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QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE INDIPENDENTE - FONDATO NEL 1999 EDIZIONE SUDAMERICA Lunedì 12 Aprile 2021 || Anno XXIII - n° 38 || Direttore Mimmo Porpiglia || www.genteditalia.org Direzione, Amministrazione Porps International Inc. || Miami, FL || Trademark n°75/829279 || Venduto in abbinamento con "El Pais" (60 pesos) Il M5S si trova dinanzi ad un bivio: rinnovarsi seguendo le indicazioni di Giuseppe Conte, prossimo leader del MoVimento, oppure man- tenere la tradizionale strut- tura? MoVimento o partito? La questione è delicata e sembra un tutti contro tut- ti all’interno della galassia pentastellata, con Davi- de Casaleggio, presidente dell'associazione Rousseau, Situazione sempre più confusa all'interno del M5S, il presidente della piattaforma va all'attacco "Colpita Rousseau per il terzo mandato" L'affondo di Casaleggio contro i grillini a pagina 2 a pagina 3 a pagina 7 Covid, in Brasile ogni settimana spuntano nuove varianti: “Come Fukushima sul piano biologico” MINACCIA NELLA LOTTA MONDIALE CONTRO IL VIRUS Il Brasile sviluppa ogni settimana “delle super mutazioni di Covid che potrebbero vanificare la lotta mondiale alla pan- demia”. I decessi gior- nalieri hanno superato quota 4.000 e gli scien- ziati, preoccupati, de- finiscono la situazione come “Fukushima ma sul piano biologico”. LA SERIE A Inter, undicesimo successo di fila Vincono anche Juventus e Napoli STORIA DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA IN URUGUAY CASINI a pagina 6 La Chiesa cattolica, l'arrivo di sacerdoti dall'Italia: il culto di San Cono, Santa Lucia e San Gennaro... segue a pagina 8 B locco dei maxi in- gaggi, per i cam- pioni non è un bel momento, il mercato é cambiato. La Formula nababbi pronta ai tagli. Il calcio tace sul blocco ma ha bilanci in profon- do rosso. Cina e America hanno già il tetto salaria- le. L’Italia invece invoca il soccorso di Stato. La Formula Uno, la For- mula dei nababbi, ci sta pensando seriamente. Sport: il blocco dei maxi ingaggi di ENRICO PIRONDINI segue a pagina 4 P er alcuni, consul- tare le previsioni del tempo è un atto quotidiano, un gesto qua- si automatico per prende- re una serie di decisioni: se portare con sé l’om- brello oppure no, quali scarpe mettere, se uscire in moto o optare per un altro mezzo. Per altri, è una perdita di tempo: spesso non ci azzeccano, e poi perché farsi rovinare l’umore se alla fine (...) La fiducia nel futuro di GIULIA BELARDELLI

Direzione, Amministrazione Porps International Inc. Colpita ......Giuseppe Conte, sembra essere sta-to indagato dalla Procura di Roma a causa di fornitura di mascherine ci-nesi. L’ex

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Page 1: Direzione, Amministrazione Porps International Inc. Colpita ......Giuseppe Conte, sembra essere sta-to indagato dalla Procura di Roma a causa di fornitura di mascherine ci-nesi. L’ex

QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE INDIPENDENTE - FONDATO NEL 1999 EDIZIONE SUDAMERICA

Lunedì 12 Aprile 2021 || Anno XXIII - n° 38 || Direttore Mimmo Porpiglia || www.genteditalia.org Direzione, Amministrazione Porps International Inc. || Miami, FL || Trademark n°75/829279 || Venduto in abbinamento con "El Pais" (60 pesos)

Il M5S si trova dinanzi ad un bivio: rinnovarsi seguendo le indicazioni di Giuseppe Conte, prossimo leader del MoVimento, oppure man-tenere la tradizionale strut-tura? MoVimento o partito? La questione è delicata e sembra un tutti contro tut-ti all’interno della galassia pentastellata, con Davi-de Casaleggio, presidente dell'associazione Rousseau,

Situazione sempre più confusa all'interno del M5S, il presidente della piattaforma va all'attacco

"Colpita Rousseau per il terzo mandato"L'affondo di Casaleggio contro i grillini

a pagina 2

a pagina 3 a pagina 7

Covid, in Brasile ogni settimana spuntano nuove varianti: “Come Fukushima sul piano biologico”

MINACCIA NELLA LOTTA MONDIALE CONTRO IL VIRUS

Il Brasile sviluppa ogni settimana “delle super mutazioni di Covid che potrebbero vanificare la lotta mondiale alla pan-demia”. I decessi gior-nalieri hanno superato quota 4.000 e gli scien-ziati, preoccupati, de-finiscono la situazione come “Fukushima ma sul piano biologico”.

LA SERIE A

Inter, undicesimo successo di fila Vincono ancheJuventus e Napoli

STORIA DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA IN URUGUAY

CASINI a pagina 6

La Chiesa cattolica, l'arrivo di sacerdoti dall'Italia: il culto di San Cono, Santa Lucia e San Gennaro...

segue a pagina 8

Blocco dei maxi in-gaggi, per i cam-pioni non è un bel

momento, il mercato é cambiato. La Formula nababbi pronta ai tagli. Il calcio tace sul blocco ma ha bilanci in profon-do rosso. Cina e America hanno già il tetto salaria-le. L’Italia invece invoca il soccorso di Stato.La Formula Uno, la For-mula dei nababbi, ci sta pensando seriamente.

Sport: il blocco dei maxi ingaggi

di ENRICO PIRONDINI

segue a pagina 4

Per alcuni, consul-tare le previsioni del tempo è un atto

quotidiano, un gesto qua-si automatico per prende-re una serie di decisioni: se portare con sé l’om-brello oppure no, quali scarpe mettere, se uscire in moto o optare per un altro mezzo. Per altri, è una perdita di tempo: spesso non ci azzeccano, e poi perché farsi rovinare l’umore se alla fine (...)

La fiducianel futuro

di GIULIA BELARDELLI

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2 || La Gente d’Italia || LUNEDÌ 12 APRILE 2021POLITICAPOLITICA

INCHIESTA PER LE MASCHERINE CINESI

Arcuri indagato per peculato?Domenico Arcuri, l’ex commissario straordinario per l'emergenza Co-vid 19 durante il governo guidato da Giuseppe Conte, sembra essere sta-to indagato dalla Procura di Roma a causa di fornitura di mascherine ci-nesi. L’ex Commissario pare sia stato, infatti, indagato per peculato insieme ad Antonio Fabbrocini, suo ex colle-ga. Usiamo il condizionale in quan-to la notizia è stata diffusa ieri dal giornale La Verità ma non ha trovato

immediatamente riscontro dalle pa-role dello stesso Arcuri, attualmente amministratore delegato di Invitalia. Infatti, attraverso una nota diffusa alla stampa, si è affrettato a comuni-care che non aveva ancora ricevuto nessuna notizia a riguardo. L’inchie-sta dove sembra sia coinvolto Arcu-ri, risale a metà 2020 e si riferisce a una particolare fornitura di di ben 801 milioni mascherine acquistate dalla Cina per un valore di 1,25 miliardi.

"Colpitta la piattaforma Rousseau per la questione del terzo mandato"

Nel M5S ora è tutti contro tuttiArriva l'affondo di Casaleggio

Il M5S si trova dinanzi ad un bivio: rinnovarsi seguen-do le indicazioni di Giusep-pe Conte, prossimo leader del MoVimento, oppure mantenere la tradiziona-le struttura? MoVimento o partito? La questione è delicata e sembra un tut-ti contro tutti all’interno della galassia pentastella-ta, con Davide Casaleggio, presidente dell'associazio-ne Rousseau, che fa la voce grossa contro chi vorrebbe trasformare la “creatura” di suo padre in un partito vec-chio stile: “Penso che non sia la direzione giusta che il M5S diventi un partito, con un'organizzazione dell'altro secolo”. Lo scontro vero però è tutto su Rousseau, sulla paven-tata possibilità di abbando-nare la piattaforma senza nemmeno mantenere gli impegni finanziari presi come sostiene Casaleggio a cui fa eco l’attuale capo po-litico del MoVimento, Crimi che definisce le frasi di Ca-saleggio come “false e diffa-matorie”. La frase a cui Vito Crimi si riferisce è quella in cui Casaleggio, intervista-ta da Lucia Annunziata su Rai3, ha affermato, “c'è sta-to un intento di mettere in difficoltà finanziaria Rous-seau, spero il motivo non sia quello di mettere sul piatto le regole che hanno carat-terizzato da sempre il M5S,

come il terzo mandato”. La risposta di Crimi non si è fatta attendere, sottoline-ando come alla piattaforma "il M5S ha versato oltre 3 milioni di euro”, aggiun-gendo poi in un tentativo di smorzare i toni che, "Non c'è nessuna intenzione di andare per le vie legali con Rousseau. Il M5S è titolare degli iscritti e di tutto quello che ciò comporta, andremo avanti qualunque sia la piat-taforma”. Lo scontro è dun-que aperto.

