unedited, albeit accessible) of the Latin and German works from the historico-critical editions published in Stuttgart. The project presents this material in a commented form, indicating author by author, and work by work, the type of text used by Eckhart, the tradition eventually used, the correspondent manuscript circulation and their availability in the places where he worked, the way, frequence and accuracy of its use, the presence of eventual intermediaries, and finally the results of the comparative examination of the quotations, both in the Latin and German works. Two volumes have been published by the Academie Verlag Freiburg so far, which analyse the following sources: Aristotle (De anima), Augustine (De Trinitate), Avicenna, Ps. Dioniysius, Liber de Causis, Proclus, Seneca (I volume, 2008); Aristotle (Metaphysica), Liber XXIV philosophorum, origen, Plato, Cicero, Moses Maimonides, Thomas Aquinas (II volume, 2013).

4.5.5. Manuscripts Ideas CulturesManuscripts Ideas Cultures is a series of the publisher house dedicated to

the medieval transmission of learning from the ecclesiastical and academic elites of the professional intellectuals to the wider readership that could be reached through the vernacular. The series focuses on the medieval dynamics of intellectual life in the Rhineland and the Low Countries, nowadays

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divided over five countries (Switzerland, France, Germany, Belgium and the Netherlands) but one cultural region in the later Middle Ages. Here, the great fourteenth-century mystics Meister Eckhart, Johannes Tauler, Jan van Ruusbroec and their contemporaries produced a sophisticated vernacular literature on contemplative theology and religious practice, introducing new lay audiences to a personal relation with the Supreme Being. The aim of the series is to develop a new perspective on this literary, philosophical and religious culture by looking at the readership, appropriation and circulation of texts in the contemporary religious and intellectual contexts. Emphasis is laid on the study of the manuscripts as material sources in order to describe literary networks, patterns of text exchange, conservation, dissemination, adaptation.

5. Other international networks and collaborationsSince 2006 the CETEFIL has developed various Ph.D. projects in joint

supervision with the Thomas-Institut in Cologne (INTERLINK 2006), the Universidad Nacional de General San Martín (UNSAM) in Buenos Aires (CooPERLINK 2009), and the Ludwig-Maximilian Universität (LMU) in Munich. Since 2013 CETEFIL is also partner in the Ph.D. program “Forms and History of Philosophical Knowledge”, an international initiative with other two institutions, namely the Université Paris-Sorbonne and the Thomas-Institut of Cologne. The CETEFIL has also established partnerships with the Philosophisches Seminar and the Thomas-Institut der Universität zu Köln, the Albertus Magnus-Institut in Bonn and the Université Paris-Sorbonne. Close collaboration exists with King’s College London, the Universidad Nacional de General San Martin, and the Universidad de Buenos Aires. The CETEFIL is a partner in the European Graduate School For Ancient And Medieval Philosophy, a shared initiative of 12 universities (Amsterdam, Bari, Bonn, Cologne, Freiburg, Lecce, Leuven, Nijmegen, Paris, Pisa, Sofia, Wurzburg). Starting from the academic year 2015/2016, learning courses are regularly offered to M.Phil. students in collaboration with the Université Paris-Sorbonne (Double degree) and the Universität zu Köln (Dissertation in joint supervision).

Starting from September 2016, CETEFIL is member of the worldwide network of partner institutions of a.r.t.e.s. Eumanities - University of Cologne (http://artes.phil-fak.uni-koeln.de/27504.html?&L=1).

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6. Cetefil’s guests (2016):D. Mieth, “Bild und Bildung”, “Eckharts Frauenpredigten”, “Luther und

Eckhart” (10, 18, 19/02/2016)F. Fronterotta, “Scala amoris e visione dell’idea del bello: reminiscenza,

conoscenza intuitiva e proposizionale nel Simposio di Platone” (10-11/03/2016)

A. Bertolacci, “Spiriti magni o eretici? L’attitudine verso l’Islam nella cultura medievale latina e il dialogo interculturale odierno” (14-15/03/2016)

L. Bianchi, “è esistito l’averroismo etico? Filosofia e ‘felicità mentale’ fra XIII e XIV secolo” (14-15/04/2016)

M. Marianelli, “Dialogo interreligioso e umanesimo universalista in Simone Weil” (3/05/2016)

J. F. Silva, “Medieval Philosophy of Perception” (11-12/05/2016)F. Amerini, “Tommaso d’Aquino e il mind-body problem (17/05/2016)A. Speer, “origin Stories - Etiological Discourses in Philosophy” (19/05/2016)A. Speer, “Error and Progress - Medieval Historiography in Transition”

(20/05/2016)C. Helmig, “Space and Metaspace. Simplicius’ Views on Topos” (20/05/2016)

7. Events and Education:- “Socrate, Platone e gli Stoici nelle ‘Atene celestiali’: dal Mediterraneo tardo-antico all’Europa medievale” (CETEFIL - Napoli “L’orientale”, scientific committee: N. Bray, A. Sannino, D. Di Segni. Napoli, 26-27/10/2016; Lecce, 18-19/05/2017).- Laboratory for the use of the terminology of ancient and medieval Philo-sophy (chair: E. Rubino)

8. Publications: see p. 35.