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Wienerplatz 7, 78048 VS-Villingen
Tel.: 07721-56283 Fax: 07721/9929654 Handy 01607811631
E-mail: [email protected] Webseite: www.mci-villingen.de
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Cari Amici, “ne manda piú all’inferno la misericordia di Dio che non la sua giustizia”. Questa frase, frutto di una profonda riflessione, è di S. ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI, un santo napoletano, uno dei piú grandi moralisti della Chiesa, dichiarato anche “Dottore della Chiesa”. Ma che vuol dire S. Alfonso con quella frase? Vuol, dire che spesso, molta gente, ha di Dio una idea completamente sbagliata; pensa che qualsiasi cosa combini nella vita, tutto sommato, va bene, tanto “Dio è misericordioso” e quindi perdona e non ne tiene conto. Questo modo di pensare é un inganno; per cui molti, confidando incoscientemente nella misericordia di Dio, non la smettono di fare il male, non si pentono e quindi si perdono. Non è ammissibile un Dio, un Gesú che sia d’accordo con tutto e con tutti. Un Gesù senza la sua santa ira, senza la durezza della verità e del vero amore, non è il vero Gesù come lo mostra la Scrittura, ma una sua miserabile caricatura. Una concezione del ‘vangelo’ dove non esista più la serietà della giustizia e dell’ira di Dio, non ha niente a che fare con il vangelo di Gesú. I grandi santi dicono che il demonio inganna gli uomini in due modi: prima del peccato e dopo il peccato. Prima di peccare, spinge l’anima al peccato con la speranza nella divina misericordia: “tanto Dio è misericordioso!”. E dopo il peccato, quando l’anima, rimproverata della sua coscienza, “voce di Dio”, è spinta a minimizzare tutto, “tanto Dio è misericordioso”. Dice S. Agostino, uno dei piú grandi santi e pensatori della Chiesa Cattolica, che prima del peccato bisogna aver timore della giustizia di Dio (e quindi evitare di peccare); chi poi non riesce ad evitare il peccato, allora dopo il peccato si deve prima pentire amaramente di averlo commesso e poi sperare nella misericordia di Dio. Infatti, secondo te, merita misericordia chi si serve della misericordia di Dio per offenderlo? È un prendere in giro Dio. Certo Dio è buono, ma non è “babbo”, alla siciliana maniera. Dio usa misericordia con chi lo teme, con chi lo rispetta e con chi lo ama, ma non con chi si serve della misericordia per offenderlo e per prenderlo in giro. Tante persone vogliono peccare senza perdere la speranza di salvarsi. Peccano dicendo: «Dio è misericordioso; farò questo peccato e poi mi confesserò». «Farò ciò che mi piace, tanto Dio è buono». Però tanti, con questo modo di pensare sono finiti male. Il Signore ce lo dice molto chiaramente nella Bibbia: “Non dire: <La misericordia di Dio è grande; mi perdonerà i molti peccati» (Sir 5,6). Non dire: «Per quanti peccati io possa commettere, con un atto di dolore sarò perdonato!» Non è cosí. Ci vuole il pentimento e l’impegno serio e sincero a non fare il male, né ripetere sempre gli stessi peccati; ci vuole conversione vera e seria. Altrimenti è un prendere in giro Dio. Non dobbiamo dimenticare che presso Dio ci sono misericordia e giustizia: la sua giustizia si riverserà sui peccatori che non si pentono ma che nello stesso tempo sono sicuri della misericordia di Dio. Dio pur essendo misericordioso, è anche giusto… Dio promette la sua misericordia a chi lo ama, a chi lo rispetta e a chi lo teme, non a chi abusa di essa. “La sua misericordia è per tutti coloro che lo temono” (Lc 1,50), cantò la Madre di Dio. Agli ostinati Dio minaccia la giustizia. Insomma, dice San Paolo, non ci si può prendere gioco di Dio (Gal 6,7). Non si può offenderlo continuamente e poi pretendere il Paradiso. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato: chi semina peccati non ha motivo di sperare altro che il castigo dell’inferno.
