11
C ONTRAST O C ONTRAST O ? Barbara Muraca Übersetzt von Isabel Köster N. 15 ( 12.97) http://members.aol.com/Contrasto/archivio.htm 0,00 EURO! des deutsch-italienischen Kultur- und Bildungsvereins e.V. (Übersetzung auf Seite 3) ............................................ / S. 2 / P. 2 / P. 2 avete imparato bene il tedesco? Ma proprio bene? Allora mettete- ci una pietra sopra perché c’è la forte probabilità che dobbia- te voltar pagina. Un organismo multinazionale istituito da Svizzera, Austria e Germania ha infatti deciso che, di punto in bianco, l’ortografia della lin- gua tedesca va “semplificata”. Se le Corti costituzionali dei tre paesi daranno il loro benesta- re, improvvisamente il vostro tedesco sarà farcito da una gran mole di errori. E non da poco: ad esempio la lettera “ß” sarà sostituita da “ss” sia nella con- giunzione “daß” che dopo ogni vocale breve, “spaghetti” si scriverà senza acca (è l'ortogra- fia che si adegua alla pronun- cia!), “Schiffahrt” avrà la bel- lezza di tre effe, e via dicendo. Il tema, per fortuna, è dibattutissimo. Alcuni Länder tedeschi vi si oppongono con veemenza, ovunque sorgono comitati di genitori contro la già avvenuta introduzione nel- le scuole e nei libri di testo - ancor prima dell'entrata in vi- gore il 1.8.98 - mentre l’attua- lissimo settimanale “Die Woche”, fondato nel 1993, si è adeguato prontamente alle nuove regole. Quello che ci chiediamo noi è se una lingua possa essere deutsch-italienische Zeitung giornale italo-tedesco «Se Dario ha vinto allora Dio c’è, ed è pure comunista!» (Franca Rame) Dario Ein Narr am Hof von Schweden Premiazione accidentale di un anarchico L’ S toccolma ha premiato un giullare. Lo annunciano esultanti molti giornali ita- liani, lo riferisce con di- sprezzo e delusione l’Osservatore Romano. Fo ha perso quasi tutte le battaglie ed ora è inatteso vincito- re, il suo sberleffo più grande da buttare in faccia ai potenti. Dario Fo ha vinto il Nobel per la letteratura: un brutto risveglio per quanti ignoravano di avere in casa propria un grande scrittore. Dario è per gli Italiani l’istrione, il buffone di strada, quello che deve la riuscita dei suoi pezzi alla sua personalità insostituibile e all’improvvisazione. Eppure la casa editrice Einaudi ha pubblicato in- teri volumi che raccolgono i suoi testi; all’estero molte compagnie li hanno tradotti e messi in scena. A Stoccolma sono andate in scena prime mondiali delle sue opere, sot- toposte in Italia a censura. Fo ha cominciato la sua produ- zione verso la fine degli anni ’50; non ha mai frequentato accademie prestigiose. I suoi maestri erano i buffoni di strada, che si divertiva ad imitare sul treno per l’universi- tà. La sua scuola però è molto an- tica, ha le sue origini nella tradi- zione della Commedia dell’Arte e continua nei secoli, attraverso Molière, fino a Brecht. Sulla scena Dario mescola paro- la e pantomima, in una sapiente e curata improvvisazione, offrendo una comicità sferzante, carica di contenuti politici e di satira acuta e arguta, divertente ed impegnata. È un’antica tradizione italiana quel- l’affidare all’ironia il compito di raccontare i risvolti tragici della vita, di denunciarli in pubblico, di fare una rivoluzione in maschera a colpi di sberleffi e battute che non conoscono tabù. Proprio come i suoi maestri, anche Dario ha dovuto scontrarsi con la rigidità dei potenti secolari e non, che, come allora cacciarono dall’Italia i commedianti di strada, oggi perseguitano lui e Franca. Nel ’62 fu loro incautamente af- fidata dalla RAI la conduzione di Canzonissima, sperando di mette- re un bavaglio alle piccanti provo- cazioni del loro teatro. Non gli concedettero di mandare in onda lo sketch sulla condizione dei lavora- tori edili e loro se ne andarono sen- za voltarsi. La reazione fu la mes- sa al bando televisiva: tutte le regi- S tockholm hat einen Nar- ren premiert. Viele ita- lienische Zeitungen ver- künden die frohe Bot- schaft enthusiastisch — die Vatikanzeitung herablassend und enttäuscht. Fo, der fast alle Schlachten verloren hat, ist jetzt unerwarteter Sieger und zeigt den Machthabern damit die längste Nase. Dario Fo hat den Literatur- Nobelpreis gewonnen: ein böses Erwachen für viele, die nicht wußten, daß sie einen großen Schriftsteller zu Hause haben. Die Italiener kennen Dario als den Komödianten, den Straßen- clown, der den Erfolg seiner Stük- ke seiner einzigartigen Persön- lichkeit und seinem Improvisa- tionstalent verdankt. Dabei hat Fo

Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

  • Upload
    others

  • View
    7

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTOCONTRASTO? Barbara Muraca

Übersetzt von Isabel Köster

N. 15 ( 12.97) http://members.aol.com/Contrasto/archivio.htm 0,00 EURO!

des deutsch-italienischen Kultur- und Bildungsvereins e.V.

(Übersetzung auf Seite 3)

............................................

/ S. 2/ P. 2 / P. 2

avete imparato bene iltedesco? Ma propriobene? Allora mettete-

ci una pietra sopra perché c’èla forte probabilità che dobbia-te voltar pagina. Un organismomultinazionale istituito daSvizzera, Austria e Germaniaha infatti deciso che, di puntoin bianco, l’ortografia della lin-gua tedesca va “semplificata”.Se le Corti costituzionali dei trepaesi daranno il loro benesta-re, improvvisamente il vostrotedesco sarà farcito da una granmole di errori. E non da poco:ad esempio la lettera “ß” saràsostituita da “ss” sia nella con-giunzione “daß” che dopo ognivocale breve, “spaghetti” siscriverà senza acca (è l'ortogra-fia che si adegua alla pronun-cia!), “Schiffahrt” avrà la bel-lezza di tre effe, e via dicendo.

Il tema, per fortuna, èdibattutissimo. Alcuni Ländertedeschi vi si oppongono conveemenza, ovunque sorgonocomitati di genitori contro lagià avvenuta introduzione nel-le scuole e nei libri di testo -ancor prima dell'entrata in vi-gore il 1.8.98 - mentre l’attua-lissimo settimanale “DieWoche”, fondato nel 1993, si èadeguato prontamente allenuove regole.

Quello che ci chiediamo noiè se una lingua possa essere

deutsch-italienische Zeitung

giornale italo-tedesco

«Se Dario ha vinto allora Dio c’è, ed èpure comunista!» (Franca Rame)

DarioEin Narr am Hof von Schweden

Premiazione accidentale di un anarchico

L’ Stoccolma ha premiato ungiullare. Lo annuncianoesultanti molti giornali ita-liani, lo riferisce con di-

sprezzo e delusione l’OsservatoreRomano. Fo ha perso quasi tutte lebattaglie ed ora è inatteso vincito-re, il suo sberleffo più grande dabuttare in faccia ai potenti.

Dario Fo ha vinto il Nobel perla letteratura: un brutto risveglioper quanti ignoravano di avere incasa propria un grande scrittore.Dario è per gli Italiani l’istrione, ilbuffone di strada, quello che devela riuscita dei suoi pezzi alla suapersonalità insostituibile eall’improvvisazione. Eppure la casaeditrice Einaudi ha pubblicato in-teri volumi che raccolgono i suoitesti; all’estero molte compagnie lihanno tradotti e messi in scena. AStoccolma sono andate in scenaprime mondiali delle sue opere, sot-toposte in Italia a censura.