Domenico Arcuri

PAPA FRANCESCO

Papa Francesco torna a par-lare della proprietà privata, durante la Messa celebrata nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia in occasione della Festa della Divina Misericor-dia. Il pensiero di Bergoglio è chiaro, “Condividere la proprietà non è comunismo, è cristianesimo allo sta-to puro”. L’occasione gli è data dal commento al pas-so degli Atti degli Apostoli che recita “nessuno consi-derava sua proprietà quel-lo che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune”. Secondo il Papa, “il diritto alla proprietà privata si può considerare solo come un diritto naturale secondario e derivato dal principio della destinazione universale dei beni creati”. L’argomento era stato trattato da Fran-cesco nel novembre dello scorso anno quando l’aveva definita “non intoccabile”.

Davide Casaleggio

"Condividere la proprietà non è comunismo,ma cristianesimo"

Anthony Fauci

Anthony Fauci, una delle personalità di spicco del mondo medico ameri-cano, ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione di donare i loro vaccini in eccedenza ai Paesi che ne hanno maggiormen-te bisogno e non hanno la possibilità di acquistare grande dosi di farmaci. Insomma, un vero e proprio avverti-mento all'e. "Molti dei Paesi europei hanno risorse sufficienti: - ha spiegato l’immunologo americano - per queste donazioni ci riferiamo a Paesi a bas-so e medio reddito”. Fauci ha anche

sottolineato l’importanza del vaccino: “È importante che si capisca che que-sti vaccini sono altamente efficaci nel prevenire il contagio. Quindi prima di tutto il vaccino serve per la vostra sicurezza e per evitare che vi amma-liate, perché come sapete questo virus ha già ucciso 2,8 milioni di persone nel mondo e 560mila negli Stati Uni-ti. Il mio appello a queste persone è a vaccinarsi non solo per proteggere se stesse ma anche per la responsabilità sociale nel contribuire ad abbattere la diffusione del contagio”.

LE PAROLE Il virologo americano Anthony Fauci lancia un messaggio all'Unione europea

"Vaccini in eccedenza a Paesi poveri"

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|| 3LUNEDÌ 12 APRILE 2021 || La Gente d’Italia EMERGENZA CORONAVIRUS

di CATERINA GALLONI

Il Brasile sviluppa ogni settimana “delle super mutazioni di Covid che po-trebbero vanificare la lotta mondiale alla pandemia”. I decessi giornalieri han-no superato quota 4.000 e gli scienziati, preoccupati, definiscono la situazione come “Fukushima ma sul piano biologico”.Un quadro tragico: gli ospedali sono al collas-so, le persone muoiono in attesa di cure e c’è inoltre l’aumento di ceppi super mutanti che “minacciano” la lotta mondiale contro il virus. Miguel Nicolelis, medico brasiliano e do-cente alla Duke University, che in Brasile sta seguendo da vicino l’evoluzione del virus, ha descritto la rispo-sta della nazione alla crisi come una “calamità tota-le”. Secondo l’esperto que-sta è “la più grande trage-dia umana nella storia del Brasile, ed entro il 1° luglio, secondo l’ultima stima, po-trebbe arrivare a 500.000 morti.“Ma l’Università di Wa-shington ha rilasciato

un’altra stima in cui ipotiz-za che se il tasso di diffu-sione aumentasse di circa il 10%, potremmo arrivare a 600.000 decessi. È simile a un reattore nucleare che ha innescato una reazione a catena, ed è fuori con-

trollo. È come Fukushima, ma sul piano biologico”, riferendosi all’esplosione della centrale nucleare in Giappone, in seguito allo tsunami del 2011.Nicolelis ha spiegato che “per quanto riguarda il

controllo della pandemia il Brasile attualmente è una minaccia per l’intera comunità internazionale. “Stiamo assistendo a nuo-ve varianti, ogni settima-na, e alcune potrebbero essere più letali. Alla fine

si diffonderanno in tutto il mondo”. Secondo i rap-porti, al momento nel Pa-ese sono state rilevate 92 varianti, inclusa la variante P.1 o Brasile, diventata fon-te di grande preoccupazio-ne in quanto si ritiene che sia molto più contagiosa. L’epidemiologo Ethel Ma-ciel ha riferito che il Paese si trova in una “situazione spaventosa”. All’agenzia di stampa AFP ha dichia-rato: “Alla velocità con cui stiamo vaccinando, l’uni-co modo per rallentare la diffusione estremamente rapida del virus sarebbe un lockdown di almeno 20 giorni”. Tuttavia, nono-stante la crescente minac-cia del virus, il presidente Jair Bolsonaro si è rifiutato di imporre restrizioni.

SE ESTUDIAN DOS POSIBILIDADES PARA "RESOLVER EL PROBLEMA"

China admitió que Sinovac tienen "baja eficacia"

China admitió que "la eficacia" de las vacunas contra el Covid-19 elaboradas en el país "no es alta".Lo dijo el jefe del Centro para el Control y Preven-ción de Enfermedades chino, Gao Fu, en Chen-dgu, el sábado, en una conferencia de prensa, publicada hoy en el South China Morning Post.Fu declaró que el país está estudiando dos vías distintas para "resolver el problema".Una de las hipótesis sería ajustar el intervalo en-tre las dos dosis o aumentar la cantidad de do-sis. La segunda opción es, en cambio, mezclar vacunas que utilizan diferentes tecnologías.Un reciente estudio analizó la estrategia de va-cunación en Chile, que está basada principal-mente en la vacuna china Coronavac del labo-ratorio Sinovac.A partir de este dato, la Universidad de Chile realizó un análisis en condiciones reales sobre el resultado del plan, que ha administrado dos

vacunas desde el 24 de diciembre: Coronavac, que representa la abrumadora mayoría (93%) de las dosis administradas, y la germano-americana Pfizer-BioNTech.Los datos asociados al trabajo han mostrado una eficacia del desarrollo asiático del 56,5% frente a las infecciones dos semanas después de la in-yección de la segunda dosis, pero ningún efecto significativo tras la primera, de apenas un 3%.Hasta la fecha, Chile, con una población de 19 millones, ha administrado al menos una dosis de vacuna a algo más de siete millones de personas y dos dosis a más de 4 millones, es decir, más del 26% de la población objetivo, que llega a 15,2 millones de habitantes.El estudio chileno saca tres conclusiones sobre la efectividad de esta inmunización: es del 56,5% dos semanas después de que las personas ha-yan recibido las dos dosis; 27,7% para los que recibieron ambas dosis durante menos de dos

semanas; y apenas el 3% para quienes recibieron una sola dosis.Según los datos oficiales del ministerio de Sa-lud, se registran elevados contagios diarios en los últimos días y con un récord de ocupación de las unidades intensivas, a pesar que el 45% de la población, 7 de los 19 millones de habitantes, ha recibido al menos una dosis.

MINACCIA NELLA LOTTA MONDIALE CONTRO IL VIRUS

Covid, in Brasile ogni settimanaspuntano nuove varianti: "Come Fukushima sul piano biologico"

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4 || La Gente d’Italia || LUNEDÌ 12 APRILE 2021

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

(...) deve piovere lo stesso? Ecco, se siete di questa seconda scuola, meglio non andare avanti nella lettura. Se invece credete che sapere in che direzione andrà pro-babilmente il futuro possa essere di qualche utilità per provare a co-creare insieme a lui, allora ac-comodatevi pure. Il tema è gros-so perché si parla delle tendenze chiave che ci si aspetta modelle-ranno il mondo dei prossimi due decenni. Orizzonte 2040.Si tratta, purtroppo, di previsioni per lo più fosche, come sintetizza alla perfezione un titolo di Axios: il futuro globale sembra sempre più buio e tempestoso. La fonte di queste analisi è il Global Trends Report, un’analisi sui trend glo-bali realizzata ogni quattro anni dal National Intelligence Council degli Stati Uniti con una prospet-tiva internazionale. Si tratta di un esempio di previsione strategica, la scienza - e l’arte - di utilizzare le tendenze passate e presenti per produrre diversi scenari sul fu-turo a medio e lungo termine. Lo scopo – precisano gli autori – non è prevedere come sarà il mondo da qui al 2040, ma fornire ai de-cisori politici e ai cittadini un qua-dro analitico per navigare al me-glio un futuro incerto e provare a immaginare cosa potrebbe esserci oltre l’orizzonte. Con una postilla: molto dipenderà da come verran-no usate e sviluppate le nuove tec-nologie.La struttura geopolitica del mon-do – afferma il rapporto – sembra destinata a diventare sempre più