3 Si puó anche non credere, ma è cosí; siamo avvisati! La rete con la quale il demonio trascina le anime all’inferno é l’inganno suggerito attraverso le parole: «Peccate, peccate tranquillamente e liberamente, tanto, Dio è misericordioso e voi vi salverete lo stesso, nonostante tutti i peccati». Un tale modo di pensare provoca Dio al castigo, meritato da chi, abusando della sua bontà, lo offende in tutti i modi. Questo è il significato della frase di S. Alfonso: “Ne manda piú all’inferno la misericordia di Dio che non la sua giustizia”. Un caro saluto
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Alfonso Maria de’ Liguori nacque il 27 settembre 1696 a Marinella, nei pressi di Napoli,
nel palazzo di villeggiatura della nobile famiglia: il padre Giuseppe era ufficiale di marina
e la madre, Anna Cavalieri, apparteneva al casato dei marchesi d’Avenia. Egli fu il primo
dei loro otto figli e crebbe con una robusta educazione religiosa, addolcita però sempre da
sentimenti di compassione nei riguardi dell’infelicità degli altri. La sua vita la si puó
dividere in cinque distinti periodi, in ognuno dei quali la personalità Alfonso Maria
si arricchiva o si modulava con tanta fede in Gesù e con grande devozione a Maria e alle
sue “glorie”.
1. Periodo. Fino a ventisette anni prevalsero gli studi privati nel campo della musica, delle
scienze, delle lingue e del diritto, seguiti da una iniziale brillante carriera di
avvocato. Questa si interruppe improvvisamente per una delusione profonda provata
in un processo giudiziario dove giudici e avvocati calpestavano la giustizia e la veritá
ai danni della povera gente e favorendo i ricchi e i nobili.
2. Periodo. Tra il 1723 e il 1732 si colloca il periodo ecclesiastico con l’ordinazione
sacerdotale nel 1726 e l’esercizio ad ampio raggio del ministero.
3. Periodo. Nel 1730 fu mandato a Scala, sopra Amalfi, dove alla vista di pastori e
montanari bisognosi di religiositá e della Parola di Dio, sviluppó la sua spiritualità
verso gli “ignoranti”, fondando due anni dopo e poi diffondendo la Congregazione
del SS. Salvatore, successivamente approvata dal papa Benedetto XIV come
Congregazione del SS. Redentore (i “Redentoristi”, cioè coloro che andavano nelle
parrocchie delle campagne per predicare le “Missioni” e poi, dopo ogni Missione,
innalzavano una croce, in ricordo di quella predicazione). Lo scopo era quello di
imitare Cristo, cominciando dai redentoristi stessi, i quali andavano via via operando
per la redenzione di tante anime con missioni, esercizi spirituali e varie forme di
apostolato straordinario.
4. Periodo. Mantenendo la carica di Superiore Maggiore della Congregazione, Alfonso
Maria de’ Liguori fu poi, dal 1762 al 1775, vescovo di S. Agata dei Goti, oggi cittá in
provincia di Benevento; ma allora era sede episcopale di un territorio montagnoso,
povero e bisognoso di ogni forma di aiuto, al quale il santo rispose con generosità.
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5. Periodo. Ammalato di artrosi deformante e quasi cieco, dopo dodici anni di Episcopato,
Alfonso Maria si dimise e si ritirò nella casa dei suoi fratelli a Nocera de’ Pagani, in
provincia di Salerno, tra preghiere e meditazioni. Là morirà il 1° agosto 1787, non
senza avere prima subito la dura sofferenza di essere stato cacciato via dai suoi stessi
confratelli e di aver visto la sua Congregazione dividersi in 2 gruppi che si ricompose
soltanto sei anni dopo la sua morte. La Chiesa lo ricorda solennemente ogni anno in
occasione della sua “nascita al cielo”, ossia della sua morte.