Fo ha cominciato la sua produ-zione verso la fine degli anni ’50;non ha mai frequentato accademieprestigiose. I suoi maestri erano ibuffoni di strada, che si divertivaad imitare sul treno per l’universi-tà. La sua scuola però è molto an-tica, ha le sue origini nella tradi-zione della Commedia dell’Arte econtinua nei secoli, attraversoMolière, fino a Brecht.

Sulla scena Dario mescola paro-la e pantomima, in una sapiente ecurata improvvisazione, offrendouna comicità sferzante, carica dicontenuti politici e di satira acuta earguta, divertente ed impegnata. Èun’antica tradizione italiana quel-

l’affidare all’ironia il compito diraccontare i risvolti tragici dellavita, di denunciarli in pubblico, difare una rivoluzione in maschera acolpi di sberleffi e battute che nonconoscono tabù.

Proprio come i suoi maestri,anche Dario ha dovuto scontrarsicon la rigidità dei potenti secolarie non, che, come allora cacciaronodall’Italia i commedianti di strada,oggi perseguitano lui e Franca.

Nel ’62 fu loro incautamente af-fidata dalla RAI la conduzione di

Canzonissima, sperando di mette-re un bavaglio alle piccanti provo-cazioni del loro teatro. Non gliconcedettero di mandare in onda losketch sulla condizione dei lavora-tori edili e loro se ne andarono sen-za voltarsi. La reazione fu la mes-sa al bando televisiva: tutte le regi-

Stockholm hat einen Nar-ren premiert. Viele ita-lienische Zeitungen ver-künden die frohe Bot-

schaft enthusiastisch — dieVatikanzeitung herablassend undenttäuscht. Fo, der fast alleSchlachten verloren hat, ist jetztunerwarteter Sieger und zeigt denMachthabern damit die längsteNase.

Dario Fo hat den Literatur-Nobelpreis gewonnen: ein bösesErwachen für viele, die nicht

wußten, daß sie einen großenSchriftsteller zu Hause haben.Die Italiener kennen Dario alsden Komödianten, den Straßen-clown, der den Erfolg seiner Stük-ke seiner einzigartigen Persön-lichkeit und seinem Improvisa-tionstalent verdankt. Dabei hat

Fo

Page 2: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO2 L'affondo - continuazione -.............................................................

Dario Fo - continuazione -

violentata da un qualsivogliaorganismo che decide comela si debba scrivere. Una lin-gua si modifica nel tempo infunzione degli influssi ester-ni e del suo progressivo adat-tamento agli sviluppi dellasocietà, passando per fasi incui diversi lemmi e ortografiesi inseriscono e si interseca-no fra di loro. In Italia, adesempio, il fiorire di neo-logismi composti da due pa-role combinate, sta facendolentamente scomparire la“regola” del raddoppio del-la consonante di raccordo.Nei licei gli insegnanti di let-tere tendono così progressi-vamente ad accettare sia“sopratutto” che “soprattut-to”, sia “sopracitato” che “so-praccitato”.

In merito alla riforma orto-grafica tedesca, quindi, nonpuò che trattarsi della tipicapignoleria iperburocraticateutonica, ove tutto deve es-sere assolutamente regola-mentato per legge. Detto daun italiano, speriamo che ciònon suoni offensivo, soprat-tutto perché, allo stessomodo, sarebbe molto facileironizzare sull’iperburo-crazia paralizzante che regnain Italia. Ci auguriamo chequalche tedesco lo faccia fre-quentemente: i commenti chearrivano dall’esterno, infatti,partono spesso da un puntodi vista molto più obiettivo esanno essere assai illumi-nanti. >

Claudio Paroli

Edit

oria

l

wwwwwwww

INDICE / INHAL T

L'affondoDario FoHo visto un reL'italiano nuovoLa lingua sardaJovanotti in HHHabitatTips und Termine

Die Contrasto-Redaktion

Liebe LeserInnen!

.............................................................................................................................

strazioni dei loro pezzi nell’archi-vio RAI furono distrutte, così daimpedirne la diffusione al grandepubblico.

Poi venne il ’68, che vide Darioe Franca in prima linea, impegnatia recitare davanti ai lavoratori insciopero, in centri occupati, casealternative. Il figlio Jacopo ricordacome fossero anni di guerra vera epropria: più di una volta furonolanciate bombe contro la loro casao il teatro Liberty a Milano, doverecitavano nella clandestinità. Dariosubì addirittura un arrestonel ’73, quando lo porta-rono via ammanettato nelbel mezzo di un suo spet-tacolo, per rilasciarlo ilgiorno seguente.

È del ’77 il ritorno su-gli schermi con il capola-voro “Mistero buffo”, chegli costò una nuova dosedi umiliazioni e censure.

Proprio questo aspettodi “fustigatore dei poten-ti” è stato uno degli argo-menti decisivi per l’asse-gnazione del premio, cheha spaccato l’Italia in due:da un lato l’entusiasmo diuomini di teatro, intellet-tuali, artisti, politici, uomini di stra-da più o meno di sinistra; comeUmberto Eco, che esulta per il col-po assestato “contro la spocchiadegli accademici”. Dall’altra parteuna schiera di indignati, offesi, de-lusi: i berlusconiani e i cattolici piùpapisti tentano di gettare discredi-to sulla serietà dei giudici scandi-navi. La RAI si affretta a recupe-rare l’esiliato, esibendo come fio-re all’occhiello pezzi del suo re-pertorio, recuperati chissà come,

“forse da un privato” - malignaDario.

Forse trasmetteranno ancora ilmonologo di Franca, co-vincitricealmeno ad honorem, quel monolo-go che porta sulla scena la violen-za sessuale da lei realmente subitaad opera di un gruppo di virilistifascisti, pronti a punire il suo atti-vismo per la causa femminista ros-sa. Franca ha diviso con Dario tut-te le sconfitte e ne porta ancora oggii segni addosso, è stata - come dicelei stessa - “piedistallo del monu-

mento” ed è giusto che sia con luisul podio.

Dario e Franca sono simboli diun’epoca, punti di riferimento di-scussi, tra punte di estremismo ne-gli anni delle lotte operaie e infati-cabile voce di denuncia sempre at-tuale.

Ma non è solo il contenuto dellesue opere a meritare a Dario que-sto riconoscimento: egli è l’ultimoerede di una cultura oggi sommer-sa, un tempo però gloriosa, unatradizione che sta alla base dellastessa letteratura italiana. Già al-lora esisteva come linea alternati-va, libera dai controlli ideologici,inventrice del gramelot, quella lin-gua inesistente ed universale, orainglese, ora francese, ora italiana,abile artificio per disorientare lacensura ed espediente artistico digrande effetto.

Esultiamo dunque anche noi perl’assegnazione di questo premio aun grande maestro d’ironia, impie-toso giullare di corte e coraggiosoidealista. Un po’ pazzo per qual-cuno, degno di portare quel ber-retto a sonagli che un altro grandeitaliano insignito con il Nobel,Luigi Pirandello, gli avrebbe forseattribuito. >

der Verlag Einaudi auch eineSammlung seiner Texte heraus-gegeben; viele Bühnen im Aus-land haben seine Texte übersetztund aufgeführt. In Stockholmhatten einige Stücke, in Italiendurch die Zensur verboten, Welt-premiere.

Fos Laufbahn hat Ende derfünfziger Jahre begonnen; er hatnie eine angesehene Theater-Aka-demie besucht. Seine Lehrmeisterwaren die Straßenkünstler, undFo hatte seinen Spaß, wenn er

diese im Zug auf dem Weg zurUniversität imitierte. Seine Schu-le ist eine sehr alte, sie hat ihreWurzeln in der Tradition derCommedia dell’Arte, reicht weiterüber die Jahrhunderte von Mo-lière bis zu Brecht.

