5
AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA 1 3 D U E M I L A AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO ACQUISTA ONLINE > AFRICA SUBSAHARIANA ERITREA

AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 2013.pdf · Il servizio militare nazionale è rimasto obbligatorio per tutti gli adulti, uomini e donne. Tutti i minori in età scolare erano tenuti

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 2013.pdf · Il servizio militare nazionale è rimasto obbligatorio per tutti gli adulti, uomini e donne. Tutti i minori in età scolare erano tenuti

AMNESTYINTERNATIONALSEZIONE ITALIANA

13DUEMILA

AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO

piatto_13_Layout 1 09/05/13 09:05 Pagina 1

ACQUISTA ONLINE >

AFRICA SUBSAHARIANAERITREA

Page 2: AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 2013.pdf · Il servizio militare nazionale è rimasto obbligatorio per tutti gli adulti, uomini e donne. Tutti i minori in età scolare erano tenuti

AFRICA SUBSAHARIANA

69

compensazione. A fine anno, le autorità non avevano ancora adottato misure per far sìche tutte le persone registrate che avevano avuto conseguenze per la loro salute potesseroaccedere al programma di risarcimenti da parte dello stato, che era stato sospeso. A fineanno, l’inchiesta sull’appropriazione indebita nel 2010 di parte degli indennizzi corrispostidalla compagnia commerciale petrolifera Trafigura alle vittime, che avevano fatto causaalla compagnia nel Regno Unito, non aveva registrato progressi. Nonostante il presidenteavesse destituito a maggio il ministro dell’Integrazione africana per il suo presunto ruolonell’appropriazione indebita dei fondi, non erano note altre iniziative da parte delle autoritàper recuperare l’ammanco né per far avanzare le indagini sulle persone coinvolte.

RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONALThe toxic truth: About a company called Trafigura, a ship called the Probo Koala, andthe dumping of toxic waste in Côte d’Ivoire (AFR 31/002/2012)

Côte d’Ivoire: Time to put an end to the cycle of reprisals and revenge (PRE01/513/2012)

ERITREAREPUBBLICA D’ERITREACapo di stato e di governo: Isaias Afewerki

L’arruolamento militare nazionale è rimasto obbligatorio e spesso esteso a tempo inde-terminato. È rimasto obbligatorio anche l’addestramento militare per i minori. Le reclutesono state impiegate per svolgere lavori forzati. Migliaia di prigionieri di coscienza e pri-gionieri politici hanno continuato a essere detenuti arbitrariamente in condizioni spa-ventose. L’impiego di tortura e altri maltrattamenti è stato un fenomeno diffuso. Nonerano tollerati partiti politici d’opposizione, mezzi d’informazione indipendenti od orga-nizzazioni della società civile. Soltanto quattro religioni erano autorizzate dallo stato;tutte le altre erano vietate e i loro seguaci sono stati sottoposti ad arresti e detenzioni.Cittadini eritrei hanno continuato a fuggire in massa dal paese.

CONTESTONel paese è stata segnalata una grave situazione umanitaria a causa della continua sta-gnazione dell’economia. Tuttavia, il settore minerario ha continuato a espandersi, con

2_AFRICA SUBSAHARIANA_amnesty 2013 09/05/13 14:45 Pagina 69

solazzo
Rettangolo
Page 3: AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 2013.pdf · Il servizio militare nazionale è rimasto obbligatorio per tutti gli adulti, uomini e donne. Tutti i minori in età scolare erano tenuti

RAPPORTO 2013

70

governi esteri e società private che hanno mostrato interesse nei significativi depositiauriferi, di potassa e di rame dell’Eritrea, malgrado il rischio di complicità in violazionidei diritti umani per l’impiego del lavoro forzato nei siti minerari.

A marzo, l’esercito etiope ha condotto due incursioni militari in Eritrea, annunciando diaver portato a termine con successo attacchi nei campi nei quali ritenevano avvenissel’addestramento di gruppi ribelli etiopi. L’Etiopia ha incolpato l’Eritrea di aver fornito ap-poggio a un gruppo ribelle che a gennaio ha attaccato alcuni turisti europei in Etiopia(cfr. Etiopia). Il gruppo, che ha rivendicato la responsabilità dell’episodio, ha affermatodi non avere campi in Eritrea.