frammentata e fragile, segnata dalla competizione per la leader-ship mondiale tra Stati Uniti e Cina. I cittadini delle democrazie diventeranno sempre più insod-disfatti dei loro leader, ma questo processo – seppure con dinamiche diverse – riguarderà anche le au-tocrazie.La risorsa più scarsa nei decen-ni a venire non sarà il petrolio o i metalli delle terre rare, ma la fi-ducia sociale. Secondo l’Edelman Trust Barometer 2020, la mag-gior parte degli intervistati in più della metà dei Paesi coinvolti nella ricerca è pessimista sul fatto che loro e le loro famiglie staranno meglio nei prossimi cinque anni, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. L’esperienza profondamente diseguale della pandemia ha esasperato le divi-sioni sociali nel modo in cui ci si immagina il futuro: mentre la fi-ducia nelle istituzioni è aumentata negli ultimi 20 anni tra le parti più istruite e ricche della popolazione, più della metà del resto della po-polazione negli ultimi dieci anni ha affermato che il “sistema” li sta deludendo. Per un motivo molto semplice: li sta lasciando naufra-gare. Dal rapporto emerge la pau-ra di tornare indietro, dopo de-cenni di progresso globale contro la povertà estrema e le malattie. Lo scorso anno, a livello globale, circa 150 milioni di persone sono uscite dalla classe media, segnan-do la prima inversione di rotta dagli anni ’90. L’aumento delle aspettative improvvisamente de-

luso dall’inversione della crescita è una ricetta per il pessimismo, la rabbia e la frammentazione so-ciale, che potrebbero essere ulte-riormente alimentati da un uso di Internet come cassa di risonanza delle proprie frustrazioni.Che la demografia giochi a sfa-vore dei Paesi più ricchi è cosa nota, e gli autori non mancano di ribadirlo. Nei prossimi 20 anni, le popolazioni dei Paesi più ricchi invecchieranno e in alcuni casi inizieranno a rimpicciolirsi, men-tre qualsiasi rallentamento della crescita della popolazione si con-centrerà nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale. Questo produrrà “enormi sforzi su infra-strutture, istruzione e sanità” nel-le megalopoli che non si saranno preparate a sufficienza, e qui la campanella suona drammatica-mente per l’Italia.Un altro trend abbastanza certo è l’intensificazione del cambiamen-to climatico, che secondo gli ana-listi “porterà a un mondo meno sicuro e più soggetto a crisi, con il risultato di mettere a dura prova le istituzioni globali”.Il rapporto delinea cinque scena-ri per il futuro, che vanno da una rinascita democratica guidata da un’America più forte e unita a un mondo caotico in cui nessun Paese è abbastanza potente per contra-stare le sfide che dobbiamo affron-tare.Non trattandosi di previsioni del tempo ma di modelli complessi basati su una pluralità di fattori, il rapporto non offre soluzioni fa-

cili come “prendere un ombrello” o “indossare un cappotto”. Fornisce tuttavia alcuni spunti per cammi-nare verso il futuro con più con-sapevolezza. Il futuro che avremo – affermano gli autori - dipenderà in gran parte dalla tecnologia: in-telligenza artificiale e automazio-ne, energia pulita, editing geneti-co e altro ancora.“La tecnologia sarà una stra-da chiave per ottenere vantag-gi attraverso l’adattamento. Ad esempio, i Paesi che riusciranno a sfruttare gli aumenti di produt-tività derivanti dall’intelligenza artificiale (AI) avranno un’espan-sione economica che potrebbe consentire ai governi di fornire più servizi, ridurre il debito pub-blico, finanziare parte dei costi di una popolazione che invecchia e aiutare alcuni Paesi emergenti a evitare la trappola del reddito medio”.Se il progresso tecnologico riu-scirà a far ripartire la crescita economica per tutti, prevenendo i peggiori effetti del cambiamento climatico, il mondo nel 2040 sarà un posto molto più facile in cui na-vigare. Il tutto al netto della com-parsa di eventuali fattori X che potrebbero cambiare radicalmen-te le carte in tavola. Ad esempio? Un’invasione cinese di Taiwan, una pandemia molto più grave di quella ancora in corso, un balzo in avanti verso un’intelligenza arti-ficiale generale. L’invito, in ogni caso, è a non fare come gli struzzi su ciò che è chiaro sin da ora.

GIULIA BELARDELLI

La fiducia nel futuro

EL PRESIDENTE JOE BIDEN CANCELÓ LOS FONDOS PARA LA CONSTRUCCIÓN DEL MURO

No hay más fondos para muros

El presidente Joe Biden, en la maniobra pre-supuestaria desarrollada para 2022, canceló los fondos para la construcción del muro en la frontera entre Estados Unidos y México, incluidos los ya aprobados por su prede-cesor Donald Trump para la obra y aún sin utilizar.El objetivo confirmado por el gobierno de Biden, por lo tanto, es combatir las causas profundas de la inmigración y no desalen-

tarla con medidas represivas.Sin embargo, el presidente pidió 1.200 mi-llones de dólares para seguridad fronteriza.En general, la maniobra propuesta prevé un gasto de más de 1.500 mil millones de dó-lares. Se requieren unos 770 mil millones de dólares para gastos no relacionados con la defensa, como salud, educación, lucha con-tra el cambio climático, y lucha contra la po-breza.

ATTUALITÀ

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|| 5LUNEDÌ 12 APRILE 2021 || La Gente d’Italia EMERGENZA CORONAVIRUS

“La quarta ondata è inevitabile, ci sono poche dosi di vaccino"

LA PREVISIONE Per il virologo Ivan Gentile è necessario aumentare la produzione degli antidoti L'AMMISSIONE

L’efficacia dei vaccini cinesi non è alta, si lavora a piano B

Clamorosa ammissio-ne da parte di Pechino: l’efficacia dei loro vac-cini non è confermata. Sembra che quelli utiliz-zati in Cina non abbia-no una efficacia alta. A riferirlo, Gao Fu, a capo del Centro per il con-trollo e la prevenzione delle malattie, che ha prontamente dichia-rato che il governo sta lavorando per un pia-no B, con l’obiettivo di risolvere il problema. Una possibilità sembra quella di modificare il dosaggio dei vaccini, aumentando il nume-ro delle dosi o modifi-cando l’intervallo tra la somministrazione del-le due dosi. Ancora, si valuta l’opzione per un mix di vaccini realizzati con la tecnologia che caratterizza i farmaci di Pfizer o Moderna.

In Italia resta vivo il proble-ma della vaccinazioni lega-to ad una possibile nuova ondata di covid-19. A fare notizia non è solo la cam-pagna vaccinale coordinata dal generale Figliuolo ma anche le dichiarazioni di Ivan Gentile, direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tro-picali dell'Università Fede-rico II di Napoli e virologo al II Policlinico. Secondo quanto dichiarato all’An-sa (e riportato dal sito), se l’Italia non riuscirà ad im-munizzare gran parte della popolazione nei prossimi mesi, sarà inevitabile ad au-tunno una quarta ondata, che metterà in ginocchio il sistema sanitario. “In Italia

abbiamo messo in campo un sistema di vaccinazioni eccezionale, ma senza ma-teria prima non copriamo abbastanza cittadini, avre-mo quindi la quarta ondata a inizio autunno e l'entità dipenderà da quanto vacci-neremo la prossima estate”. Il futuro del Paese, quindi, dipende da come procederà la campagna vaccinale: “ se riusciremo a sfruttare que-sti mesi andremo meglio, altrimenti saremo punto e capo, e con il ritmo attua-le delle vaccinazioni non so se riusciremo a frenare la quarta ondata. Bisogna coprire subito gli anziani sopra i 60 anni e le perso-ne fragili”, spiega Gentile. Il problema restano però le

dosi. “ Al Policlinico di Na-poli vacciniamo dal 2 gen-naio, potremmo fare anche i turni notturni, sommini-strare h24, ma non abbia-mo dosi e come noi tutti”. Chiaro che tutto nasce dal ciclo produttivo dei vacci-

ni: “Da medico guardavo la tappa dei test sui vacci-ni come limitante e invece è stata rapidissima, ma mi aspettavo di poter poi lavo-rare con numeri più robu-sti. Bisogna aumentare la produzione”.

L’Unione Europea il 19 mar-zo ha richiamato AstraZene-ca per sollecitare riguardo la consegna delle dosi di vaccino promesse. La Commissione europea lo ha fatto tramite una lettera inviata all’azien-da anglo-svedese che avrebbe dovuto rispondere entro venti giorni. L’ultimatum è scaduto ma una risposta non è ancora

arrivata. La contesa riguarda il mancato rispetto degli ob-blighi contrattuali per la for-nitura delle dosi e del princi-pio della "massima diligenza possibile”. L’azienda avrebbe dovuto fornire 120 milioni di dosi entro il primo trimestre me ne sono giunte solo 30 mi-lioni. Secondo l’UE, quelle dosi sarebbero state inviate a Lon-

dra, promettendole ad entram-be nelle stesso momento. La Commissione afferma di aver pagato una rata di 227 milioni ad agosto, ma che in autun-no é stata sospesa la seconda di 112 milioni per "mancanza delle rendicontazione richie-sta". Ora l’Ue non esclude una ingente richiesta danni oltre l’applicazione del contratto.