Auf der Bühne mischt DarioWort und Pantomime, eine weiseund gepflegte Improvisation. Erbietet aufpeitschendes Theater,reich an politischem Inhalt sowiescharfer und scharfsinniger, un-terhaltsamer und anspruchsvol-ler Satire. In Italien ist es einealte Tradition, mit dem Stilmittelder Ironie über die tragischenAspekte des Lebens zu erzählen,diese in der Öffentlichkeit anzu-klagen. Eine maskierte Revoluti-on zu führen, bewaffnet mit Gri-massen und Wortwitzen, ohneTabus.

Genau wie seine Lehrer, muß-te sich auch Dario mit der Sit-tenstrenge der weltlichen undkirchlichen Mächte auseinander-setzten. So wie diese damals dieStraßenkomödianten aus Italienvertrieben, verfolgen sie heuteDario und Franca Rame.

1962 vertraute ihnen die RAI

/ S.3

...................................................................... Dario Fo - Fortsetzung -

Das Jahr neigt sich dem Endezu und die neue Ausgabe liegtschon unter dem Baum für Euchbereit. Was für ein Jahr! DarioFo erhält den Nobelpreis, Berlu-

sconi eineinhalb Jahre Gefäng-nis und Contrasto ist inzwischenauf der ganzen Welt zu lesen, imInternet! Wir erscheinen mit der16. Ausgabe im März 1998 undwünschen Euch bis dahin einekuschelige Weihnachtszeit undeinen guten Rutsch ins neue Jahr.Vorher noch schnell Schnee-schaufel, -ketten, -besen, Schlitt-schuhe, Eishockeyschläger her-ausgeholt, Jager-Tee und Glüh-punsch heiß gemacht, Sylvester-schampus kaltgestellt.

Auguri di Buon Natale, FeliceAnno Nuovo!

Viel Spaß beim Lesen!

Page 3: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO 3

unvorsichtigerweise die Leitungvon Canzonissima an, darauf hof-fend, so die pikanten Provokatio-nen ihres Theaters zu zügeln.

Doch als der Sender ihnennicht erlaubte, ihre Sketche überdie Bedingungen der Bauarbei-ter zu senden, gingen die beiden,ohne auch nur einen Blick zu-rückzuwerfen. Der Sender ver-bannte sie daraufhin vom Bild-schirm: Alle Aufzeichnungen ih-rer Stücke aus dem Archiv derRAI wurden zerstört, um die Ver-breitung an ein großes Publikumzu verhindern.

Dann kam das Jahr 1968.Dario und Franca in den erstenReihen der Aktivisten rezitiertenvor den streikenden Arbeitern, inbesetzten Zentren und alternati-ven Häusern. Ihr Sohn Jacopo er-innert sich, als seien es Jahre ei-nes richtigen Krieges gewesen:Mehr als einmal wurden Bombenauf ihr Haus oder das TheaterLiberty in Mailand geworfen, wosie heimlich ihre Stücke spielten.Dario wurde sogar verhaftet. Eswar 1973, mitten während derAufführung eines seiner Stücke,als sie ihn in Handschellen ab-führten — um ihn am nächstenTag wieder freizulassen. 1977kehrte er mit seinem Meisterwerk„Mistero buffo” ins Fernsehenzurück, was ihm eine neue Dosisan Demütigungen und Zensureinbrachte.

Genau dieser Aspekt des„Peitschers der Mächtigen” isteines der entscheidenden Argu-mente für die Verleihung desPreises gewesen, der Italien zwei-geteilt hat. Auf der einen Seiteder Enthusiasmus der Theater-leute, der Intellektuellen, derKünstler, Politiker und der Leu-te von der Straße, die mehr oderweniger „links” stehen — wieUmberto Eco, der über denSchlag frohlockt, der der Hoch-näsigkeit der Akademiker ver-setzt wurde. Auf der anderen Sei-te die Schar der Entrüsteten, derBeleidigten, Entäuschten:Berlusconianer und die strengenKatholiken versuchen die Ernst-haftigkeit der skandinavischenPreisrichter in Mißkredit zu brin-gen.

Die RAI beeilt sich, denExilierten wieder ins Programmaufzunehmen, um sich mit Stük-ken aus seinem Repertoire zuschmücken, die aus wer weißwelchen Quellen wieder aufge-

taucht sind — vielleicht aus pri-vaten, so mißgünstig Dario.

Vielleicht werden sie noch ein-

mal den Monolog von Franca sen-den, die zumindest Mit-Siegerinad honorem ist. Jenen Monolog,der die sexuelle Gewalt auf dieBühne bringt, die sie tatsächlicherlitten hat, vollzogen von einer

Gruppe von faschistischenMachos, bereit, Francas Aktivis-mus für die „rote” Frauenbewe-gung entsprechend zu bestrafen.

Franca hat mitDario alle Nie-derlagen geteilt,und sie ist nochheute davon ge-zeichnet. Siewar, wie sieselbst sagt, der„Sockel desDenkmals”. Esist gerecht, wennsie heute mit ihmauf dem Podiumsteht.

Dario undFranca sindSymbole einesZeitalters, streit-bare Bezugs-punkte von extre-mistischen Posi-tionen in den

Jahren der Arbeiterkämpfe biszu unermüdlicher, noch heutegültigen Stimmen der Anklage.

Aber es ist nicht nur der In-halt seiner Stücke, für den Dariodie Auszeichnung verdient: Er ist

der letzte Erbe einer heute un-tergegangenen Kultur, die früherjedoch eine glorreiche war, eineTradition, die gar die Basis deritalienischen Literatur bildet.Schon damals war sie als alter-native Linie, frei von ideologi-schen Kontrollen, war Erfinderindes gramelot, jener nicht existie-renden und universellen Sprache,mal scheinbar englisch, mal fran-zösisch, dann wieder italienisch,geeignetes Kunstmittel, um dieZensur zu verwirren, und einkünstlerischer Ausweg von hoherWirksamkeit.

Frohlocken also auch wir überdie Verleihung des Preises an ei-nen großen Meister der Ironie,einen rührenden Hofnarren undeinen mutigen Idealisten. Ein biß-chen verrückt für so manchen,für andere wert, den „Berretto asonagli” — die „Narrenkappe”,so der Titel eines Pirandello-Stücks, das die Narren als die, diedie Wahrheit sagen, darstellt —zu tragen, die ein anderer gro-ßer Italiener, der mit dem Nobel-preis ausgezeichnete LuigiPirandello, ihm vielleicht zuge-sprochen hätte. >

............................................................................................................................. Dario Fo - Fortsetzung -

T. Pericoli

- Aufgespießt -? Claudio Paroli

Übersetzt von Regine Hartung...........................................

Haben Sie gut Deutschgelernt? Aber wirklichgut? Dann können Sie

das Ganze jetzt wieder verges-sen, denn es besteht die hoheWahrscheinlichkeit, daß Siewieder von vorne anfangenmüssen. Eine multinationaleKommission, die sich aus Ver-tretern der Schweiz, Österreichsund Deutschlands zusammen-setzt, hat nämlich beschlossen,daß die deutsche Sprache – vonheute auf morgen – „verein-facht“ werden soll. Wenn dieVerfassungsgerichte der dreiLänder ihre Zustimmung ge-ben, wird Ihr Deutsch massen-haft Fehler aufweisen. So wirdder Buchstabe „ß“ in der Kon-junktion „daß“ sowie nach al-len kurzen Vokalen durch „ss“ersetzt werden. „Spaghetti“wird man ohne „h“ schreiben

Italien ist es beispielsweise so,daß das Anwachsen der Neolo-gismen, die aus zwei Wörternbestehen, die „Regel“ allmäh-lich verschwinden laßt , die be-sagt, daß dann der Konsonantzwischen den Wörtern verdop-pelt werden muß. In die Gym-nasien tendieren die Italienisch-lehrer bereits dazu,„sopratutto“ und „soprattutto“,„sopracitato“ und„sopraccitato“ zu akzeptieren.