A luglio, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha nominato un Relatore spe-ciale sull’Eritrea, in risposta alle “continue, diffuse e sistematiche violazioni dei dirittiumani […] da parte delle autorità eritree”. Il governo eritreo ha respinto la nomina giu-dicandola politicamente motivata.

A luglio, il Gruppo di monitoraggio delle Nazioni Unite su Somalia ed Eritrea ha riferitoche il sostegno fornito dall’Eritrea ad al-Shabab in Somalia era diminuito ma che l’Eritreacontinuava a ospitare gruppi armati d’opposizione dei paesi vicini, specialmente etiopi.Secondo il Gruppo di monitoraggio, inoltre, funzionari eritrei erano coinvolti nel trafficodi armi e di esseri umani.

A metà anno, le notizie pervenute indicavano che il governo stava distribuendo pistolealla popolazione civile, per motivi rimasti sconosciuti.

PRIGIONIERI DI COSCIENZA E PRIGIONIERI POLITICIMigliaia tra prigionieri di coscienza e prigionieri politici sono rimasti in detenzione arbi-traria in condizioni spaventose. Tra loro c’erano politici, giornalisti e praticanti religiosima anche persone che erano state colte nel tentativo di eludere il servizio di leva nazio-nale, di fuggire dal paese o di spostarsi all’interno dei suoi confini senza un permesso.Alcuni prigionieri di coscienza erano detenuti senza accusa da oltre un decennio.

Ai prigionieri di alto profilo non sono state consentite visite e nella maggior parte deicasi le loro famiglie non sapevano dove si trovassero né in quali condizioni di salute fos-sero i loro cari. Il governo si è più volte rifiutato di confermare o negare le notizie secondocui alcuni prigionieri erano deceduti in detenzione.

Sono pervenute informazioni secondo le quali tre giornalisti, Dawit Habtemichael, Mattewos Habteab, SahleTsegazab, tutti arbitrariamente detenuti dal loro arresto nel 2001, erano morti in detenzione negli ultimianni. Il governo non ha confermato queste notizie.

2_AFRICA SUBSAHARIANA_amnesty 2013 09/05/13 14:45 Pagina 70

Page 4: AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 2013.pdf · Il servizio militare nazionale è rimasto obbligatorio per tutti gli adulti, uomini e donne. Tutti i minori in età scolare erano tenuti

AFRICA SUBSAHARIANA

71

LIBERTÀ DI RELIGIONE O DI CREDOSoltanto i membri di culti autorizzati, la Chiesa ortodossa eritrea, la Chiesa cattolica equella luterana e l’Islam, potevano praticare la loro fede. Seguaci di culti vietati hannocontinuato a essere arrestati, arbitrariamente detenuti e maltrattati.

Ad aprile, 10 testimoni di Geova sono stati arrestati nella città di Keren, in relazione alla loro partecipazionea un funerale. Secondo le informazioni ricevute, a fine anno erano 56 i testimoni di Geova in carcere peraver praticato la loro fede.

TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTINel paese, l’impiego di tortura e altri maltrattamenti di prigionieri è stato un fenomeno di-lagante. Prigionieri sono stati percossi, legati in posizioni dolorose, lasciati in condizioni cli-matiche estreme e tenuti in isolamento per lunghi periodi. Le condizioni di detenzione eranoequiparabili a trattamento crudele, disumano o degradante. Molti detenuti sono stati chiusiall’interno di container metallici o in celle sotterranee, spesso in località situate nel deserto,e dunque esposti a caldo e freddo estremi. Il cibo e l’acqua erano insufficienti e ai prigionierisono state spesso negate, o fornite in modo del tutto inadeguato, le cure mediche.