PRESA DI POSIZIONE

L’ultimatum Ue ad AstraZeneca: “Consegnate le dosi e pagate i danni”

SITUAZIONE IN MIGLIORAMENTO 15.746 I NUOVI CASI, 331 DECESSI

Cambiano i colori: l'Italia èquasi tutta in zona arancione

Restano ancora stabili i dati della pandemia nel BelPaese

Dopo l’Italia tutta zona rossa a Pasqua, oggi cam-biano ancora i colori delle regioni italiane in base ai nuovi dati legati all’emergenze covid. Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Pie-monte e Toscana diventano zona arancione. A di-ventare zona rossa, invece, è la Sardegna dopo es-sere stata solo un mese fa zona gialla. In rossa anche Campania, Puglia e Valle d’Aosta. La zona gialla re-sta vietata fino al 30 aprile in tutta la Penisola.

Secondo i dati forniti dal consueto bollettino del Ministero della Salute italiano, ieri si sono registrati 15.746 nuovi positivi al Coronavirus (il 10 aprile era-no invece stati 17.567). Si registrano, invece, ancora 331 deceduti, un dato in linea con quelli del giorno prima (344). I tamponi molecolari e antigenici effet-tuati risultato 253.100. Il tasso di positività è pari al 6,2%, in aumento di 1,2 punti rispetto al 10 quando è stato del 5,4%.

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6 || La Gente d’Italia || LUNEDÌ 12 APRILE 2021

STORIA DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA IN URUGUAY

La Chiesa cattolica,l'arrivo di sacerdoti dall'Italia:il culto di San Cono, Santa Luciae San Gennaro...

La debole organizzazione della Chiesa cattolica in un paese fortemente laico, dopo l'indipendenza della Banda Oriental, ha spinto l'arrivo di religiosi dall'Italia che do-vevano unirsi al clero loca-le. Le prime congregazioni religiose cattoliche italiane arrivarono in Uruguay attor-no al 1830 e nel 1859 questi arrivi aumentarono grazie alla nomina di Jacinto Vera a Vicario Apostolico. Secondo i documenti dell'Arcidiocesi di Montevideo, tra il 1850 e il 1930 erano presenti settanta sacerdoti italiani. Nel corso dell'Ottocento le messe erano autorizzate anche in italiano. Verso la metà del XIX secolo si stabilirono a Montevideo un convento di francescani italiani e cinque suore visi-tatrici di Milano. Arrivarono anche diverse congregazioni femminili, come le Figlie di Maria Santissima dell'Orto e le Figlie di Maria Ausiliatrice, suore Cappuccine della Ma-dre Rubatto. Nel 1896 c'erano due congregazioni maschili e quattro congregazioni fem-minili di origine italiana. La partecipazione italiana non era limitata alla sola fede cat-tolica. Nel 1858 un gruppo di valdesi giunse nel diparti-mento di Colonia dove fon-darono Colonia Piamontesa (La Paz) e Colonia Valdense, uno dei più importanti sta-bilimenti di quella chiesa in America. Verso l'anno 1870 la colonia italiana di Carmelo ( Colonia) inaugurò una cap-pella dedicata a San Rocco

che fece trasportare da Geno-va una campana. In quel de-cennio fu installata una sede dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e nel 1876 arriva-rono i primi Salesiani da Tori-no, inviati da Don Bosco. Villa Colón.Sebbene alcuni immigrati fossero anticlericali - bor-ghesi liberali del centro e del nord della penisola - la mag-gior parte di loro mantenne la propria tradizione religio-sa. La colonia italiana nel dipartimento della Florida iniziò nel 1883 la costruzione di una cappella dedicata al santo cono di Teggiano e due anni dopo trasferì una replica dell'immagine di San Cono da Teggiano (Salerno); il culto di San Cono divenne uno dei più importanti del paese, con migliaia di fedeli che celebra-vano la festa di San Cono. Più tardi , dovevano sorgere culti della Vergine Maria e santi come Cayetano Errico, José de Cupertino, Gerardo dei Tintori, Santa Lucia e San Gennaro. Nel 1894 un vesco-vo salesiano promosse la co-struzione di una cappella nel-la colonia agricola di Porvenir ( Paysandú), dove viveva un numero significativo di italia-ni. Nel 1887 c'erano settanta-quattro scuole cattoliche nel paese, con 8144 studenti, e quasi la metà di loro (49,8%) erano delle scuole delle con-gregazioni italiane. Con l'arri-vo di nuove congregazioni nel Paese, verso la fine dell'Otto-cento e l'inizio del Novecento, la percentuale di studenti che frequentano le scuole cattoli-che italiane sale al 65% . Nel

1916, su iniziativa della nipote del sacerdote José Bartolomé Capurro, fu costruita nel quartiere italiano allora chia-mato Umberto I la Parroquia Nuestra Señora del Carmen. All'inizio del 1929 il sacerdote Luigi Orione, detto Don Orio-ne, fondò la Congregazione della Divina Provvidenza nel quartiere di La Aguada .A partire dai primi decenni del XX secolo, il flusso migrato-rio di sacerdoti italiani verso il Río de la Plata aumentò e successivamente la carica di Arcivescovo di Montevideo

iniziò ad essere occupata da vescovi di origine italiana. Nel 1919 Juan Francisco Aragone fu nominato arcivescovo, se-condo arcivescovo di Mon-tevideo. Dopo le dimissioni di Aragone, Antonio María Barbieri occupa il posto tra il 1940 e il 1976. Barbieri è nato a Montevideo e ha stu-diato alla Pontificia Univer-sità Gregoriana a Roma; Nel 1958 Papa Giovanni XXIII lo nominò cardinale, primo uruguaiano a ricevere quel titolo onorifico. Tra il 1976 e il 1985 l'arcivescovo era

Carlos Parteli, nato a Rivera figlio di italiani.190 Salesia-no José Gottardi, originario di Baselga di Piné (Trento) , arrivato in Uruguay all'età di sei anni ed è stato arcivescovo tra il 1985 e il 1998. Gottardi è stato sostituito da un altro salesiano, Nicola Cotugno nato a Milano, giunto come missionario a Montevideo nel 1962 Dopo aver esercitato va-rie funzioni, è stato nominato arcivescovo di Montevideo nel 1998, fino alle dimissioni nel 2013. È stato sostituito da Daniel Sturla, anche lui sa-lesiano che è stato insignito come Cardinale e discendente di italiani.

(continua)

di STEFANO CASINI

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|| 7LUNEDÌ 12 APRILE 2021 || La Gente d’Italia CALCIO

Inter, undicesima vittoria di fila:Darmian tiene a distanza il Milan

LA SERIE A La capolista batte di misura il Cagliari e mantiene undici punti di vantaggio

Undici. Come le vittorie di fila. Come i punti sul Milan. Decide il numero 36 su assist del 2. Dar-mian gol, Hakimi decisi-vo. E non sembra neanche troppo casuale che i loro numeri sommati singolar-mente diano ancora undi-ci. Numero magico in que-sto momento per Conte. Nell'Inter due le notizie di formazione: torna titolare Sensi, quest'anno dal 1' solo una volta e a settem-bre. Sostituisce lo squali-ficato Barella. Davanti c'è Sanchez che non giocava titolare da un mese: in coppia con Lukaku. Lau-taro in panchina.Tornano dalla qualifica Bastoni e Brozovic. Tur-no di riposo per Hakimi: ci sono Darmian e Young sulle fasce. In panchina c'è anche Perisic, recupe-rato.Quattro invece i cambi per Semplici rispetto all'ulti-mo match: c'è Carboni al posto di Klavan in difesa. Entra Marin a centrocam-po con Nandez che, dal centro, scivola sulla sini-stra. Davanti Joao Pedro in coppia con Pavoletti (e non Cerri). Esordio in Serie A per il ventiquattrenne Gugliel-mo Vicario tra i pali, che prende il posto di Cragno.Pronti e via è subito par-tita piacevole a San Siro.

Eriksen è il più ispirato. Tanti tiri ma nessun gol: il Cagliari si avvicina alla porta solo con un tiro di Nainggolan.L'Inter molte più volte: Vicario para molto bene su Eriksen all'11' (la sua prima parata in Serie A) e su Darmian al 40'. Blocca facile dal limite su San-chez (che segna anche l'1-0 ma in fuorigioco) più un

tiro di Sensi largo non di molto, esattamente come per Eriksen. Si arriva così all'intervallo senza nes-suna clamorosa palla gol e senza reti. Nella ripresa l'Inter riparte come aveva finito, cioè tirando. Sensi calcia dal limite miran-do al secondo palo: Vica-rio vola e devia in tuffo. Dunque un colpo di testa di Lukaku largo e anco-

ra Vicario su Eriksen da fuori: una sfida nella sfida tra il danese e il debuttan-te. Dunque la più grande palla gol del match, al 69', quando De Vrij colpisce di testa mandando sulla tra-versa.A venti dal termine ecco che Conte cambia: dentro Lautaro e Hakimi per San-chez e Young. E Asamoah per Duncan nel Cagliari.