Bezüglich der deutschenRechtschreibreform kann es sichalso nur um die typisch deut-sche hyperbürokratische Pedan-terie handeln, wo alles unbe-dingt per Gesetz geregelt seinmuß. Wenn ich dies als Italie-ner sage, hoffe ich, daß es nichtbeleidigend klingt, besondersweil man in der gleichen Weisedie lähmende Hyperbürokratie,die Italien regiert, ironisch dar-stellen könnte. Ich hoffe, daßauch Deutsche dies öfters ma-chen: Kommentare, die von au-ßen kommen, werden oft voneinem viel objektiveren Stand-punkt aus gemacht und könnenDinge von einer anderen Seiteher beleuchten. >

(die Orthographie paßt sich nunder Aussprache an!) und dasWort „Schiffahrt“ wird sich mitder schönen Form von drei „f“zeigen und so weiter.

Das Thema wird, ein Glück,sehr heiß debattiert. Einige Bun-desländer protestieren vehe-ment dagegen, überall entste-hen Elterninitiativen gegen dieschon (noch vor dem offiziellenInkrafttreten am 1.8.98) erfolg-te Einführung der Rechtschreib-reform in der Schule und in denSchulbüchern. Dagegen hat diejunge Wochenzeitschrift „DieWoche“, die 1993 gegründetwurde, bereits die neuen Regelnübernommen.

Wir fragen uns nun, ob eineSprache in so einer Weise vonirgendwelchen Institutionen,die entscheiden, wie geschrie-ben werden soll, vergewaltigtwerden darf. Eine Sprache än-dert sich mit der Zeit, je nachden äußeren Einflüssen und derallmählichen Anpassung an diegesellschaftliche Entwicklung.Dabei kommt es zu Phasen, indenen verschiedene Wörter undSchreibweisen zugefügt werdenoder gleichzeitig auftreten. In

Page 4: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO4

/ p.5

ai, dai cúnta sú,

ah beh, sì beh, dai cúnta sú, ah beh, sì beh...Ho vist’ un rè.

Se l’ha vist cus’è?Ho visto un rè!

Ah beh, sì beh, ah beh, sì beh...Un re che piangeva seduto sulla sella,piangeva tante lacrime...

ma tante chebagnava anche il cavallo

Povero re!...e povero anche il cavallo!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...È l’imperatore che gli ha portato via un bel castello,

Porca malò!di trentadue che lui ce n’ha.

Povero re!...e povero anche il cavallo!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...Ho vist’ un vè...

Se l’ha vist cus’è?...Ho visto un vescovo!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...Anche lui, lui piangeva, faceva un gran baccano,mordeva anche una mano...

la mano di chi?la mano del sacrestano.

Povero vè...scovo!...e povero anche il sacrista!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...È il cardinale che gli ha portato via un’abbazia

oh pover Crist!di trentadue che lui ce n’ha!

Povero vè...scovo!...e povero anche il sacrista!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...Ho vist’ un ric.

Se l’ha vist cus’è?Ho visto un ricco! Un sciur...Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...

Il tapino lacrimava su un calice di vinoed ogni go... ed ogni goccia andava

derent’al vin...’sì che tutto l’annacquava.

Pover tapin!...e povero anche il vin!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...

omm, los, erzähl mal.Ach ja, na ja, los, erzähl mal, ach ja, na ja ...

Hab’ ‘nen König gesehen.Was hast du gesehen?

Ich habe einen König gesehen!Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...

Ein König saß auf dem Sattel und weinteso viele Tränen ...

soo viele, daß ...auch das Pferd naß wurde.

Armer König! ... und auch armes Pferd!

Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...

? Dario Fo

Übersetzt von Claudio Paroli....................................

/ S.5

Dieses alte Lied, gesungen von Enzo Jannacci, kennt jeder Italiener

DK

Ho visto un re

Page 5: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO 5 Ho visto un re - continuazione -.............................................................................................................................

Il vescovo, il re, l’imperatore l’han’ mezzo rovinato,gli han’ portato via tre case e un caseggiatodi trentadue che lui ce n’ha.

Pover tapin!...e povero anche il vin!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...Vist’ un vilan.

Se l’ha vist cus’è?Un contadino!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...Il vescovo, il re, il ricco, l’imperatore, perfino il cardinalel’han’ mezzo rovinato, gli han’ portato via:la casa, il cascinale, la mucca, il violino, la scatola di cachi,la radio a transistor, i dischi di Little Tony, la moglie.

e pö cus’è?...un figlio militare!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh......gli hanno ammazzato anche il maiale!

Pover purscel!...nel senso del maiale!

Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh...Ma lui no, lui non piangeva, anzi, ridacchiava.

Ma sa l’è? Matt?No! Il fatto è, che noi vilan...

noi vilan...ehh sempre allegri bisogna stare,ché il nostro piangere fa male al re,fa male al ricco e al cardinale,diventan tristi se noi piangiam.

Ah beh!

Es ist der Kaiser, der ihm ein schönes Schloß weggenommen hat,Ach du meine Güte!

von den zweiunddreißig, die er hat.Armer König!

... und auch armes Pferd!Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...

Hab’ ‘nen Bischof gesehen ...Was hast du gesehen?

Ich habe einen Bischof gesehen!Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...

Der weinte auch, er machte so ‘nen Lärm,er biß auch eine Hand ...

Wessen Hand?Die Hand des Küsters.

Armer Bischof! ... und auch armer Küster!

Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...Es ist der Kardinal, der ihm eine Abtei weggenommen hat,

der arme Christ!von den zweiunddreißig, die er hat.

Armer Bischof! ... und auch armer Küster!

Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...Hab’ ‘nen Geldsack gesehen.

Was hast du gesehen?Einen reichen Mann! Einen Steinreichen ...Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...

Der Kerl weinte über einem Glas Weinund jede Träne landete

im Wein, ... der dadurch ganz verwässert wurde.

Armer Kerl! ... und auch armer Wein!

Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...Der Bischof, der König, der Kaiser, sie haben ihn fast ruiniert,sie haben ihm drei Häuser und einen Palast weggenommen,von den zweiunddreißig, die er hat.

Armer Kerl! ... und auch armer Wein!

Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...Hab’ ‘nen Landmann gesehen.

Was hast du gesehen?Einen Bauern!

Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...Der Bischof, der König, der reiche Mann,der Kaiser, sogar der Kardinal,sie alle haben ihn fast ruiniert, sie haben ihmdas Haus, den Stall, die Kuh, die Geige,die Schachtel mit den Khakipflaumen,das Transistorradio, die Schallplatten von Little Tony,die Ehefrau weggenommen.

Und was sonst? ... einen Sohn zum Wehrdienst eingezogen!

Ach ja, na ja, ach ja, na ja ... ... sie haben ihm auch das Schwein getötet!

Armes Schwein! ... ich meine das Schweinetier damit!

Ach ja, na ja, ach ja, na ja ...Er weinte aber nicht, im Gegenteil, er lachte sich tot.

Wie kommt das? Ist er verrückt?Nein! Tatsache ist, daß wir Bauern ...

wir vom Lande ...tja, wir müssen immer fröhlich sein,da unser Weinen dem König,dem reichen Mann und dem Kardinal weh tutund sie traurig werden, wenn wir weinen.

Ach ja!

............................................................................................................................. Ho visto un re - Fortsetzung -

Photo: Enzo Sellerio

C'è chi va, c'è chi vieneLa nostra Simona ha lasciato Amburgo perlidi più meridionali. Le auguriamo in boccaal lupo e magari... di ripensarci bene!