Ecco alcune riflessioni di S. Alfonso
Il paradiso di Dio, per cosi dire, è il cuore dell’uomo.
Dio vi ama? Amatelo.
Prendete l’abitudine di parlargli da solo a solo, familiarmente, e con confidenza ed
amore, come ad un vostro amico, il più caro che avete e che più vi ama.
Se è grande errore, non fidarsi di Dio, è anche grande errore pensare che parlare con Dio
sia noioso e stanchevole. Chiedetelo alle anime che lo amano con vero amore, e vi
diranno che nelle sofferenze della loro vita non trovano altro sollievo sincero e
grande, che nel conversare amorosamente con Dio.
Nella preghiera, non si chiede a nessuno un’applicazione continua della loro mente, fino
al punto da dimenticare tutti i loro impegni e i loro divertimenti. No! Altro non si
chiede, che fare verso Dio quello che si fa, in generale, verso le persone che noi
amiamo e che, a loro volta, ci amano.
Dio sta sempre vicino a voi, anzi dentro di voi.
Non c’è nessun problema per chi desidera parlargli; anzi Dio ha piacere che voi trattiate
confidenzialmente con lui. Trattate con lui dei vostri affari, dei vostri progetti, delle
vostre sofferenze, delle vostre paure, e di tutto quello che vi riguarda. Fatelo
soprattutto, con confidenza e col cuore aperto, perché Dio non è abituato a parlare
all’anima che non gli parla; e perché?
Perché l’anima non essendo abituata a parlare con Lui, non sentirá la Sua voce quando le
parlerà. Egli non aspetta che voi andiate a lui; basta esprimere un desiderio d’amore e
Lui vi anticipa e si presenta a voi, portando le grazie ed i rimedi che vi servono. Non
aspetta se non che voi lo pensiate o gli parliate, per dimostrarvi che Egli vi sta vicino
ed è pronto ad ascoltarvi e consolarvi.
Il nostro Dio abita nell’alto cieli, ma gli piace trattenersi giorni e notti con i suoi figli
fedeli e li consola in tutto.
Volete assicurarvi che le uova siano fresche?
Basta immergerle in una tazza di acqua e la risposta arriverà da sola:
le uova fresche affondano, quelle ormai datate galleggiano.
Come non far seccare il formaggio?
Il segreto è quello di mettere del burro
o della margarina sui lati tagliati
della forma di formaggio in questione
per non disperdere l’umidità
(funziona meglio con quelli a pasta dura).
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1) Ritiro spirituale itinerante:
Il Cammino
di Santiago di Compostela
2—8 Aprile 2016
Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso che i pellegrini fin dal 900 dopo Cristo, intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, e oggi anche attraverso il Portogallo, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, presso cui ci sarebbe la tomba dell'Apostolo Giacomo il Maggiore. Si racconta che San Giacomo il Maggiore dopo l‘ascensione di Gesú al cielo, iniziò la sua opera di evangelizzazione della Spagna. Terminata la sua opera, Giacomo tornò in Palestina dove fu perseguitato e ucciso, decapitato, per ordine di Erode Agrippa nell'anno 44. I suoi discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Spagna per seppellirlo in un bosco vicino al porto romano più importante della zona. Nei secoli, le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo fanno sì che della tomba dell'apostolo si perdano memoria e tracce. Nell'anno 813 il monaco Pelagio, preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta: "Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé". Per questo motivo si pensa che la parola Compostela derivi da Campus Stellae (campo della stella) o da Campos Tellum (terreno di sepoltura).