Ma è il minuto numero 77 quello decisivo: una grande azione, Lukaku per Hakimi, da un esterno all'altro e Darmian fa gol. Conte corre a esultare con la squadra abbandonando la panchina. Poi gli ultimi cambi, l'assalto del Caglia-ri (ora a -5 dalla salvezza dopo la vittoria sabato del Toro) ma nessuna vera occasione per l'1-1.

AZZURRI CORSARI AL FERRARIS (0-2)

Ruiz e Osimhen fanno volare il Napoli contro la Sampdoria

Il Napoli espugna il Ferraris e si sbarazza della Samporia per 2-0. Primo tempo a tinte azzurre: il Na-poli gioca una gran partita, anche se segna solo un gol grazie a Fa-bian e non concretizza le occasioni create. Nella ripresa la Samp prova a reagire, ma la squadra di Gattu-

so ha in mano il pallino del gioco. Comunque i padroni di casa crea-no qualche grattacapo alla difesa azzurra e vanno anche in rete con Thorsby, ma il gol viene annullato dalla Var per un fallo su Koulibaly. A 5 minuti dalla fine il Napoli raddop-pia in contropiede con Osimhen.

Fabian Ruzi migliore in campo: lo spagnolo gioca una partita sopraf-fina. Unica pecca per gli azzurri il non riuscire a chiudere prima la partita: troppe occasioni sprecate, anche se Audero è stato insupera-bile. Sono 3 punti che danno benzi-na per la corsa Champions.

3-1 ALLO STADIUM VERONA KO 1-0 ALL'OLIMPICO 2-3 AL FRANCHI

Tris della Juvecontro il Genoa:confermatoil terzo posto

Milinkovic Savicregala 3 puntialla Lazioa tempo scaduto

La Roma battedi misurail Bologna e sognala Champions

Super Zapatae Ilicic: l'Atalantaespugna Firenzee resta quarta

Allo Stadium la Juve domina per un tempo e vince: sblocca Kuluse-vski dopo 5’, raddoppia Morata, all’inizio della ripresa accorcia Sca-macca. Nel momento di maggior sofferenza, i bianconeri trovano il tris con McKennie. Nel quarto d’ora finale Ge-noa in 10 per l’infortu-nio a Zappacosta dopo aver terminato i cambi. I bianconeri rispondono alla vittoria del Milan.

Con un colpo di testa nei minuti di recupero di Milinkovic Savic, la Lazio espugna Verona al termine di una gara combattuta ed equili-brata. Nel primo tem-po biancocelesti vicini al gol con un palo di Immobile. Nella ripresa gol annullato a Caicedo. Hellas quasi mai perico-loso. La Lazio sale a 55 punti e strizza l'occhio alla Champions, il Vero-na resta a 41.

Vittoria importante per la Roma firmata da un gol di Borja Mayoral nel primo tempo, sia per prepararsi al meglio al ritorno dei quarti di Europa League contro l'Ajax, sia per non per-dere terreno dalla zona europea, dalla quale i giallorossi sono usciti a causa di un rendimento non all'altezza nell'ulti-mo mese. La vittoria in Serie A, infatti, mancava da più di un mese.

Quarto successo di fila per l'Atalanta, che batte 3-2 i viola e si confer-ma al quarto posto Dea avanti al 13' con Zapata, colpo di testa sul corner di Malinovskyi. L'asse nerazzurro si ripete pri-ma dell'intervallo per la doppietta del colom-biano. Vlahovic va a segno due volte in 9' a inizio ripresa per il pa-reggio, ma Ilicic su rigo-re non sbaglia: finisce 2 a 3 per l'Atalanta.

CLASSIFICA

Inter 74 Bologna 34

Milan 63 Udinese 33

Juve 62 Genoa 32

Atalanta 61 Spezia 32

Napoli 59 Benevento 30

Lazio 55 Fiorentina 30

Roma 54 Torino 27

Verona 41 Cagliari 22

Sassuolo 40 Brescia 16

Samp 36 Spal 15

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8 || La Gente d’Italia || LUNEDÌ 12 APRILE 2021ATTUALITÀ

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Ne sta discutendo. Pensa a tagli pedagogici. Gli altri sport capi-ranno? Hamilton e Verstappen guadagnano 70 milioni di euro in due. Messi cinquanta da solo. Fino a quando?Le casse dei club sono vuote. Al-lora? Serve un cambiamento, come ha detto Andrea Agnelli . E presto. Il crac è vicino. Lo sa, ad esempio, il Barcellona che ha fat-to un contratto quadriennale di 555 milioni per la sua stella che ha già 33 anni. Lo ha rivelato il quotidiano politico madrileno “ El Mundo “ che ha presentato Messi come “la rovina economica del Barcellona“. La cifra esatta è555.237.619 euro. Sono circa 139 milioni all’anno. Un bravo ma-nager di azienda guadagna cifre intorno ai 200mila euro. Fate voi. Il piano è mettere un limite a 25 milioni per i piloti. Ma i big pos-sono “ arrotondare “ con premi e bonus legati ai risultati.Una cosa è certa: il mercato della Formula Uno è destinato a cam-biare radicalmente in futuro. La

prossima generazione di piloti sarà pagata meno. È dall’anno scorso che si discute di “ Salary Cap “, una filosofia molto ameri-cana già adottata dalle maggiori leghe a stelle e strisce. Per i pilo-ti si ipotizza un tetto salariale al massimo di 30 milioni di dollari a stagione per coppia, escludendo bonus, premi e proventi derivan-ti dai diritti di immagine. Lewis Hamilton, sette volte iridato, ha già storto il naso. Se ne farà una ragione.E il calcio tace. Per ora. Continua a fare la cicala. Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina,ha scrit-to ai suoi colleghi presidenti e alla UEFA chiedendo un cambiamen-to perché “ i ricavi sono in caduta “.Per correttezza Gravina ha scrit-to pure alla FIFA, al sindacato mondiali dei calciatori, all’ECA (246 club, presidente Agnelli, sede centrale a Nyon), anche alle leghe europee. Chiede una strate-gia organica per ridurre gli emo-lumenti ai calciatori.

“Mi rivolgo a voi – ha scritto – per concordare un piano di azione comune, che sia volto a riconsiderare globalmente gli im-pegni economici a cui sono chia-mati, obbligatoriamente, i club professsionistici”. Gli stipendi al lordo dei giocatori di serie A non sono più sostenibili.Come pagare 31 milioni Ronaldo. O dar retta al procuratore Mino Raiola che l’altro giorno ha chiesto per il suo protetto Donnarumma – in sca-denza di contratto col Milan – un aumento di 6:milioni .Dai 6 attuali a 12. Domanda: ma dove vive il signor Raiola? Nell’i-peruranio? Il mondo è chiuso per pandemia? E chi se ne frega. Per fortuna il club rossonero non ab-bocca. O almeno così pare.Stop ai super stipendi. Non è più l’Eldorado del calcio mondiale. “ Il football è una attività irrilevan-te “.Basta ingaggi folli, ha ordinato il governo di Pechino. E nessu-no ha fiatato. Dopo aver rico-perto di soldi campioni sul viale

del tramonto come il brasiliano Oscar ( 21 milioni di euro annui ) e aver strapagato gente come Hulk, Pato, Mascherano, Lavezzi, la Federcalcio cinese ha imposto nuove tariffe : tetto massimo di 75 milioni annui globali e 10 per un asso straniero. Graziano Pelle ‘ che prendeva 15 milioni a stagio-ne dallo Shandong – è arrivato in Cina nel 2014 – ha fatto i baga-gli in fretta ed è tornato a Parma( per la terza volta ). Con ben altre pretese, conscio dei suoi 35 anni. E soprattutto far dimenticare ai tifosi della Nazionale lo sciagura-to rigore che ha calciato ai quarti di finale a Euro 2016 contro la Germania.Anche in America ci sono dei li-miti, addirittura dal 1946 (per la NBA). Ma il Salary Cap esiste già in altri paesi. E funziona. In Italia se ne parla concretamente da un anno. Ci voleva una pande-mia per arginare quello che suo-na come un cattivo esempio. Un malcostume.

ENRICO PIRONDINI

Sport: il blocco dei maxi ingaggi

I CONSIGLI DI UNA HOSTESS

Viaggi in aereo: meglio evitare il posto finestrino per dormire

A bordo di un aereo, il posto vicino al finestri-no è il più richiesto tra i passeggeri che duran-te il volo vogliono dormire. Ma un’assistente di volo ha spiegato che, per una ragione ab-bastanza disgustosa, non ci si dovrebbe mai appoggiare al finestrino.Linda Ferguson, che lavora da 24 anni nelle compagnie aeree, ha detto che è la parte più sporca dell’aereo poiché i passeggeri tossis-cono e starnutiscono regolarmente contro la superficie. Viene toccato con le mani sporche o con i capelli sporchi e a meno che non si pu-lisca a fondo non è consigliabile appoggiarsi.Al Readers Digest ha spiegato: “Molte perso-ne usano le salviettine disinfettanti per pulire l’area intorno al sedile ma se ci fosse la possi-bilità di una luce che mette in risalto i germi, penso che rimarrebbero pietrificate. La mia regola, e non mi ammalo mai, è non mettere mai le mani in bocca o vicino al viso”.Volendo dormire a bordo di un aereo, è me-glio usare uno spray antibatterico o salvietti-ne sulle parti che si toccano, incluso il finestri-no, e lavare regolarmente le mani.