Secondo le informazioni ricevute, la giornalista Yirgalem Fisseha Mebrahtu, arrestata a febbraio 2009, èstata ricoverata in ospedale a gennaio, dove è rimasta costantemente piantonata senza possibilità di ri-cevere visite. La sua famiglia non è stata informata dei motivi del suo ricovero.

Secondo quanto riferito, l’ex ministro degli Esteri Petros Solomon, uno degli 11 politici di primo piano de-tenuti arbitrariamente dal 2001, conosciuti come gruppo G15, a luglio è stato ricoverato in ospedale acausa di una grave malattia, per la quale in Eritrea non erano disponibili cure mediche adeguate. Di luinon si è più saputo nulla.

Sono stati denunciati alcuni decessi in custodia.

È stato riferito che, ad agosto, Yohannes Haile, un testimone di Geova detenuto dal settembre 2008, èmorto nel carcere di Me’eter per le conseguenze del caldo estremo, dopo essere rimasto confinato in un lo-cale sotterraneo dall’ottobre 2011. Secondo le segnalazioni ricevute, altri tre detenuti assieme a lui ver-savano in condizioni critiche. Di loro non si è saputo più nulla.

LEVA MILITAREIl servizio militare nazionale è rimasto obbligatorio per tutti gli adulti, uomini e donne.Tutti i minori in età scolare erano tenuti a completare l’ultimo anno della scuola secon-daria presso il campo d’addestramento militare di Sawa, una prassi che riguardava ra-gazzi di appena 15 anni. A Sawa, i minori vivevano in condizioni difficili ed eranosottoposti a dure punizioni se infrangevano le regole.

2_AFRICA SUBSAHARIANA_amnesty 2013 09/05/13 14:45 Pagina 71

Page 5: AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 2013.pdf · Il servizio militare nazionale è rimasto obbligatorio per tutti gli adulti, uomini e donne. Tutti i minori in età scolare erano tenuti

RAPPORTO 2013

72

L’iniziale periodo di 18 mesi del servizio di leva nazionale è stato spesso esteso atempo indeterminato, in cambio di salari minimi del tutto inadeguati a soddisfare lenecessità di base di una famiglia. Le reclute continuavano a essere ampiamente im-piegate per prestare lavoro forzato nel contesto di progetti statali, come produzioniagricole, o in società private di proprietà delle élite militari o di governo. Gli arruolatiincorrevano in dure punizioni in caso di evasione, tra cui detenzione arbitraria e mal-trattamento.

RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILODurante l’anno migliaia di cittadini eritrei sono fuggiti dal paese, principalmente per elu-dere il servizio militare a tempo indeterminato. Per coloro che venivano colti nel tentativodi attraversare il confine con l’Etiopia è rimasta in vigore la cosiddetta prassi di “sparareper uccidere”. Persone colte mentre varcavano il confine con il Sudan sono state arbi-trariamente detenute e duramente percosse. Familiari di persone che erano riuscite afuggire sono stati costretti a pagare multe per non finire in carcere.

Richiedenti asilo eritrei rimpatriati con la forza sono stati esposti a grave rischio di esserearbitrariamente detenuti e torturati. Ciononostante, diversi paesi, tra cui Egitto, RegnoUnito, Sudan, Svezia e Ucraina hanno attuato rimpatri forzati in Eritrea.

Il 24 luglio, il Sudan ha rimpatriato con la forza in Eritrea nove richiedenti asilo e un rifugiato, giudicaticolpevoli d’ingresso illegale nel paese da un tribunale sudanese.

TRATTA DI ESSERI UMANIIl rapporto del Gruppo di monitoraggio delle Nazioni Unite sulla Somalia e l’Eritrea, resopubblico a luglio, affermava che funzionari eritrei, compresi alti ufficiali militari, coor-dinavano il contrabbando di armi e la tratta di esseri umani, tramite i canali della crimi-nalità in Sudan e nel Sinai, in Egitto. Secondo il rapporto, la portata dell’attività era taleda far sospettare la complicità da parte del governo eritreo.

2_AFRICA SUBSAHARIANA_amnesty 2013 09/05/13 14:45 Pagina 72