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2) GIUBILEO A ROMA
18—22 Aprile 2016
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3) CRESIME A VILLINGEN
5 Maggio 2016
La “Cresima” (chiamata anche “Confermazione”) è il completamento e il perfezionamento del Battesimo: essa è testimonianza cristiana e anche approfondimento della vita spirituale del cristiano. Ma né l’una, n’è l’altro è possibile senza lo SPIRITO SANTO. Senza lo Spirito Santo, Dio è lontano, Gesú Cristo rimane un personaggio del passato, il Vangelo è un libro qualsiasi, la Chiesa è una organizzazione come tutte le altre, l’autoritá è un eserizio di potere, la liturgia è un insieme di gesti inutili, il comportamento cristiano è una vita da schiavi. Con lo Spirito Santo, invece, Dio è continuamente presente in noi, Gesú Cristo Risorto è con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo, con l’eucaristia e nel povero, il Vangelo è la Parola di Dio che illumina e riempie la vita, la Chiesa è la Comunitá di fratelli che amano Dio-Trinitá, l’autoritá è l’esercizio di un servizio a beneficio di tutti, la liturgia è l’attuazione della Passione, Morte e Risurrezione di Gesú, la morale cristiana e il comportamento cristiano è un cammino verso la perfezione umana, verso Dio e verso il paradiso.
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Cose che ogni donna
dovrebbe sapere sugli uomini
Suggerimenti alle donne su come comprendere meglio (e quindi relazionarsi meglio con) il
genere maschile. Ovviamente è un percorso fatto di reciprocitá e può avere buoni risultati
soltanto quando entrambi (marito e moglie) vivano in uno spirito di carità e generosità. Il
tutto allo scopo di incoraggiare una profonda comprensione e un sincero apprezzamento
tra marito e moglie. Questi suggerimenti sono principi generali, con le dovute eccezioni.
1. Se un uomo è leggermente silenzioso, non vuole dire necessariamente che qualcosa
non va.
È bene incoraggiare gli uomini ad esprimersi di più ma, non dovreste preoccuparvi ogni
volta che sono in silenzio. Quando si tratta di esprimere le proprie emozioni, gli uomini in
genere, diventano riservati; questo, peró, non vuol dire che hanno un disturbo
psicologico. In realtà, il silenzio a volte è proprio quello che ci vuole, quando una
situazione è già emotivamente tesa.
2. Il modo migliore per cambiare il comportamento di un uomo non è quello di
tormentarlo, ma piuttosto di appellarsi al suo senso di virtù un po’ più profondo.
Se volete che un uomo faccia una cosa, ditegli le vostre esigenze nel modo più preciso
possibile: quasi certamente la fará. Se invece vi lamentate contro di lui, rimproverandolo
che “non fa mai niente” o che “non riesce a fare” questa o quell’altra cosa, allora egli se
ne andrá via, in preda alla disperazione per poi arrivare a ignorarvi del tutto. Invece,
provate un rapporto più positivo e stimolante. Non continuate a ripetere ciò che non ha
fatto; piuttosto dite che voi avete bisogno che lui faccia questo o quello. E dite quanto
questo sia importante per voi mogli. Per quanto una donna sia convinta che un uomo
capisca da solo certe cose senza bisogno che gliele si dicano, ci sono momenti in cui
dovete mettere sotto i piedi il vostro orgoglio e dire esattamente cosa il vostro cuore
desidera (e non soltanto lamentarvi, dicendo continuamente cosa vi fa stare male).
3. Gli uomini sono creature visive (cioè, guardano!).
Ognuno ha una debolezza, e l’uomo é orientato verso l’aspetto fisico-corporeo-sessuale
della donna. Certo, questa caratteristica “maschile” presenta anche lati positivi, ma, nella
nostra cultura sessualizzata in modo esagerato, è più che opportuno vedere anche i lati
negativi. Non è il caso, quindi, che per piacere al proprio marito ci si presenti sempre in
bichini o senza maglietta; ma neppure si vuole dire che bisogna indossare il burqa. Peró ci
puó essere una via di mezzo molto ragionevole. Ad esempio, quando una donna si veste
in un certo modo, attraente ma non eccessivamente scoperta, l’uomo è attratto
dall’intera persona, invece che da un dettaglio del corpo, come invece accade quando ci si
sveste.