Ma a bordo di un aereo, il finestrino non è l’unico imputato: anche i tavolini sono spesso considerati come uno dei posti più sporchi in quanto tra un volo e l’altro raramente vengo-

no puliti.Oltre che a consumare i pasti alcuni passeg-geri sono stati sorpresi a usarli come fasciatoi o ad appoggiare i piedi nudi.Su Reddit un ex assistente di volo ha consi-gliato: “Se volate a corto raggio, portate sem-pre salviettine antibatteriche o disinfettanti. Molte compagnie aeree chiedono all’equipag-gio di “ribaltare” l’aereo, nel senso che raccol-gono i rifiuti, piegano la cintura di sicurezza, sistemano le riviste nella tasca del sedile e poi danno il benvenuto ai nuovi passeggeri. Ho perso il conto delle volte che ho dovuto dire alle persone quanto sia disgustoso cambiare il pannolino al bambino sul tavolino o su un sedile”.Altre parti dell’aereo da pulire includono la cintura di sicurezza ed è sconsigliato anche l’uso della tasca del sedile davanti al proprio. Un membro dell’equipaggio ha detto di aver trovato di tutto, inclusi “fazzoletti sporchi, sa-cchetti con il vomito, mutande, calzini, unghie tagliate di mani e piedi, gomme e caramelle masticate a metà”.

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|| 9LUNEDÌ 12 APRILE 2021 || La Gente d’Italia ATTUALITÀ

È il bestseller di Amherstburg:un libro tutto su mamma Maria

UN CAPITOLO DELL'IMMIGRAZIONE ITALIANA IN CANADA

Amherstburg nell'Ontario è una cittadina che è stata te-stimone di una piccola, ma importante parte dell'immi-grazione italiana nel Canada. Poco più di ventimila abitan-ti, origini che risalgono alla fine del '700, Amherstburg ha anche una strada, Texas Road, diventata meta turi-stica perchè lì, si racconta, accadono cose paranormali. Ma è anche sede del 'Free-dom Museum' che riporta la storia degli afro-americani che si rifugiarono nell'Onta-rio alla ricerca della libertà per sfuggire la schiavitù. Ma adesso c'è un altro motivo per fermarsi sulle rive del Detroit River: un libro. Si chiama 'Za Mari: My Immi-grant Mother'. Un romanzo che racconta una storia au-tentica e che sta andando a ruba da quelle parti, è diven-tato un autentico bestseller.

L'ha scritto Victor DiNardo che non è di professiona uno scrittore, ma la decisione di inoltrarsi in questo nuovo mestiere gliel'ha fornita la mamma. "Onestamente - ha raccontato in una intervista a CBC Radio, è diventato in fretta un personaggio famoso - non credo di averlo scritto io, penso che semplicemente mia madre mi abbia tenu-to la mano e il libro è stato scritto...". Il volume infat-ti racconta la vita di Maria,

mamma di DiNardo che ha vissuto fino a 100 anni ed è stata sempre una donna spe-ciale. La famiglia DiNardo era arrivata in Canada dall'I-talia subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e come tutti gli emigranti do-vettero affrontare difficoltà indicibili. E Maria DiNardo le ha sempre affrontate tut-te, in prima persona. Così ripercorrendo la vita della famiglia e della mamma, Victor DiNardo ha porta-

to aneddoti, storie curiose come quando con il padre a letto con una gamba rotta, ed era inverno quello cana-dese, mamma Maria fece tre, quattro lavori per mantene-re i suoi cari. "Era come un giocatore di football ameri-cano, un linebacker - ha ag-giunto il neoscrittore - forte come e più di un uomo". Un esempio anche per almeno una quarantina di altre fa-miglie italiane trapiantate ad Amherstburg. "A quel tempo - ha ricordato DiNardo - c'e-ra da combattere la discri-minazione ma alla fine tutti hanno dato un importante contributo alla città: era qua-si come un piccolo paesino dell'Italia che si era trasferito qui". E il libro sta andando a ruba. "Un vero fenomeno nell'ultimo mese e mezzo" ha confermato Lori Winghtman del River Bookshop.

PARTNERSHIP

FLORIDA

ScooterHelbiza Milanocon la NABA

Le boccedell'ItalianAmericanSociety

Helbiz, società di New York, leader nel settore della mi-cro-mobility services ha annunciato la propria pre-senza in occasione del Mi-lan Design Week con 750 esemplari di e-scooter do-tati di batterie intercambia-bili. E' stata anche annun-ciata la collaborazione con la Nuova Accademia di Bel-le Arti con la quale è stato organizzato un concorso, dedicato agli studenti, con l'obiettivo di creare un de-sign originale sul tema dello 'stile al servizio della mo-bilità pubblica'. Il progetto vincitore è stato firmato da Niccolò Etipia, Andrea Gat-to, Anna Novello e Camilla Rui. La partnership ha con-fermato l'impegno di Helbiz per la promozione del mon-do dell'arte.

Il torneo di bocce dell'Italian American Society di Marco Island in Florida è diventato negli anni un appuntamen-to da non perdere per la comunità italo-americana. Non solo quella Naples e dintorni, ma anche di tutta la Florida e di chi da quelle parti ci viene in vacanza e anche per una sfida con le bocce. Quest'anno il torneo si è svolto ugualmente con mascherine e distanza so-ciale.Quaranta gli iscritti che si sono affrontati sui campi di Mackle Park. La medaglia per il primo posto è anda-ta ad Abe Bangrazi che ha superato Gary Bourassa e Mike DeFelice.

DISATTESO L'ACCORDO DI 50 ANNI FA IL WEST VIRGINIA SPERA

Chicago: la statua di Colombonon si poteva proprio toccare

L'Italian Festival di Wheelingsi farà? Venerdì la risposta

A Chicago la rimozione della statua di Cristoforo Colombo la scorsa estate è stato un abuso perpetrato dalla città e del sindaco di ultra sinistra Lori Lightfoot. E questo si sapeva. Quello che non era noto alla maggioranza invece è che cin-quant'anni fa era stato siglato un accordo nel quale si sot-tolineava come 'il Park District dovrà, per sempre, ottenere l'approvazione scritta del Joint Civic Committee of Italian Americans (JCCIA) prima di apportare qualsiasi modifica sostanziale a Columbus Plaza o/e alla statua'. Parole che non hanno avuto nessun seguito nei fatti accaduti il 2020: la statua di Arrigo Park è stata infatti portata via durante una notte di luglio, senza preavviso e nessun consenso della controparte. Allora dal JCCIA, con la firma del presidente Ron Onesti, è partita una lettera indirizzata al Chicago Park District Board e il suo consulente legale. "Siamo fiduciosi che il Chicago park District onorerà quello che noi ritenia-mo essere un solido contratto. Le statue rappresentano ge-nerazioni di tradizioni, compreso l'unico giorno dell'anno in cui celebriamo la nostra cultura: il Columbus Day".

Nel 2020 per la prima volta in 38 anni di storia, l'Upper Ohio Valley Italian Heritage Festival, è stato cancellato, causa pandemia. Non era mai capitato prima che l'appuntamento dedicato alla comunità italo-americana dovesse fermarsi. Il festival è uno dei più grandi e importanti appuntamen-to con cadenza annuale che si svolgono nel West Virginia. Decina di migliaia i visitatori, dozzine gli stand, c'è di tutto per i grandi e i più piccoli, uno dei tipici ritrovi americani per le famiglie durante l'estate. E quest'anno? Vista la situazio-ne ancora non si sa quali saranno le decisioni da prendere, ma dall'altra parte non c'è più nemmeno troppo tempo per pensarci. Così il 15 aprile a Wheeling è stata indetta la riu-nione del Board of Directors dell'Upper Ohio Valley Italian Heritage Festival che dovrà arrivare alla decisione definiti-va. "Se dovesse prevalere il sì per lo svolgimento del festival - ha spiegato Michele Fabbro, presidente del Board - le date ci sono già: l'ultimo fine settimana completo di luglio, vale a dire dal 23 al 25". Wheeling, città di circa 30.000 abitanti si trova nelle contee di Ohio e Marshall nel West Virginia.