È nato Leonardo! Tanti auguri alla mammaDaniela e al papà Matthias.

3

Page 6: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO6

/ S.7/ p.7

? Paolo Moriconi

Übersetzt von Christiane Haft.........................................

L'italiano nuovoEine Geschichte von Emigrationen, Generationen, Autarkie und Internet

La richiesta per una picco-la sovvenzione per il no-stro giornale al Ministe-ro degli esteri è stata ne-

gata, tra l�altro, con la seguentemotivazione: �...non risulta trat-tare argomenti relativi ai fatti ita-liani ed i problemi dei lavoratoriitaliani all�estero�.

La cosa ci meraviglia perchéin tutta coscienza crediamo ve-ramente di avervi raccontato piùvolte di storie e problemi, vissutiin prima persona, di italiani ve-nuti a vivere in Germania e altre

italianità.Evidentemente la visione del-

l�emigrazione nell�anno 2000 deifunzionari ministeriali, non coin-cide con la nostra e forse non èmolto lontana da quella dell�im-maginario collettivo italiano: ilpovero italiano disoccupato, congiacca scucita, coppola e valigiadi cartone (legata con lo spago)che passa la frontiera senza pas-saporto, che dorme nelle barac-che insieme ad altri 25 paesani,che merita compassione e neces-sita di aiuti dalla madre patria ecanta �cumm�è ammaro �stuppane...�.

Beh io �ste cose qui non l�ho

viste mai (a parte in Italia, vistocome trattiamo noi i nostri im-migrati).

Conosciamo bene la realtà del-la vecchia generazione emigra-ta tra gli anni �50 e �70 che que-sti disagi li ha vissuti sulla pro-pria pelle e che ancora ne portale conseguenze. Quelli che l�ita-liano non l�hanno mai saputo,che il tedesco non l�hanno maiimparato veramente. Quelli sisono tutti ben piazzati. Hanno iloro ristoranti, le loro associazio-ni, le loro Alfa Romeo, Mercedes,i loro incomprensibili dialetti(che vorrà dire mai �gondrario�?mah!). A loro noi ci sentiamo le-

gati come a un caro parente e aloro va tutto il rispetto che meri-tano. Secondo il ministero a lorospettano probabilmente tutte lesovvenzioni statali, tuttal�iconografica compassione na-zionale.

Negli articoli del nostro gior-nale, abbiamo sempre cercato dimostrare le differenze, lesimilitudini, i contrasti tra Italiae Germania. Un�Italia progres-sista, moderna, una Germanialiberale, cosmopolita. Non pos-siamo negare che di questo mon-do multilingue e multiculturale,

U nsere Anfrage be-züglich einer klei-nen Subvention fürunsere Zeitung wur-

de vom italienischen Außenmi-nisterium abgelehnt, u. a. mitder folgenden Begründung:�... es werden keine Themen inBezug auf italienische Faktenund die Probleme der italieni-schen Arbeitnehmer im Auslandbehandelt�.

Dieses verwundert uns, da wirwirklich überzeugt sind, euchmehrfach von Geschichten undProblemen � aus erster Hand �berichtet zu haben, z. B. von Ita-lienern, die nach Deutschland

gekommen sind, um hier zu le-ben.

Selbstverständlich stimmt dieVision der Emigration im Jahre2000 der Funktionäre des Mini-steriums nicht mit der unserenüberein, und vielleicht ist sienicht so weit entfernt vom ita-lienischen Kollektivbild: derarme arbeitslose Italiener mitzerrissener Jacke und Pappkoffer(von einer Schnur zusammenge-halten), der ohne Paß über dieGrenze kommt, der mit 25 an-deren Landsleuten in einer Ba-racke übernachtet, der Mitleidverdient, Hilfe vom Vaterlandbenötigt und singt: �Wie bitter

ist dies Brot ...�Naja, diese Dinge habe ich nie

gesehen (außer in Italien, ange-sichts dessen, wie wir unsereImmigranten behandeln). Sicher,wir kennen die Realität der al-ten Generation, die zwischenden fünfziger und siebziger Jah-ren emigriert ist, die dieseSchwierigkeiten am eigenen Lei-be erfahren hat und noch heutean den Konsequenzen zu tragenhat. Diejenigen, die Italienischnie beherrscht haben, die niewirklich Deutsch gelernt haben.Diese haben alle ein gutes Plätz-chen gefunden. Sie haben ihreRestaurants, ihre Vereine, ihren

Alfa Romeooder ihrenMercedes, ihreunverständli-chen Dialekte(was könnte�gondrario�bloß bedeu-ten?). Ihnenfühlen wir unsverbunden wielieben Ver-wandten undempfinden ih-nen gegenüberallen Respekt,

den sie verdienen. Nach Mei-nung des Ministeriums stehenihnen wahrscheinlich sämtlichestaatlichen Subventionen zu, dasganze ikonographische nationa-le Mitleid.

In unseren Zeitungsartikelnhaben wir immer versucht, dieUnterschiede, die Gemeinsam-keiten, die Kontraste zwischenItalien und Deutschland aufzu-zeigen. Ein progressives, moder-nes Italien, ein liberales, kosmo-politisches Deutschland. Wirkönnen nicht leugnen, daß unsin dieser multikulturellen und

Page 7: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO 7

.............................................................................................................................Italiano - Fortsetzung -.............................................................................................................................

Italiano - continuazione -

ci ha sempre interessato piùl�aspetto socioculturale che nonquello socioeconomico. Il pub-blico a cui noi ci rivolgiamo ècomposto per la maggioranza daprofessionisti, dai migliori inse-

gnanti di italiano, dai loro stu-denti più attenti e soprattutto dagiovani, mossi dalla voglia diconoscere altri paesi e le linguedell�Unione Europea, o dal-l�amore, seguendo il propriopartner d�oltralpe. I contatti conl�Italia (e il resto del mondo) moltidi loro li mantengono perinternet, via e-mail, e il giornalelo leggono su www.lastampa.it owww.repubblica.it.

La nostra intenzione inizialeera appunto con l�eventuale�rimborso spese� (per noi un pic-colo riconoscimento al nostrolavoro), aprire un sito internet incui inserire non solo i giornali giàpubblicati, ma anche tutte lenotizie da noi raccolte sui filmche abbiamo mostrato nel nostroCineforum. Registi, attori, com-positori, trame dei film (e sonogià una ventina!). Pazienza. Vuoldire che lo faremo lo stesso, conle nostre forze come sempre.Anzi, visto che �chi fa da se faper tre�, l�abbiamo già iniziato:andatevi a leggere la nostrahome-page:

http: / /members.aol.com/Contrasto/index.htm

Per quanto riguarda il nostrocontributo al problema emigra-zione, abbiamo già in program-ma, per il nostro cineforum ita-

vielsprachigen Welt immer dersoziokulturelle Aspekt interes-siert hat, nicht so sehr der so-zioökonomische. Die Leser-schaft, an die wir uns wenden,besteht größtenteils aus Profis,

von den bestenItalienischlehrern bis zuihren aufmerksamstenSchülern, und vor allemaus jungen Leuten, diedas Interesse an ande-ren Ländern und Spra-chen der EU hierher ge-führt hat oder die esdurch die Liebe jenseitsder Alpen verschlagenhat. Die Kontakte mitItalien (und dem Restder Welt) halten vielemit Hilfe von Internet,e-Mail, und Zeitunglesen sie inwww.lastampa.it oderwww.repubblica.it.

Unsere Absicht wargenau dies: mit dereventuellen �Kostener-stattung� (für uns einekleine Anerkennung un-

Introduzione ad alcune lingue sarde

Sardischunterricht1. logudorese, 2. barbaricino, 3. campidanese, 4. sassarese

Man muß essen, um zu leben und nicht leben, um zu essen.Si deve mangiare per vivere e non vivere per mangiare.