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Alcune donne si lamentano dicendo che gli uomini dovrebbero imparare a controllarsi e a
controllare le proprie passioni. È giusto! Purtroppo, però, il guardare, il fissare i dettagli di
una donna è una debolezza degli uomini; allora bisogna aiutarlo a controllarsi, vestendo
in modo appropriato, di modo che l’uomo apprezzi l’intera persona femminile e non
soltanto certi dettagli.
4. Gli uomini hanno un loro proprio “paradiso terrestre”.
A volte gli uomini vengono accusati di non avere sentimenti, di non essere emotivi, di non
esprimere quello che sentono, di essere duri, e fino a un certo punto è vero. Fino ad un
certo punto, peró. Perché gli uomini, invece, sono profondamente emotivi, ma esprimono
le loro emozioni in modo molto diverso dalle donne. Spesso, invece di mettere sulla
pubblica piazza le proprie emozioni (come fanno le donne utilizzando Facebook), gli
uomini si rifugiano in quello che chiamo “paradiso terrestre”. Ecco di cosa si tratta. È un
luogo fatto spesso di nostalgia. Per alcuni questo “luogo” vuol dire stare un’ora o due
davanti alla televisione, per altri vuol dire invece ascoltare musica anni ’80, per altri
ancora il “paradiso terrestre” è sinonimo di guardare video dei campioni sportivi dei bei
tempi che furono, di quando cioè loro erano giovani. Il punto è che questa è la loro
valvola di sfogo, e l’uomo dovrebbe essere apprezzato per questo. In altre parole,
permettete al vostro uomo di rifugiarsi in questo luogo sicuro e felice, a parte peró che
non vi passi troppo tempo. Gli uomini hanno una tendenza naturale a chiudersi nel loro
guscio felice ma state in guardia, specialmente se inizia a passare troppo tempo. Se
questo tempo è continuo e duraturo, allora c’è motivo per iniziarsi a preoccupare.
5. Gli uomini prendono il loro “gioco” sul serio, come se fosse un lavoro.
Il modo in cui un uomo parla di una partita o della gara di Formula 1, o di giocare ai
videogiochi o di lasciarsi coinvolgere in qualche altra attività di poco conto, potrebbe
sembrare un segno di superficilitá. Ma ciò che dovete capire è che, ai suoi occhi, la
squadra del cuore o qualche altro sport, non è una sciocchezza. Sì, in effetti non sono
passioni che portano a casa denaro o pane, né sono attività che salveranno il mondo, ma
per l’uomo è uno sbocco necessario che gli permette di compiere in modo “serio” quelle
attività ritenute essenziali. Non devi diventare tu, moglie, una tifosa di ogni cosa che
appassiona tuo marito, ma comprendere ciò che per lui rappresenta quel gioco, potrebbe
evitarti di giudicarlo come uno che fa cose senza senso. Mostrare un minimo di interesse
e di curiosità in ciò che interessa al tuo uomo può portare il tuo uomo, persino ad
apprezzare il tuo interesse per lo shopping.
6. Gli uomini fanno coincidere il loro valore o la loro felicitá con il lavoro.
Se gli uomini si sentono rispettati nel lavoro e lodati nel fatto che riescono a portare
avanti abbastanza bene la famiglia, è più probabile che siano felici. Sebbene né l’uomo, né
la donna veda la disoccupazione come una cosa positiva, l’uomo in particolare quando
non lavora si sente inutile (anche quando non ha gran voglia di lavorare). Ovviamente
anche gli uomini hanno bisogno di amore, certo, ma danno uguale valore (se non di più)
all’idea di lavorare e di essere rispettati e valorizzati.