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10 || La Gente d’Italia || LUNEDÌ 12 APRILE 2021ATTUALITÀ

L’autore di "Bella ciao"? Omero"COME LA MAGGIORANZA DEGLI INNI, ANDREBBE ATTRIBUITA ALLA TRADIZIONE POPOLARE"

L’Italia degli inni e dei campani-li s’è desta. È bastato l’annuncio “Bella ciao è nata in provincia di Macerata” apparso su Il Fatto Quotidiano per riattizzare il fuoco delle polemiche. Nei 76 anni tra-scorsi dalla liberazione, la canzone simbolo della Resistenza italiana è stata più volte attribuita ad autori e circostanze diversi. La versione che ha resistito più a lungo è quel-la dell’adattamento elaborato nel 1888 dall’agente segreto del Risor-gimento Costantino Nigra come ballata delle mondariso (“Alla mattina appena alzata / o bella ciao o bella ciao ciao ciao / alla mattina appena alzata / laggiù in risaia debbo andar”). Con il testo rimodellato negli anni della guer-ra civile sarebbe diventata celebre come inno dei partigiani a partire dal 1947, promossa dalla parteci-pazione a Praga dei giovani comu-nisti emiliani alla rassegna canora “Canzoni mondiali per la gioventù e per la pace”, fino alla consacra-zione nel 1964 grazie all’incisione del cantante e attore italo-france-se Yves Montand e allo spettacolo Bella ciao con il Nuovo canzoniere italiano sul palco del Festival di Spoleto sponsorizzato dall’editore e discografico Nanni Ricordi.Un’altra indagine di musicologi aveva in seguito individuato una fonte originaria precedente, non più emiliana bensì abruzzese, un coro germogliato sul massiccio montuoso della Majella. Ora in un saggio pubblicato da Castelvec-chi, “Bella ciao, la storia definitiva della canzone partigiana che dalle Marche ha conquistato il mondo”, il ricercatore maceratese Ruggero Giacomini mostra una lettera da-tata 1946 che cita Bella ciao come canto dei partigiani della Brigata Garibaldi accampati sul monte San Vicino.Chi si aspettava un sussulto d’or-goglio marchigiano è rimasto sor-preso dalla fulminea replica di Annalisa Cegna, direttrice dell’I-stituto storico della Resistenza di Macerata, che ancora prima

dell’uscita del libro ha commen-tato dalle colonne de Il Resto del Carlino: “Un solo documento non è sufficiente per avere garanzie storiche. Come studiosa andrei cauta ad affermare che la canzone Bella ciao sia nata nel Macerate-se” confutando l’anticipazione del concittadino ricercatore. Majella e Reggio Emilia restano pertanto in gioco per l’origine delle parole “oh partigiano portami via”.La genesi della struttura musica-le del brano è ancora più confu-sa: forse ispirata alla filastrocca trentina per bimbi La me nòna l’è vecchierella, forse alla nenia pie-montese La daré d’côla môntag-na ereditata da un canto francese del Cinquecento. Un altro tassello arriva dalla ricerca divulgata ne-gli anni Duemila dall’ingegnere fiorentino Fausto Giovannardi: la musica di Bella ciao è molto simile a quella di Oi Oi di Koilen, una melodia yiddish registrata dal fisarmonicista di origini ucraine Mishka Ziganoff nel 1919 a New York. La forma ritmica di Bella ciao si sposa in effetti alla perfe-

zione con il klezmer, il genere mu-sicale degli ebrei dell’Est Europa: persino in Hava Nagila (in italia-no Rallegriamoci) la più nota tra le canzoni popolari ebraiche, si colgono analogie armoniche con Bella ciao.Ammessa la genuinità dell’elabo-razione di fine Ottocento dovrem-mo scoprire dove Costantino Ni-gra aveva ascoltato la musica che ispirò la sua ballata per le monda-riso. Le ipotesi sono diverse, ma nessuna convince in pieno: Nigra era un giramondo, fu ambascia-tore a Parigi, San Pietroburgo, Londra e Vienna. La Bella ciao arrivata a noi, come la maggioran-za degli inni, andrebbe forse riso-lutivamente attribuita a Omero, ovvero alla tradizione popolare, con i contributi di tanti che hanno tramandato e aggiornato melodia, armonia, ritmo e testo. Con emi-liani, abruzzesi e marchigiani a pari merito.Conferma del lavoro centenario di trasmissione di stesura degli inni viene da Bandiera rossa. Anche per il canto dei lavoratori si narra

di complesse trasformazioni: ide-ata nei primi dell’Ottocento come aria popolare lombarda Ven chi Nineta sotto l’ombrelin, divenne cinquant’anni dopo canto repub-blicano (“Avanti popolo con la ri-scossa / bandiera rossa, bandiera rossa/ bandiera rossa la trionferà / viva la repubblica e la libertà”). Risale al 1908 la versione sociali-sta di Carlo Tuzzi che dopo la ri-voluzione bolscevica, con nuove variazioni al testo, diventò il più ricorrente inno ufficiale del Par-tito comunista italiano (“Avanti o popolo, alla riscossa / bandiera rossa, bandiera rossa / bandiera rossa la trionferà / Evviva Lenin, la pace e la libertà”).La stessa confusione per le origini degli inni della sinistra, la ritrovia-mo in quelli della destra. Giovinez-za l’inno caro a Benito Mussolini non era nato per il Regime. Bensì era stato composto da Giuseppe De Blanc nel 1909 per una cena di laureandi del Politecnico di To-rino, con le parole di Nino Oxilia, l’autore che con Camasio avrebbe poi scritto la commedia Addio gio-vinezza, e cominciava con le paro-le “Son finiti i giorni lieti”. Poi gli Alpini nella guerra 1915-18 aveva-no portato il brano in Libia, cam-biando l’inizio con “Allorché dalla trincea”. Fu soltanto qualche anno dopo che Giovinezza, il cui refrain era rimasto sempre uguale (“Gio-vinezza, giovinezza, primavera di bellezza”), divenne con le nuove parole iniziali di Salvator Gotta, “Salve o popolo di eroi”, l’inno ufficiale del fascismo. La musica di Giovinezza, caduto da tempo il regime, fu copiata sfacciatamente nell’America del Sud e registrata su disco come pezzo sinfonico col titolo Casamento Maroto – Mar-cia brasileira. L’autore De Blanc dovette intraprendere una causa internazionale di plagio per riotte-nerne i diritti.Di procedimenti giudiziari, per contraffazione e illeciti vari, fu bersagliata soprattutto Faccetta nera, la canzone più famosa del Ventennio, interpretata da Carlo Buti con il testo del poeta Renato

di MICHELE BOVI

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Micheli. Le grane maggiori tocca-rono all’autore della musica, il ma-estro palermitano Mario Ruccione compositore di altre famose marce di regime come La sagra di Giara-bub e Camerata Richard, sempre affidate alla stabile intonazione di Buti, ma anche di brani delicati e longevi come Vecchia Roma e Se-renata celeste. A denunciare Ruc-cione per plagio furono Vincenzo Raimondi, un musicista dilettante e l’attore Gustavo Cacini “un co-mico poveraccio d’avanspettacolo con arie da Giggi er bullo” lo ricor-dò nella sua autobiografia l’attore Paolo Stoppa. I querelanti chie-sero al pretore di Roma il seque-stro conservativo della canzone dimostrando che la frase musicale

“Faccetta nera – bella abissina – aspetta e spera che già l’ora s’avvi-cina” risultava identica a quella di un loro lavoro precedente, intito-lato La vita è comica, che recitava “La vita è comica – presa sul serio – perciò prendiamola davver poco sul serio! – La vita è comica – ognun lo sa – perciò prendiamola davver come ci va”. Il magistrato accolse il ricorso e i nomi di Cacini e Raimondi vennero aggiunti nei crediti del brano accanto a quello di Renato Micheli. Scomparve in molti bollettini il nome di Ruc-cione seppure nella memoria di tutti è rimasto l’unico vero autore dell’inno dell’Italia coloniale. Al-tri ancora in seguito avanzarono pretese riguardo alla paternità del

brano, come Giulio Razzi, dirigen-te dei programmi della Rai del do-poguerra, o tentarono di contra-starne la proprietà editoriale.La confusione all’origine degli inni sociali non dispensa gli inni religiosi. Il motivo natalizio che tutti almeno una volta abbiamo intonato, Tu scendi dalle stelle, è un plagio. Prima metà del Sette-cento: i compositori contendenti erano entrambi prelati. Uno ve-scovo di Tropea, monsignor Felice de Paù, il quale dette origine a La Pastorella terlizzese come canto religioso della novena di Natale. L’altro, il monsignore napoleta-no Alfonso Maria de’ Liguori, che si attribuì nello stesso periodo un’identica melodia con un testo

in partenopeo e il titolo Quanno nascette Ninno, poi pubblicata in italiano come Tu scendi dalle stelle. Gli studiosi impegnati nel confronto tra le due opere, sem-brano concordare per la paternità pugliese. Ma si avverte un proble-ma di fondo: i periti a loro volta appartengono a ordini religiosi. Monsignor de’ Liguori già vesco-vo della diocesi di Sant’Agata de’ Goti, nel 1839 è stato canonizzato e in seguito proclamato dottore della Chiesa, nonché patrono dei confessori e dei giureconsulti. È dunque comprensibile il disagio per un ecclesiastico di affibbiare la patente di plagiario a un santo, tanto più se patrono degli avvoca-ti.