1. Si deve manicare pro campare e no campare pro manicare.2. Si depe papar po bivere e non bivere po papare.3. Si deppi pappai po bivi e no bivi po pappai.4. Si debi magna pa’ vivi e no vivi pa’ magna.

Besser spät als nie.Meglio tardi che mai.

1. Menzus tardu che mai.2. Mezzus tardu che mai.3. Mellusu tradu che mai.4. Megliu tasdhu chi mai.

Was Du nicht willst, was man Dir tut, das tu’ auch keinem anderen an.Non fare agli altri quello che non vorresti che facessero a te.

1. Non facher as sos atteros su chi non cherese chi fatan a tie.2. Non fachasa a sosateros cussu chi non cheres fattu a tie.3. Non fai a isatrusu qussu chi non boisi chi vezata a tia.4. No fa’ all’ ahstri chissu chi no voi chi vozziani a te.

(Mehr über die sardische Sprache auf der folgenden Seite)(Nella pagina seguente ci occupiamo più a fondo della lingua sarda)/ 8

serer Arbeit) eine Internet-Homepage einzurichten, um diebereits veröffentlichten Ausga-ben unserer Zeitung, aber auchalles Wissenswerte über die Fil-me, die wir im Cineforum ge-zeigt haben, zur Verfügung zustellen: Regisseure, Schauspieler,Komponisten, Handlungen derFilme (und das sind schon ca.zwei Dutzend!). Geduld. Dasheißt, wir werden es trotzdemmachen, wie immer aus eigenerKraft. Besser gesagt, da �wer al-lein arbeitet, für drei schafft�,haben wir schon begonnen: Hierkönnt Ihr unsere Homepage le-sen: http://members.aol.com/Contrasto/index.htm

Was unseren Beitrag zurEmigrationsproblematik betrifft,so haben wir schon lange vor, imRahmen des Cineforums eineFilmreihe zu diesem Thema zuzeigen. Die Schwierigkeit, dieseFilme zu beschaffen, hat uns bis-her daran gehindert, dieses Pro-jekt zu starten, aber sobald wirsoweit sind, werden wir es euchwissen lassen. >

liano, un ciclo di film dedicatoall�argomento. La difficile repe-ribilità dei film ci ha finora im-pedito di attuare questa inizia-tiva, ma appena saremo pronti velo faremo sapere. >

Page 8: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO8

? Florence Duthil

Übersetzt von Kord Schepke........................................

Sull'isola sarda sono presenti numerosissime nicchieculturali ove si parlano lingue di origini molto diverse

Sollen alle sardische Sprachvarianten vom Logudorese ersetzt werden?

La lingua sarda

I sardi hanno appena vintouna battaglia linguistica.Dopo vent’anni di discus-sioni, il Governo italiano

ha dato via libera alla legge sulbilinguismo in Sardegna, rico-noscendone l’identità culturale.In pratica ciò si traduce nell’in-troduzione del sardo come lin-

gua nelle scuole nonché nellapubblica amministrazione.

I sardi hanno da sempre so-stenuto che, al contrario di quel-lo che comunemente si pensa, ilsardo o logudorese non è undialetto ma una lingua a pienotitolo al pari di italiano, spagno-lo o francese. La complessità ela struttura della lingua, le cuiradici sono riconducibili al lati-no, lo dimostrano senza ombradi dubbio. Questa lingua non hapotuto svilupparsi sull’isola, maanzi è stata piuttosto soffocatadall’imposizione dell’italiano aseguito dell’unificazione del-l’Italia. Si sono invece diffusi deidialetti localizzati in determina-te aree geografiche, nel sud ilcampidanese, nella zona centro-orientale il barbaricino, intornoa Sassari il sassarese, ecc.

Inoltre vi sono anche altrigruppi linguistici, come adAlghero dove si parla catalano(dopo la sua ripopolazione nelXIV secolo da parte di comuni-tà catalane), o nell’isola di S. Pie-tro dove si parla genovese (unatraccia lasciata dai grandinavigatori).

La diversità dei dialetti dauna regione all’altra è talvoltacosì grande che alcuni sardi nonsi capirebbero fra di loro se nonparlassero l’italiano.

Si dice che tutti questi dialettisaranno costretti a scomparireperché nelle famiglie sarde siparla sempre più spesso l’italia-no. Però per quelli che li parla-no ancora, la situazione diven-terà un po’ strana. Ad esempio,chi è cresciuto parlando in fami-glia campidanese come linguamadre, a scuola dovrà non soloimparare l’italiano, ma anche ilsardo ufficiale. E allora, questaintroduzione del logudoresenella vita quotidiana vorrà si-gnificare che questa lingua deveprendere il posto dei dialetti?Noi speriamo proprio di no. >

Alghero

Die Sarden haben ge-rade eine linguisti-sche Schlacht ge-wonnen. Nach

zwanzig Jahren, geprägt vonAuseinandersetzungen, hat dieitalienische Regierung, unterAnerkennung der kulturellenIdentität, den Weg freigemachtfür ein Gesetz zur Zweispra-chigkeit in Sardinien. In derPraxis bedeutet dies, daß mandazu übergeht, das Sardisch anden Schulen zu unterrichten,sowie als Amtssprache einzu-führen.

Die Sarden haben stets dar-auf bestanden, im Wider-spruch zu dem, was im Allge-meinen gedacht wird, daß dasSardische oder Logudoresekein Dialekt, sondern einevollwertige Sprache ist, genau-so wie Italienisch, Spanischoder Französisch. Die Komple-xität und Struktur der Sprache,deren Wurzeln auf das Latei-nische zurückzuführen sind,lassen hieran keinen Zweifel.Die Sprache konnte sich nichtfrei auf der Insel entwickeln,im Gegenteil, sie wurde eher,in der Folge der VereinigungItaliens, durch die Dominanzder italienischen Sprache, un-terdrückt. Stattdessen verbrei-ten sich Dialekte, die in be-stimmten geographischen Re-gionen ange-siedelt sind:im Süden dasCampidanese,im Mittelwe-sten das Bar-baricino, umSassari dasS a s s a r e s e ,usw.

Außerdemgibt es noch

andere linguistische Gruppen,z.B. in Alghero, wo man Kata-lanisch spricht (seit seinerNeubesiedelung im 14. Jahr-hundert durch einige katalani-sche Gemeinden), oder auf derInsel St. Pietro, wo manGenovese spricht (eine zurück-gebliebene Spur der grossenSeefahrer aus Genua).

Die Unterschiedlichkeit derDialekte von einer Region zueiner anderen ist manchmal sogroß, daß einige Sarden sichuntereinander nicht verstehenkönnten, wenn sie nicht Italie-nisch sprechen würden.

Man sagt, daß alle diese Dia-lekte verschwinden werden,weil in den sardischen Famili-en immer häufiger Italienischgesprochen wird. Für diejeni-gen jedoch, die die Dialektenoch sprechen, wird die Situa-tion ein wenig verwirrend wer-den. Ein Beispiel: Wer mitCampidanese aufgewachsenist und es als Muttersprache inder Familie spricht, wird nunin der Schule nicht nur Italie-nisch lernen müssen, sondernauch noch das offizielle Sar-disch. Kann jetzt diese Einfüh-rung des Logudorese in dastägliche Leben bedeuten, daßdiese Sprache an die Stelle derDialekte treten muß? Wir wol-len es nicht hoffen. >

Page 9: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO 9

del mondo

L'ombelico

? Kord Schepke

Traduzione di Claudio Paroli........................................

Ein berauschendes Kon-zert. Begnadete Musikerim freien Spiel, ganz un-terschiedliche Rhythmen

und Stile, die miteinander ver-bunden sind. Ein Sänger, der seinPublikum fesselt, der geliebtwird. Das Spielerische im Um-gang mit seinem Publikum, dasErzählen von Geschichten, dasSprechen als Musik, abgehackt

und rhythmisch, der Tanz alsSprache. Lorenzo spricht undsingt von Energie, und die Ener-gie ist spürbar in seinem Konzert.