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A causa della loro fecondità biologica, le donne hanno un’identità di se stesse molto
sviluppata. Anche gli uomini possono sviluppare un forte senso di identità, ma
generalmente in questo aspetto tendono a restare indietro, rispetto alle donne. Se un
uomo si sente “impotente” in alcuni aspetti essenziali della propria vita (come per es. il
lavoro e la famiglia), è lì che si può nascondere la depressione. E bisogna stare molto
attenti in questi casi, perché quando l’uomo si sente impotente e insignificante,
vedendosi come un insieme di fallimenti, le cose vanno per il verso sbagliato non solo per
lui ma anche per chiunque gli sta accanto. Meno un uomo si sente “maschio”, o meno si
sente se stesso, o realizzato, piú si sente un fallito, maggiormente prendono forma in lui
la depressione e i comportamenti anti-sociali.
7. Gli uomini hanno bisogno di sapere di essere importanti.
Provate a dire al vostro uomo che non è affatto indispensabile e che tu, donna, sei
interamente autosufficiente. Apriti cielo! Eppure oggi le donne vogliono fare, e lo fanno,
tutto ciò che fanno gli uomini. E sebbene questo sia fantastico sotto molti punti di vista,
non sempre ha portato ai risultati buoni. Perché? Semplicemente perché la chiave della
felicità non è fare ciò che si vuole; per essere felici (e per essere migliori come esseri
umani), è necessario che entrambi (uomo e donna) aiutino l’altro a diventare migliori.
Solo quando il principio femminile e quello mascolino sono uniti, lavorando in completa
sintonia, può esserci quell’armonia di cui il mondo ha un disperato bisogno. Questo
risultato però non può essere raggiunto se il marito o la moglie non ascoltano
attentamente l’altro, o se non la smettono di atteggiarsi a nemici giurati. Mi spiego.
Viviamo in un mondo che sta iniziando a pensare: “Tu non hai bisogno di me e puoi fare
tutto per conto tuo!”. Ma è proprio cosí? Eppure spesso le donne concludono cosí una
discussione con i loro uomini. Ma attenzione: vincere una discussione con chi si ama non
sempre significa uscirne vincitori. Volete sapere cosa rende felici gli uomini? Questo: farli
sentire importanti. Non ci vuole molto; digli che tu (moglie) hai bisogno di lui; digli che lui
(marito) e la sua presenza nella tua vita di moglie, fa la differenza in positivo.
8. Trattate gli uomini come se fossero bambini e saranno felici di impegnarsi.
Ad esempio, se le madri facessero tutto per i propri ragazzi, questi non imparerebbero
mai a comportarsi da uomini con voi, una volta sposati. E se le mogli facessero tutto per i
propri mariti, questi ultimi scanserebbero ogni fatica e fareste tutto voi. Non dico che le
madri e le mogli non dovrebbero muovere un dito per gli uomini della loro vita, ma dico
che se fanno tutto le donne, gli uomini non impareranno mai a servirvi. In questo caso la
generosità da parte delle donne può in realtà rivelarsi un <educare i propri uomini ad
essere egoisti>. Nella maggior parte dei casi è meglio dare che ricevere, ma in questo caso
è meglio ricevere che dare. “Faccio tutto per lui, ma lui non alza un dito per aiutarmi”.
Se continuate a fare tutto voi, loro continueranno a essere i grandi egoisti di sempre; e voi
delle inguaribili generose. Se non siete voi a chiedere di più, voi siete complici e colpevoli
del loro egoismo. E non vi lamentate, poi.
9. Con l’uomo, non “svenderti”.
“Svendersi” al proprio ragazzo o al proprio fidanzato o al proprio compagno puó essere
una tentazione molto forte, specialmente quando gli uomini tendono a spingere le donne
ad abbassare i propri livelli morali.
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Spesso le donne pensano che, avere dei livelli morali troppo alti, le facciano perdere delle
“occasioni” per sistemarsi, le facciano “scappare” delle persone. Non credere a questa
bugia. Uno dei metodi per mettere alla prova la personalitá morale di un uomo è vedere
se ha o meno autocontrollo di se stesso; e, ugualmente importante, se ti rispetta
abbastanza, da onorare la tua purezza. Molto spesso la donna “cede” all’uomo per paura
di essere lasciata. Ma chiediti: vorresti davvero stare con un uomo che ti lascerebbe solo
perché tu dai valore alla bellezza della purezza? Un uomo che mostra controllo di sé
stesso certamente spenderá con te tutta l’energia sessuale non utilizzata, con un
comportamento romantico, piuttosto che con la immoralitá e scostumatezza.