LOS EXPERTOS LO CONSIDERAN ANTE LAS VARIANTES DEL COVID

¿Será necesario otro ciclo de vacunación?Varios expertos indicaron hoy, conscientes de las va-riantes del Covid-19 y de su capacidad de expandir-se de forma cada vez más eficiente, que para contra-rrestarlas se puede reque-rir una nueva campaña de vacunación en otoño, con nuevas inmunizaciones o con vacunas modificadas. "No se puede descartar que entre octubre y no-viembre sea necesario un nuevo ciclo de vacuna-ción", dijo a ANSA el gene-tista Massimo Zollo, de la Universidad Federico II de Nápoles y coordinador de la Tarea Force Covid-19 de la Ceinge-Advanced Biote-chnology."Probar las variantes co-nocidas con nuevas vacu-nas" es el próximo paso para cumplir.Pero para hacer esto, nece-sita un programa masivo de secuenciación: "cuantas más secuencias del virus tengamos, más podre-mosver mutaciones que lo benefician". Deberíamos trabajar sobre nuevas va-cunas y anticuerpos mo-noclonales que actúan so-bre diferentes regiones de

la proteína Spike, la garra molecular con la que el vi-rus se adhiere a las células.El riesgo de que la circula-ción de las variantes pue-de aumentar también está relacionado con el ritmo de la campaña de vacuna-ción, observó el virólogo Francesco Broccolo, de la Universidad Milano Bicoc-ca y director del Laborato-rio Cerba en Milán, por lo que es necesario actualizar vacunas y terapias."En el contexto italiano en el que la vacunación es

lenta, señala, es necesario controlar constantemente la prevalencia de varian-tes conocidas y aquellas emergentes para evaluar la necesidad de rediseñar las vacunas y las terapias con anticuerpos neutralizantes al fin de mantener alta su efectividad".Esto se debe a que, observó Zollo, debemos considerar que "el virus SarsCoV2 cambia de vestimenta y lo hace con diferente capaci-dad de la de los otros virus más o menos estables. Du-

rante el proceso de répli-ca de sí mismo, no tiene un mecanismo eficiente de refugio, por lo que por error genera mutaciones al azar".Estos últimos se acumulan en el genoma de las partí-culas virales. "De esta manera, el vi-rus aún puede infectar, al continuar generando una familia de viriones simila-res que clasificamos en los "clades" después de la se-cuenciación."El resto lo hace selección natural: el que más se adapte será el victorioso".En algunos casos, sin em-bargo, las mutaciones son portadoras del virus.En un callejón cerrado, como en el caso de la va-riante recientemente ais-lada, hallada en una mujer de Novara por el virólogo Francesco Broccolo, y de la cual el grupo de la Uni-versidad Ceinge y Federico II de Napoles obtuvo la se-cuencia genómica.En esta variante han sido reconocidas mutaciones al 80%, similares a las de la variante nigeriana y al 20% de la inglesa.

Sin embargo, esa varian-te "no es evolutivamente funcional y desde el punto de vista clínico no tuvo ca-pacidad para penetrar en el territorio", observó Zo-llo, aunque es importan-te "porque son diferentes mutaciones en el gen Spi-ke que indican que "la se-lección actúa sobre el virus Sars-Cov-2 que infecta a los humanos en diferentes puntos del planeta, a una distancia de miles de kiló-metros, y no personas en contacto unos con otros".Las mismas mutaciones dan una ventaja en repli-cación y una alta carga de contagio. Son esas, por lo tanto, las regiones muta-das del genoma en las hay que focalizarse para reali-zar vacunas de nueva ge-neración.De esas nueva variante se obtuvieron secuencias de viriones, análisis genético y bioinformática, gracias a los estudios de Ettore Ca-poluongo, Giovanni Paole-lla y Veronica Ferrucci, de la Universidad de Nápoles Federico II, y de Angelo Boccia y Rossella Tufano del Ceinge.

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LETTEREALDIRETTORE

Hola a todos...Os cuento nuestra historia.En 1970 los abuelos de mi

madre desde Salerno, se fueron por Argentina. Después de algunos años hemos perdido las noticias. Estos abuelos (Aurelio y Anastasia Lonardo Fiorentino) se murieron en los años 80 y 90, y su tío (Fio-rentino Antonio), que se casó con una española, pero también se murió. No sabemos el nombre de la mujer, ni tampoco si han tenido hijos. Solo sabemos que estaban en Buenos Aires. Tenemos solo una dirección, pero no sabemos si toda-vía existe, ni adonde está. Os dejo una foto, esperando que alguien nos pueda aiudarGracias a todos por aiudarnos.

Cittá che vai cottura che troviGEOGRAFIA DEL PIATTO DI PASTALa pasta mette spesso d'ac-

cordo tutti a tavola, è un sim-bolo di convivialità, ma città che vai, tempi di cottura che trovi. Una geografia che si di-rama tra i cultori della pasta fresca e ripiena, e quelli - pre-valentemente da Roma in giù - della pasta secca.Nell'area padana le tagliatelle al dente non esistono, devono essere morbide. A Roma lo spaghetto piace "al chiodo", quasi crudo, e la cottura che va bene a Bari non è la stessa a Bologna. A trac-ciare l'atlante degli usi e co-stumi degli italiani in tema di spaghetti&co Cristina Bower-man, chef del ristorante stel-lato Glass Hostaria, a Roma, e presidente dell'associazio-ne Ambasciatori del Gusto, insieme a Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani, in un incontro online della se-rie WeLovePasta promossa da Unione Italiana Food per gui-dare in cucina quegli italiani che, costretti ora in casa dalle zone rosse imposte per conte-nere la pandemia, si devono cimentare ai fornelli tra le mura domestiche e sono alle prime armi. Nel 30% dei casi, tra le cronache del lockdown, ci si attiene scrupolosamente al tempo di cottura indicato sulla confezione, o addirittu-

ra, c'è chi spezza ancora gli spaghetti, come facevano gli stranieri al primo approccio, mentre sette italiani su dieci si affidano all'assaggio o al proprio sguardo esperto per determinare quando va scola-ta la pastasciutta. I più smart fanno metà cottura in acqua per poi cimentarsi nella pasta risottata. Di tendenza anche la rivinci-ta della pastina, che rievoca i sapori dell'infanzia. "La pasta secca - dice la chef Bowerman

- rappresenta la cucina italia-na a tutti gli effetti, ed è ora presente nei menu dei risto-ranti di ogni latitudine. Anzi per me è la cartina-tornasole di una buona organizzazione in una cucina professionale, è la partita che guida i tem-pi di tutte le altre comande, dall'antipasto al dessert. Per questo è una prova di bra-vura per il cuoco. Ma è così nel Dna che appartiene alla nostra identità culturale an-che a casa. Per gli italiani la

scelta del formato è istintiva, o si razionalizza a seconda del condimento. All'estero spesso il sale viene aggiunto a tavola e non nell'acqua di cottura. Gli italiani non cadono mai in questo errore perché all'as-saggio si avvertirebbe diffe-renza di salinità tra interno e esterno. Sbaglia chi cuoce la pasta in poca acqua perché quando manca di movimen-to, di attività cinetica, il fusillo si ritrova l'amido attaccato e rimane viscido", sottolinea la chef di origini pugliesi. E per i formati grandi, dal conchi-glione al pacchero, tanta ac-qua nella pila serve a non cre-are fratture nella superficie. "In passato - osserva Felicetti - l'uscita dell'amido in cottu-ra era il nemico numero uno. Oggi la tecnologia permette ai cuochi la scelta tra paste che cacciano più amido o meno a seconda del gusto. Grazie al miglioramento della pro-duzione consolidatasi da de-cenni nei pastifici aggiungere l'olio nell'acqua di cottura è un errore, peraltro frutto di un retaggio storico di quan-

do la produzione non aveva un sostegno proteico e risul-tava collosa. Un'immagine anni Settanta - ironizza - ma all'estero la narrazione è fer-ma lì perché la pasta italiana evoca tradizione, e non la si vuole pensare come frutto di moderni processi di lavora-zione". E forse anche perché tante produzioni di imitazio-ne non tengono tanto la cot-tura, mentre la pasta made in Italy, racconta Felicetti, viene sottoposta a veri e propri cra-sh test e prove di essiccazione e di cottura monitorate col ve-trino. "Poi conta l'esperienza - conclude - per la carbonara la pasta può essere più mor-bida perché di croccante c'è il guanciale, la cacio e pepe im-pone invece pasta al dente". Mentre il salto in padella, per la Bowerman, "un falso mito, un rito maschilista, che fa raccogliere il condimento con semplicità, ma poi si rischia di servire un piatto freddo. Va fatto eccezionalmente, e non come prova da macho ma per far raggiungere al riso la giu-sta grassezza".

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