Zwei Stunden voll Musik, diewie im Fluge vergehen. Wir sindmitgerissen, die Musik ist in derLage, uns zu vereinen, sie ist fürjeden zugänglich, auch wenn erdie Worte nicht versteht.

�L�ombelico del mondo ..., wasmag dies nur bedeutet haben?�mag sich einer fragen, der zufäl-lig in das Konzert hineingeratenist und kein Wort Italienischspricht. Gesungen hat er es trotz-dem, im Chor vereint mit denanderen Gästen. Die Bedeutungder Worte mag ihm verschlossengeblieben sein, verstanden hat ersie trotzdem. Das Konzert steigert

Tanz aufdem Nabelder Welt

sich, die Musiker trommeln aufFässern und Türen, auf Radkap-pen und Blecheimern. Lichterflackern auf, Arme und Beinebewegen sich im Licht, Stimmensingen aus allen Richtungen. DerRhythmus erinnert uns an Din-ge, denen wir noch nie begeg-net sind: �... Wo ist nur das La-gerfeuer, um das wir herum-

tanzen könnten bisin den frühen Mor-gen hinein? ... Wienur könnte ein sol-ches Konzert ein-fach aufhören nachder ersten, oder derzweiten Zugabe?�

Ein Lagerfeuergibt es nicht, und esist gerade elf, alsdas Konzert endet.Die Neonbeleuch-tung wird einge-schaltet undOrdnungskrä f teschieben das Publi-kum aus der Halle,um die Instrumen-

te eilig einzuräumen. Es soll heu-te Nacht noch weiter gehen ineine andere Stadt zu einer ande-ren Menge von Menschen. Wirhingegen, reihen uns ein in dieSchlange an der Garderobe mitunserer Marke in der Hand. Ausder tobenden Menge ist eineschweigsame, geduldige Liniegeworden. Niemand drängeltsich vor, so sehr doch alle frie-ren in dem zugigen Gang. ImHintergrund, wie ein Echo gera-dezu, grölen noch einzelne: �...L�ombelico del mondo ...,L�ombelico del mondo ...�, dochunsere Welt hat uns schon langewieder. Den Musikern ist zu dan-ken, daß wir uns fragen: �Was füreine Merkwürdigkeit ist docheine Garderobenmarke ...� >

Un concerto inebrian-te. Dei musicisti instato di grazia con lalibertà di sperimen-

tare ritmi e stili fra i più svariatiche vanno a fondersi insieme.Un cantante che avvince il pub-blico e sente di essere amato,che col suo pubblico ci gioca egli racconta delle storie, parlan-do con una musica ritmica escandita e comunicando coi suoimovimenti. Lorenzo parla e can-ta di energia, di quell�energiache sprigiona il suo concerto.

Due ore di musica incessanteche sembrano volare via, e noici sentiamo presi dal gioco. Lamusica ci trascina e ci unisce, èlì a disposizione per tutti, ancheper quelli che non capiscono itesti. �L�ombelico del mondo..., che diavolo avrà mai volutodire?�, si chiederà chi è capita-to per caso al concerto e non ca-pisce una parola di italiano. Unaragione non sufficiente per nonurlarlo in coro insieme a tutti glialtri! Perché se anche non gli èchiaro il significato, senza dub-bio l�ha capito. Il concerto pren-de quota, i musicisti tambu-reggiano su vecchibidoni, cerchioni eportiere d�auto. I ri-flettori si incrocia-no, trafiggendo unintrecciarsi di gam-be e di braccia, il-luminando persinole voci che esplodo-no da ogni direzio-ne. Questo ritmo ciricorda delle cosemai vissute: �... Do-v�è mai il fuoco del-l�accampamento at-torno al quale bal-lare finché fa chia-ro? ... Come diavo-

lo può mai finire un concertodel genere dopo solo uno o duebis?�

Un fuoco non l�abbiamo esono appena le undici quando ilconcerto è terminato. Le luci alneon si accendono e il serviziod�ordine spinge il pubblico fuo-ri dalla sala per consentire unosgombero sollecito degli stru-menti. Stanotte si riparte perun�altra città, per un altro con-certo, per un altro pubblico.Noi, invece, ci mettiamo sempli-cemente in coda per ritirare ilsoprabito con lo scontrino inmano. La massa scatenata si ètrasformata in una paziente filaordinata. Nessuno che spinge,ma il freddo che tira nell�atriospalancato colpisce tutti. Insottofondo, quasi come un�eco,si sente ancora qualcuno into-nare: �... L�ombelico del mon-do... , l�ombelico del mondo...�,ma nel nostro mondo, noi, sia-mo rientrati già da un pezzo. Epossiamo ringraziare i musicistise ora ci poniamo la domanda:�Ma che accidenti ci sta a farequesto scontrino per il guarda-roba?� >

Jovanotti's Konzert imDock's Hamburg, ein ...

Page 10: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO10

/ P. 11

Habitat? Indiana Bons

Ubersetzt von Daniela Papenberg.........................................

Chi scrive impara a zoppicare senza i coperchi (Woody Allen, "Diari neri")

Mentre sorvolavaAmburgo osser-vava il verde sa-turo e vivente dei

parchi e degli alberi, la vescicacolma d’acqua grigiadell’Alster; le abitazioni di mat-toni rossi gli producevano nel-la loro calma una azione irritan-te.

Era arrivato senza un soldoda una regione a nord della Tu-nisia con un contratto in tasca.A St. Georg affittò una cameramolto modesta, le pareti tappez-zate da centinaia di libri lasciatidall’inquilino ucciso per que-stioni di donne, e poi si presen-tò al lavoro presso l’agenzia“Homo Faber”.

Il distretto di St.Georg è situa-to sulla riva meridionaledell’Alster. Il quartiere offremolte-cose-turche e non c’è unasola lingua che conti, quasi vo-lesse abbandonare il Land diAmburgo e fermarsi in un luo-go parababelico e condurre unaspecie di esistenza di sogno.

La prospettiva che egli sce-glieva per educare il suo sguar-do e si addiceva allo scopo inmodo particolare era quella del-la Lange Reihe. Questo sito di-ventò il suo Habitat ispirativo ecospirativo e lo contrapponevaal sentimento di Heimat nelledispute con la vecchia vicina dicasa proveniente dalle anticheregioni orientali dell’ex imperoquando questa gli domandava:«Ma Lei si sente bene in questopaese?».

Quanto misurato umore oquanta pungente ironia ci fossenella vecchia nel dare rilievo aquel sentirsi bene, se lo chiedevadurante il suo agorazein quoti-diano, per vedere cosa succede-va giù nella Lange Reihe.

La Lange Reihe è la parte diSt.Georg in continua trasforma-

zione in cui la vita nomade dialtri tempi è un ricordo e gli in-dividui che la compongonosono ora di tipo più nobile, piùevoluto: l’abitudine a certi gesticostanti, la delicatezza nellacontemplazione del propriohabitat, il senso della bellezza.

«È una strada in mano aifroci», diceva Plinio che ognitanto lo seguiva zigzagando trala gente. «Il cambiamento attestail movimento, e solo il movimentorileva la vita», diceva la ci-tazione esposta in una ve-trina.

«Quarant’anni fa - dis-se una voce dall’interno -qui gli Itaka come il suoamico vendevano i lorotappeti».

«Grazie, questo riassu-me tutto... ma la citazio-ne...?»

«È di Eliphas Levi, uncabalista. Ma osservi quelcoupé Mercedes in vendi-ta in quel negozio, è bel-lissimo. Ammazzare gliebrei e fabbricar macchi-ne, ecco cosa sanno faresul serio i tedeschi. Lei èuno scrittore?» Risposi dino.