10. La via al cuore dell’uomo passa dal calore.
Gli uomini sono una specie di creatura solitaria e anche quando sono abbastanza fortunati
da avere una famiglia, possono sentirsi soli. È importante che le donne capiscano che il
lato solitario dell’uomo può diventare infelice e doloroso se non viene incanalato e reso
innocuo. E come? L’uomo ha bisogno del calore materno di una donna per sentirsi
connessa a lei e per sentire che qualcuno si prende cura di lui. Se non riceve questo
calore, potrebbe essere tentato di cercarlo altrove, danneggiando le principali relazioni
della sua vita. Gli uomini sono tentati a cercare…altrove, per esempio, dopo la nascita dei
bambini, o anche quando la moglie è fuori casa per molto tempo. Potreste dire che
questa cosa è reciproca, ma per un uomo vale molto di piú, perché la presenza femminile
nella sua vita è la chiave per sentirsi realizzato.
11. Gli uomini non vogliono ascoltare i vostri problemi, vogliono risolverli.
Succede abbastanza spesso che quando una donna vuole sfogarsi con un uomo parlando
di questo o di quel problema, la conversazione prende una piega sbagliata. La donna
cerca un minimo di comprensione, mentre l’uomo cerca di darle una soluzione ai suoi
problemi. È questo il motivo per cui, spesso, c’è molta incomprensione tra i coniugi.
Questo si puó evitare: gli uomini devono capire che le loro mogli non sono delle equazioni
matematiche da risolvere. E le donne devono sapere che lamentarsi non porta a nulla e
che, per quanto sfogarsi possa sembrare una cosa buona e positiva, l’ideale sarebbe non
avere niente di cui sfogarsi.
12. Gli uomini tendono ad essere piú onesti, le donne, invece, ad essere piú
comprensive.
Ad esempio, se un’alunna copia gli esercizi da un suo compagno, quando i genitori di lei
sono chiamati per un colloquio, la madre tende a difendere la figlia (dicendo che la
bambina era confusa e che non sapeva la risposta), mentre il marito li limita
semplicemente a guardare i due compiti, per poi affermare onestamente: “Sì, i compiti
sono identici… chiaramente ha copiato”. Certamente nella vita abbiamo tutti bisogno di
qualcuno che prenda le nostre parti, ma abbiamo anche bisogno di qualcuno che ci dica la
veritá. Sapere che qualcuno ci conosce e si prende cura di noi in modo così intimo è
assolutamente necessario affinché si abbia un’esistenza sana.
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Però questo approccio “personalistico” non vuol dire che dobbiamo evitare
completamente il buon senso e la veritá. Il fatto che qualcuno che tu ami, sbaglia, non
vuol dire che non sia responsabile per le proprie azioni. Inutile, quindi giustificarlo!
Inoltre, il vedere in modo freddo e vero il problema è tanto importante quanto quello di
vederlo in modo emotivo. Se non ci dovessero essere entrambi questi aspetti, non si
potrebbe avere una società felice e giusta.
13. Gli uomini tendono a sottovalutare i propri sentimenti, mentre le donne
a ingigantirli.
Ció spiega perché un uomo e una donna rispondono alla medesima situazione in modo
differente. Ad esempio, se preparate la cena e lui dice qualcosa come “…non era così
male”, probabilmente voleva dire “questo piatto è strepitoso!”. Quindi, non misurate i
suoi sentimenti interpretando letteralmente ciò che dice. L’uomo usa delle parole
deludenti perché vuole mostrarsi “forte”, “uomo”, “superiore”, persino quando vi fa un
complimento. Invece quando una donna dice qualcosa come “dovresti decisamente
uscire con questa ragazza, è così carina!” in realtà la ragazza in questione potrebbe essere
bruttina.