L’uomo, vestito di nerocome la pece, i capelli an-cora folti gli scendevanomorbidamente sulle tem-pie arricciandosi, il clas-sico tipo greco mescolatocol fenicio, d’un trattos’avvicinò: «Quella sui tedeschiè presa da una pagina di SamuelBelow, ebreo russo emigrato aChicago».

«Chi è lei?» chiesi spinto daldesiderio di sapere.

«Mi chiamo Apostolo e sonostato ingegnere per 50 anni. Al-cuni passati anche in Italia - eproseguendo elencò di un fiatoquasi tutti i cantieri navali ita-liani - ho aiutato gli inglesi du-

Während er Ham-burg überflog,beobachtete erdas satte, leben-

de Grün der Parks und derBäume, die volle, graue Was-serblase der Alster; Die Rot-

klinkerhäuser lösten mit ihrerRuhe bei ihm eine irritierendeHandlung aus.

Er war ohne einen PfennigGeld aus einer Gegend nörd-lich von Tunesien gekommen,einen Vertrag in der Tasche. InSt. Georg mietete er ein sehrbescheidenes Zimmer. DieWände waren tapeziert mithunderten von Büchern, zu-rückgelassen vom Vormieter,der wegen Frauengeschichtenumgebracht worden war. Dann

stellte er sich bei der AgenturHomo Faber zur Arbeit vor.

Der Bezirk St. Georg liegtam südlichen Alsterufer. DasViertel bietet viele skandalöseDinge und es gibt keine einzi-ge allgemein gültige Sprache;

Es scheint, als wollees sich vom LandHamburg abspaltenund in einem paraba-belischen Zustandverharren und eineArt Traumexistenzführen.

Die Perspektive,die er wählte, um sei-nen Blick zu schulen,und die sich für die-sen Zweck besonderseignete, war die derLangen Reihe. Die-ser Ort wurde seininspiratives und kon-spiratives Habitat,und für ihn stand esim Gegensatz zumGefühl von Heimatin den Auseinander-setzungen mit der al-ten Nachbarin ausden früheren Ost-gebieten des Ex-Rei-ches, wenn sie ihnfragte: „Fühlen Sie

sich eigentlich wohl in diesemLand?“

Wie feinsinnig ihr Humorwar oder wieviel beißende Iro-nie in der Alten steckte, wennsie dieses sich wohl fühlen her-vorhob, das fragte er sich wäh-rend seines Agorazein: seinestäglichen Wegs durch die Lan-ge Reihe, bei dem er nachsah,was dort unten vor sich ging.Die Lange Reihe ist der Teil

/ S. 11

Wer schreibt, lernt, ohne Deckel zu hinken(Woody Allen, "Diari neri")

Page 11: Dario - Contrasto · 2011-11-04 · inglese, ora francese, ora italiana, abile artificio per disorientare la censura ed espediente artistico di grande effetto. Esultiamo dunque anche

CONTRASTO 11

............................................................Habitat - Fortsetzung -

rante lo sbarco in Normandia -e poi, facendosi grave - gentecattiva gli inglesi, ma insiemeabbiamo combattuto il tedesco.Il nazionalsocialismo aveva cre-ato un uomo-animale, un esse-re feroce e sfrenato».

«E qual è il suo giudizio sugliitaliani?» chiesi, mentre poco di-stante Plinio faceva dei rumoricon la bocca come di eruzionivulcaniche.

Rispose con una breve risata:«Gli italiani sono gente con af-fetti vivaci, dalle passioni tem-pestose, istintivi, e - come dice-va il principe di Salina nel “Gat-topardo” - si credono degli dei».

«C’ho ‘r mascarpone alle pal-le!» muggì Plinio accartoc-ciandosi come un biglietto me-tropolitano, mentre a lato dellastrada alcuni bambini vestiticome rajah si divertivano a fareminchiate.

Scendendo sull’asfalto, unsoffio improvviso alzò particel-le di polvere lasciandole poi ca-dere in uno strale di sole bian-co largo come una autostrada.Così giungeva l’estate alla finedi giugno sulla Lange Reihe,sorprendendo soltanto gli ulti-mi rimasti a sognare e a parlarecon gli spiriti. >

des sich in kontinuierlicherVeränderung befindlichen St.Georg, wo das Nomadenlebenfrüherer Zeiten eine Erinne-rung ist. Die Individuen, ausdenen es besteht, sind heutevon einer vornehmeren, höherentwickelten Art: die Gewöh-nung an bestimmte wieder-kehrende Gesten, das Feinge-fühl bei der Kontemplationdes eigenen Habitat, der Sinnfür Schönheit.

„Die Straße ist in den Hän-den der Schwulen“, sagtePlinio, der ihm manchmal imZickzack zwischen den Men-schen hindurch folgte.

Die Veränderung bezeugt dieBewegung, und nur wo Bewe-gung ist, ist Leben. Ich las dasZitat in einem Schaufenster.

„Vor vierzig Jahren“, sagteeine Stimme aus dem Inneren„haben hier Itaker wie IhrFreund Teppiche verkauft.“

„Danke, das sagt alles ... unddas Zitat ...?“

„Das ist von Eliphas Levi, ei-nem Kabbalisten. Aber sehenSie doch nur den MercedesCoupé dort in dem Geschäft, erist traumhaft schön. Juden ver-nichten und Autos bauen, dasist, was die Deutschen ernst-

haft betreiben. Sind SieSchriftsteller?“ Ich verneinte.

Der Mann, pechschwarz ge-kleidet, hatte eine blasse Haut,und die noch vollen, dunklenHaare fielen ihm in weichenLocken auf die Schläfen, derklassisch-griechische Typ, ge-mischt mit phönizisch. Plötz-lich kam er näher: „Das überdie Deutschen stammt von Sa-muel Below, einem nach Chi-cago emigrierten russischen Ju-den.“

„Wer sind Sie?“, fragte ichaus Wissensgier.

„Ich heiße Apostolo und war50 Jahre lang Ingenieur. Eini-ge davon habe ich auch in Ita-lien verbracht.„ Nun zählte erin einem Atemzug fast alle ita-lienischen Werften auf.

„Ich habe den Engländernbei der Landung in der Nor-mandie geholfen. – er wurdeernst – Schlechte Leute, dieEngländer, aber gemeinsamhaben wir den Deutschen be-siegt. Der Nationalsozialismushatte einen Unmenschen her-vorgebracht, eine wildes undhemmungsloses Wesen.“

„Was halten Sie von den Ita-lienern?“, fragte ich, währendPlinio in der Nähe mit demMund Geräusche wie bei ei-nem Vulkanausbruch machte.

Er antwortete mit einem kur-zen Lachen. „Die Italiener sindMenschen mit überschwengli-chen Gefühlen und stürmi-schen Leidenschaften,instinktbetont, und, wie derFürst Salina im Gattopardosagte, sie halten sich für Göt-ter.“

„C’ho ‘r Mascarpone allepalle!“ brüllte Plinio und roll-te sich zusammen wie eine U-Bahnfahrkarte, während amStraßenrand wie Maharad-schahs angezogene KinderBlödsinn machten.

Eine jähe Windbö über demAsphalt blies Staubteilchenauf, um sie gleich darauf in ei-nem weißen, autobahnbreitenSonnenstrahl fallenzulassen.

So kam Ende Juni der Som-mer in die Lange Reihe, und erüberraschte nur die letzten, diegeblieben waren, um zu träu-men und mit den Geistern zusprechen. >Habitat - continuazione -

............................................................

Tutte le foto di questo articolo sono di Enzo Sellerio (Palermo 1924)

Alle Photos dieses Atikels sind von Enzo Sellerio (Palermo 1924)