14. “Non riesci proprio a capirmi…”
In una coppia, uno dei più grandi ostacoli per l’amore e per la soddisfazione reciproca è la
sensazione di non essere ascoltati o compresi dall’altra persona. Forse è per questo
motivo che le persone si urlano a vicenda quando litigano. Ciò che è importante sapere è
che quando uno litiga con la persona che ama, non vuol dire che sia totalmente
innocente. Riconoscere i propri sbagli è bello e vi rende grandi. Ma nello stesso tempo
tenete presente “come” l’altra persona si “sente”. A prescindere dalle intenzioni con cui si
dice una parola, questa è la loro percezione: si “sentono” umiliati o “umiliate”, e cambia
poco, provare a dire che sbagliano a sentirsi “umiliati”. Se una persona ama l’altra, farà
ogni cosa possibile per fare stare bene l’altro o l’altra. Ma almeno dategli una possibilità!
Non ricorrere subito alla carta del “mai” o del “sei incapace”. Piuttosto spiegare come ci si
sente. Non sempre potreste comprendervi totalmente, ma molto può essere superato se
a entrambi importasse sufficientemente ascoltare e comunicare con l’altro.
15. Il romanticismo richiede lavoro da entrambi i lati.
Gli uomini a volte dovrebbero prendere lezioni di romanticismo. Forse l’uomo ha perso
l’abc del romanticismo, cioè cosa vuol dire metterci creatività e fantasia, in amore.
Non sto dicendo che dovreste continuamente punzecchiarlo su questa cosa, ma forse
l’uomo avrebbe bisogno di qualche insegnamento e forse dovreste dirgli chiaramente che
il suo impegno ad essere un po’ romantico nel rapporto di coppia è fondamentale
affinché ci sia benessere psico-fisico. In ogni caso, se i partner si sentano romantici o
meno, lo sforzo deve essere fatto. Entrambi i coniugi potrebbero sentirsi stanchi e a volte
potrebbe esserci la sensazione di fare le cose a vuoto. Un po’ di romanticismo potrebbe
riaccendere il fuoco, ridare vigore e riempire la vita d’amore.
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16. Donne non diventate volgari e barbare come gli uomini.
Una delle peggiori evoluzioni del femminismo moderno è la tendenza delle donne a
imitare i lati peggiori degli uomini. “Ora abbiamo vera uguaglianza dei sessi”, si urla
spesso! Ma dire volgarità e andare a letto con chiunque, senza un briciolo di coscienza è
una vera barbarie. Certo, a volte, alcuni uomini sono piú che volgari già per conto loro; ma
c’è proprio bisogno che le donne siano le fotocopie di certi uomini?
17. Gli uomini imparano la mascolinità dai loro padri.
Se tutto gli era dovuto, quando era bambino, aspettatevi lo stesso anche nel vostro
rapporto, quando diventerá marito. Se aveva una relazione distante col padre, aspettatevi
una distanza emotiva anche nei vostri confronti di moglie. Se non ha visto molto calore
tra i genitori, potrebbe avere difficoltà nel mostrarti affetto, anche te, che sei sua moglie.
Se suo padre non gli ha insegnato come pregare, non siate sorprese quando trasmetterà
la stessa indifferenza ai suoi figli. Se ha ricevuto esempi di maltrattamenti nei riguardi di
sua moglie (vostra madre), beh… allora stai attenta…, hai capito cosa voglio dire. Questo
non vuol dire che tutto il danno ricevuto si riversa su di voi. Questo no! Ma vi aspetta un
lungo e paziente lavoro, per fare in modo che il vostro uomo possa superare certi
comportamenti .
Servizio Pastorale
a cura della
Missione Cattolica Italiana
Villingen-Singen
n. 68*
Maggio-Giugno 2016